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Crimen perfecto

Un delitto perfetto pieno di risate tra gli scaffali di un grande magazzino

11 aprile 2005

Noi vi segnaliamo...
CRIMEN PERFECTO
di Alex de la Iglesia

Seducente, raffinato, venerato dalle commesse e dalle clienti, Rafael è il capo del reparto donna in un centro commerciale. Il suo obiettivo è farsi nominare responsabile dell'intero piano. Un posto ambito anche da Don Antonio, il responsabile del reparto uomo.
Per un caso del destino, Don Antonio muore accidentalmente durante un'animata discussione con Rafael. Unica testimone del delitto è Lourdes, una commessa brutta, insignificante che non esita a ricattare Rafael per obbligarlo a essere prima suo amante, poi suo schiavo e infine suo marito.
Il bel Rafael si ritrova a vivere in un inferno di volgarità: la famiglia di Lourdes. Per lui non c'è che una via di fuga: il delitto perfetto…


Distribuzione Nexo
Durata 104'
Regia Alex de la Iglesia
Con Guillermo Toledo, Monica Cervera, Luis Varela
Genere Commedia

Un delitto perfetto... tutto da ridere
Come fa la più brutta e antipatica impiegata di un'azienda a sposare il fascinoso collega macho e impenitente playboy?
Succede in 'Crimen perfecto', dove il trentatreenne Rafael, abile tombeur de femmes abituato a passare da un'avventura all'altra, si ritrova (per caso) a causare la morte del suo diretto avversario che, come lui, ambisce a diventare direttore delle vendite nel grande magazzino in cui entrambi lavorano.
Testimone involontaria dell'incidentale delitto è la 'racchia' e odiosa Lourdes, commessa nel reparto profumeria da sempre innamorata di Rafael che, in cambio del suo silenzio e del suo aiuto per disfarsi del cadavere, lo costringe ad un matrimonio forzato.
Per il macho è l'inferno. Ora deve davvero uccidere, liberarsi di questa donna ossessiva e cattiva che tra l'altro ha una famiglia da incubo: la madre è psicopatica, il padre narcolettico e la sorella di otto anni ama decapitare le proprie bambole e minaccia continuamente di "far saltare tutti in aria lasciando aperto il gas".

''Il film non è che una parodia della voglia di perfezione che coinvolge tutta la nostra epoca - spiega  il regista che ha girato il suo primo lungometraggio 'Azione mutante' nel 1992, prodotto da Almodovar -. La pressione sociale ci costringe a seguire certi modelli, ma nessuno è perfetto e tanto meno lo sono donne che si vedono nella pubblicità''.
Per Alex de la Iglesia, nato a Bilbao nel 1965 e laureato in filosofia, non è un caso che la location del suo film sia un grande magazzino: ''Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di poter passare una notte intera in un grande magazzino? Provandosi vestiti firmati, mangiandosi i piatti più squisiti, accendendo i televisori, coricandosi in tutti i letti...''.
Conosciuto in Italia anche per la surreale commedia 'La comunidad' (2000), de la Iglesia spiega che tra i suoi registi di riferimento ci sono ''sicuramente Hitchcock, Polansky e, soprattutto, Marco Ferreri. Farei a pezzi tutti i miei film se potessi girare un film come 'El cochecito'. Ma - aggiunge il regista - amo certamente anche Bunuel, l'Anticristo del cinema, e così non ho potuto fare a meno di utilizzare in questo film i manichini che sono un po' i suoi simboli''.

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11 aprile 2005
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