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Così se ne va la speranza...

Il missionario laico Biagio Conte lascia Palermo: "Non ce la faccio più, me ne vado"

04 settembre 2014

Significa, allora, che Palermo non ha più speranza? Viene spontaneo chiederselo dopo aver appreso la notizia della resa (forzata) di Biagio Conte, Fratel Biagio, mssionario laico che da più di un ventennio sta dalla parte degli ultimi e che per gli ultimi ha dato tutto se stesso.
Getta la spugna, dopo 25 anni di attività di volontariato, perché lasciato solo e costantemente messo in difficoltà dalla burocrazia, l’aspetto più crudele creato dall’uomo che lo ha fiaccato e reso impotente davanti alle richieste di aiuto dei suoi poveri.
"Sono stanco di lottare contro i mulini a vento, l’eccessiva burocrazia e l’indifferenza che mi opprimono e mi schiacciano quotidianamente, siamo ormai al limite delle forze fisiche e mentali". Così ha scritto in una nota della Missione Speranza e Carità.

"Avete lasciato soli i poveri, i più deboli, e adesso - ha scritto rivolto alle istituzioni - anche la Missione di fratel Biagio, che da quasi venticinque anni si adopera ad aiutare i senza tetto. Non ritengo giusto avere lasciato soli chi ogni giorno si prodiga in aiuto ai tanti poveri bisognosi. La Missione, che in questi venticinque anni ha operato gratuitamente per portare aiuto ai più bisognosi, non è stata compresa, ancor peggio non è stata accettata ed egoisticamente esposta ai tanti rivali della città di Palermo; in particolare mi sento lasciato solo dai titolari delle tre strutture: Regione, Comune, Demanio".
"Fratel Biagio - prosegue la nota - decide a malincuore di restituire le tre preziose strutture, tutte ubicate nella zona della Stazione Centrale di Palermo, l’ex disinfettatoio, l’ex istituto Santa Caterina e l’ex caserma aeronautica dove attualmente sono alloggiati gli accolti. Autorità, riprendete le strutture, e vi prego anche tutti gli accolti; purtroppo non riesco più a garantire loro la luce, il gas, l’acqua, i viveri, le medicine e i tantissimi bisogni, per poter portare avanti le communità (come una mamma che non ha da dare da mangiare al proprio bimbo ed è costretta ad 'abbandonarlo')".

"Spero - conclude la nota - che tutti siete a conoscenza di quanto la Missione ha donato e contribuito per aiutare questa martoriata città di Palermo, ma mi rendo conto adesso che non si può fare niente di buono in questa terra di Sicilia, Italia, Europa. Fratel Biagio ha deciso di tornare nuovamente sulle montagne e nella madre terra, sicuramente più generosa".

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04 settembre 2014
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