Costanti del classico nell'arte del XX e XXI secolo
La Fondazione Puglisi Cosentino di Catania per una mostra complessa e articolata
"Costanti del classico nell'arte del XX e XXI secolo"
Mostra a cura di Bruno Corà
Palazzo Valle, Fondazione Puglisi Cosentino Catania
Fino al 29 giugno 2009
Se è vero che "ogni epoca per trovare identità e forza ha inventato un'idea diversa di classico" (Salvatore Settis), è corretto chiedersi cosa ci sia di classico nell'arte contemporanea...
Alla domanda offre una delle diverse, possibili risposte una grande mostra curata da Bruno Corà quale evento inaugurale dell'attività della Fondazione Puglisi Cosentino.
L'esposizione, dal titolo "Costanti del classico nell'arte del XX e XXI secolo" è stata allestita a Catania nel Palazzo Valle, capolavoro del barocco etneo, recuperato dall'abbandono, restaurato e riaperto come "luogo delle culture" da Alfio Puglisi Cosentino, presidente e promotore della Fondazione Puglisi Cosentino.
A fronte del quesito "cos'è classico in arte?", le opere prescelte dal disegno critico vengono offerte allo sguardo dello spettatore non come risposte, ma in quanto possibili oggettive testualità del proteiforme manifestarsi di quella qualità. La mostra, individuati alcuni capisaldi problematici che riguardano i concetti di armonia, equilibrio, proporzione, modello o altre categorie considerate identificative per la detenzione dell'attributo 'classico', mette in risalto e a confronto le opere d'arte visiva, prese in considerazione osservando un percorso cronologico e diacronico al tempo stesso.
La selezione compiuta da Bruno Corà ha portato alla individuazione di circa cento opere significative di artisti rappresentativi del secolo appena trascorso le cui qualità consentono di riconoscere, a vario titolo, l'attribuzione del 'classico'.
A partire dai primi anni del secolo, da Medardo Rosso a Matisse, a Balla, da Mondrian a Klee, da De Chirico a Sironi, da Arp a Malevic. Tra gli anni Trenta e la seconda guerra mondiale da Arturo Martini a Melotti, da Morandi a Fontana, da Magritte a Rothko. Nel dopoguerra da Burri a Colla, da Beuys a Klein, da LeWitt a Castellani, da Uncini a Lo Savio. Dopo gli anni Sessanta da Pistoletto ad Anselmo, da Kounellis a Fabro, da Paolini a Calzolari, da Dibbets a Parmiggiani. Negli anni Settanta, da Ranaldi a Messina, da Plensa a Bassiri, da Nunzio a Tirelli.
Le opere vengono presentate negli ambienti di Palazzo Valle in modo da far cogliere le singole qualità ma anche suggerire interconnessioni. Di ogni artista sono presenti uno o più lavori affiancati da un corredo di documenti e apparati storici e critici.
L'allestimento non segue un andamento strettamente cronologico: alle prime sale nelle quali si pongono le principali questioni con opere esemplari di artisti della prima metà del XX secolo segue un itinerario che individua momenti e tensioni intellettuali focalizzate intorno alle 'costanti del classico'. Il porre in relazione diretta le opere di artisti a volte anche distanti tra loro, non solo per generazione o per geografia, andrà a costituire un interessante percorso all'interno dell'arte del XX secolo nel quale lo stesso osservatore sarà invitato a esercitare attivamente uno 'sguardo critico' con momenti più riflessivi ed altri più puramente contemplativi.
Nella sala conclusiva del percorso espositivo saranno disponibili alla consultazione cataloghi degli artisti in mostra e supporti multimediali che permetteranno una visione più allargata e circostanziata del percorso proposto nell'arte del XX secolo.
CONTENUTI E SEZIONI DELLA MOSTRA - La mostra "Costanti del classico nell'arte del XX e XXI secolo", mettendo in relazione 74 opere di altrettanti artisti che hanno operato nel tempo indicato dal titolo, vuole proporsi come riflessione per una esigenza cognitiva e non come soluzione di un problema. La domanda che la mostra agita riguarda la messa a fuoco della nozione di classico nell'arte figurativa del nostro tempo; tenendo conto tanto del suo significato storico, ossia di quel complesso di norme e regole della bellezza ideale che convergono verso l'arte greco-romana, quanto e forse più del suo significato ideale, ovvero il grado di essenzialità ed esemplarità raggiunto da un artista, insomma il criterio assoluto del vertice. Nella varietà e nella storicità delle opere d'arte, l'impegno è volto alla determinazione di ciò che è "costante", ovvero di ciò che permane, in questo senso si usa il termine "costante", senza riferimenti specifici alla nozione analitica o matematica del termine. La proposta è la messa in relazione di gruppi di opere, avvicinate per una qualità o caratteristica, che condividono, non univoca ma internamente in tensione, così da non creare situazioni inerti ma veri dialoghi in avvicinamento reciproco.
