Coste pulite e acque inquinate: c'è benzene nel mare siciliano
Mentre Ustica conquista le "cinque vele" di Legambiente e accoglie frotte di uccelli migratori scandinavi, a Favignana si attivano "convegni internazionali" sulla qualità delle aree marine protette, e il turismo sostanzialmente aumenta in tutti i piccoli arcipelaghi-paradisi della Sicilia, si registra come nel sottosuolo del mare siciliano si rilevino abbondanti tracce di petrolio.
Come i premi e gli elogi alle coste più pulite, anche quest'allarme inquinamento parte da Legambiente, che alla metà di settembre, assieme all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha prelevato campioni nel sottosuolo marino in tredici punti.
La presenza di inquinanti cancerogeni è stata rilevata sia in prossimità di porti e impianti petroliferi sia in prossimità di località balneari.
La concentrazione più alta di idrocarburi policiclici aromatici - composti organici a elevata tossicità contenenti benzene - si è riscontrata nel porto di Siracusa e a Milazzo.
Ma questi tracce di questi pericolosi idrocarburi non mancano, sia pure in piccola quantità, neanche a Favignana e a Castellammare del Golfo.