I campi individuati nella mostra sono 11, così definiti:
1) CORPO/MODELLO: rappresenta la radice e la costante più nota per la definizione di ciò che è classico. In mostra sono associate le opere di: Medardo Rosso, Edgar Degas, Henri Matisse, Hans Arp, Alberto Giacometti, Yves Klein, Robert Mapplethorpe Marco Bagnoli, Giuseppe Penone e Jaume Plensa.
2) DISEGNO/GEOMETRIE: altro campo tradizionalmente associato alla nozione di classico. In mostra sono associate le opere di: Pablo Picasso, Kazimir Malevic, Ljubov Popova, Arnaldo Pomodoro, Giulio Paolini, Piet Mondrian, Josef Albers, Mario Nigro, Nuvolo, Jan Jedlicka, Sol LeWitt, Marisa Merz e Gerhard Richter.
3) EQUILIBRIO/COSTRUZIONE: si definisce qui un ambito relativo alla forma. In mostra sono associate le opere di: Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Ettore Colla, Fausto Melotti, Alberto Burri e Giuseppe Uncini.
4) ORIGINE/SPAZIO: morfologie che evocano una genesi topologica, che lega l'origine e la sua struttura trascendentale. In mostra sono associate le opere di: Lucio Fontana, Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa e Claudio Parmiggiani.
5) SEGNO/CODICE: è la basilare relazione semiotica. In mostra sono associate le opere di: Carla Accardi, Daniel Buren, Alighiero Boetti, Dadamaino e Bizhan Bassiri.
6) LUCE/COLORE: condizione stessa del vedere, ma nel colore vi è scienza ed ermeneutica. In mostra sono associate le opere di: Giorgio Morandi, Mark Rothko, Francesco Lo Savio, Pier Paolo Calzolari, Ettore Spalletti e Jan Vercruysse.
7) NORMA/FORMA: principi e regole di pertinenza dell'estetica. In mostra sono associate le opere di: Jannis Kounellis, Nunzio e Marco Tirelli.
8) MITO/STORIA: più che campo dell'arte, fonti per l'arte. In mostra sono associate le opere di: Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Man Ray, Arturo Martini, Mario Sironi, Mimmo Paladino, Henry Moore e Vincenzo Agnetti.
9) TEMPO/MISURA: ancora categorie indispensabili per il giudizio ma anche costitutive della forma. In mostra sono associate le opere di: Piero Manzoni, Enrico Castellani, Roman Opalka, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto e Vittorio Messina.
10) CICLI/VORTICI: indicazioni delle energie nel loro operare con spazio e tempo. In mostra sono associate le opere di: Mario Merz, Remo Salvadori, Diego Esposito, Eliseo Mattiacci, Renato Ranaldi, Jan Dibbets, Richard Long, Robert Morris, Marcel Duchamp e Colombo Manuelli.
11) ORIENTAMENTI/TENSIONI: campo conclusivo, sede delle forze naturali. In mostra sono associate le opere di: Rebecca Horn e Giovanni Anselmo.
Una fitta griglia consente un avvicinamento al tema, le Costanti del classico nell'arte del XX secolo, molto articolato e organizzato su livelli distinti, ora attinenti direttamente questioni formali, ora invece coinvolgendo la struttura concettuale che sempre ha accompagnato la riflessione intorno all'arte. In catalogo numerosi testi di insigni studiosi hanno proposto ulteriori avvicinamenti al tema in oggetto.
La rinascita di Palazzo Valle, il capolavoro catanese del Vaccarini
Palazzo Valle, il capolavoro catanese del grande Vaccarini, non è più una rovina invasa da sterpaglie. Il cuore storico del capoluogo etneo ha così recuperato una delle testimonianze più eleganti della magnifica stagione del barocco settecentesco.
La rinascita di Palazzo Valle è stata voluta da Alfio Puglisi Cosentino quale sede della Fondazione Puglisi Cosentino destinata a diventare uno dei punti di riferimento nazionale nella promozione dell'arte, in particolare dell'arte contemporanea.
Come ben sosteneva l'architetto e decoratore Francesco Fichera (Catania, 1881-1950), Palazzo Valle è il più bello tra gli edifici civili progettati dal grande architetto Giovanni Battista Vaccarini (Palermo, 1702-1768). Archetipo dei palazzi signorili catanesi, l'edificio occupa l'intero isolato compreso tra via Vittorio Emanuele, via Landolina, via Valle e via Leonardi, ed è stato progettato intorno alla prima metà del '700 (l'inizio dei lavori risale al 1741, come riportato nell'architrave d'ingresso).
Fu Pietro La Valle, figlio di Vincenzo la Valle Paternò Castello e di una Gravina, a commissionare la sua edificazione, che si svolse in tre tempi e si concluse nella seconda metà dell'800.
La sua facciata, con le sue aperture, le decorazioni e i diversi ordini compositivi, esprime in pieno la creatività del Vaccarini: mensole smussate e addolcite agli angoli, campi geometrici riquadrati, un aggraziato balcone nel cui timpano circolare spicca lo scudo della casa Valle-Gravina, la pietra calcarea posta su intonaco scuro, i particolari e le rifiniture, l'imponente portone, permettono al prospetto principale di raggiungere un aspetto di grande eleganza.
Oggetto di una serie ininterrotta di atti di successione, iniziata già alla fine del '700, durante la quale non sono stati mai attuati interventi di manutenzione, e dopo molteplici destinazioni d'uso, Palazzo Valle è caduto in uno stato di abbandono e di deterioramento tali da diventare inagibile.
Nel 2001 Alfio Puglisi Cosentino acquista l'immobile dagli Asmundo Zappalà di Gisira, con l'intento di riportarlo al suo antico fasto e di assegnarlo a una destinazione di grande valenza culturale. Gli interventi compiuti sul palazzo, durati dal 2004 al 2008, hanno recuperato la struttura danneggiata dall'incuria, dagli atti di vandalismo, dai terremoti e dall'azione inesorabile degli agenti atmosferici. Questo autentico gioiello del barocco siciliano è stato così ridonato alla città, ai suoi cittadini e ai visitatori di tutto il mondo, incastonandosi tra gli edifici testimoni del barocco catanese che abbelliscono il centro storico, come i palazzi Biscari, Tezzano, Reburdone e Manganelli
La Fondazioni Puglisi Cosentino per l'Arte - Due grandi installazioni di Giovanni Anselmo e di Jannins Kounellis accolgono i visitatori di Palazzo Valle. Sono state pensate dai due grandi artisti appositamente per questi spazi, create per interloquire con le antiche pietre laviche e le arenarie con cui è stato innalzato il Palazzo. Evocano, con la loro potenza, la forza delle idee e dell'arte, là dove la contemporaneità si innesta, con cesure ma senza rifiuti, sulla grandezza della tradizione.
Nel 2004 Palazzo Valle è stato destinato da Alfio Puglisi Cosentino a sede di una fondazione per l'arte, che occupa la corte interna, il secondo e il terzo piano. Gli interventi di recupero e ripristino, realizzati grazie al contributo economico della società Finsole e ai finanziamenti di un POR regionale, sono stati condotti con rigore progettuale ed esecutivo, e in pieno accordo con la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania, interlocutore attento e sensibile. Il Palazzo è stato dotato di ampi e meravigliosi spazi espositivi, e attrezzato con sistemi di climatizzazione e illuminazione in linea con gli standard museali, oltre che di impianti tecnologici per la sicurezza, come videosorveglianza e sistemi antincendio e anti-intrusione.
La Fondazione Puglisi Cosentino opera a favore dell'arte classica, moderna e contemporanea. Per perseguire i suoi scopi, si propone di organizzare mostre, incontri, seminari, convegni, attività di studio e di ricerca che possano dar vita anche a pubblicazioni curate dall'istituzione stessa. Rientrano tra le missioni della Fondazione tutte le iniziative finalizzate a promuovere la conoscenza, la sperimentazione e la creazione, a favorire la cultura, l'educazione artistica e civile e il diletto, a rappresentare una leva di sviluppo per il territorio anche in termini di incremento dell'afflusso turistico, ad avviare reti di interscambio con altre realtà operative d'Italia e d'Europa.
La Fondazione si avvale della direzione artistica di Bruno Corà e di un comitato scientifico internazionale di assoluto prestigio, composto da: Franca Falletti (direttrice della Galleria dell'Accademia di Firenze), Pietro Bellasi (docente di Sociologia dell'arte, Università degli Studi di Bologna), Rudi Fuchs (storico dell'arte e Guest Curator), Marie Laure Bernadac (conservateur en chef, responsabile di arte contemporanea al Museo del Louvre), Gillo Dorfles (critico d'arte, già ordinario di Estetica presso le Università di Trieste e Milano), Manolo Borja-Villel (direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid).
INFO
Fondazione Puglisi Cosentino
Palazzo Valle, via Vittorio Emanuele 122, Catania
Orario: dal martedì alla domenica 11/13.30; 15.30/21; chiuso il lunedì; aperture straordinarie su prenotazione
Biglietti interi: 7 euro, ridotti: 5 euro, scolaresche: 3 euro.
www.fondazionepuglisicosentino.it