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Crocetta: querele per tutti!

L'avvocato del governatore siciliano: "Chiediamo dieci milioni all'Espresso. Azioni risarcitorie anche contro Buttafuoco e Gasparri"

22 luglio 2015

Dopo la prima dichiarazione del procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, ribadita dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, anche da Caltanissetta riferiscono di non conoscere né avere la presunta intercettazione telefonica nella quale l’ex primario di Villa Sofia, Matteo Tutino, dice al governatore siciliano Rosario Crocetta: "Quella va fermata, fatta fuori come il padre" riferendo all'ex assessore alla sanità Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo.
"L'intercettazione tra Crocetta e Tutino non è agli atti della Procura di Caltanissetta. Se avessimo un'indagine su Tutino e quella conversazione, lo sapremmo", ha detto il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, sulla possibile presenza in inchieste di altre Procure della conversazione tra Crocetta e Tutino.
"Posso pensare - ha proseguito Lari -, ma è solo una mia ipotesi, che quella intercettazione, posto che esista, possa essere stata captata in maniera illegale. In questo caso, ovviamente, il giornalista ha il dovere di capire se è così, anche se non è facile".

L'ipotesi che l'intercettazione possa essere contenuta in atti di inchiesta di altre procure è apparsa su alcuni organi di stampa e ieri è stata rilanciata - con una battuta - dall'avvocato Vincenzo Lo Re, legale di Crocetta che, in conferenza stampa a Palermo, ha annunciato battaglia su tutti i fronti. "Faremo un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni" ha detto Lo Re, anticipando anche la querela in sede civile per Il Fatto Quotidiano e per il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, con la richiesta di un milione di euro di risarcimento per l'articolo in cui Antonio Presti chiamerebbe il governatore "bottana".
Un'altra denuncia è stata annunciata da Lo Re nei confronti del senatore Maurizio Gasparri per le sue dichiarazioni ritenute diffamatorie su Crocetta dopo la vicenda della telefonata pubblicata da Il tempo.

"Non c'è alcun giallo sull'intercettazione pubblicata da L'Espresso - ha detto l'avvocato -: non si possono mettere sullo stesso piano le dichiarazioni del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e quelle di un tale Luigi Vicinanza (direttore de L'Espresso, ndr)".
Lo Re ha specificato che la richiesta danni riguarderà "l'editoriale L'Espresso, il direttore del settimanale, e i due giornalisti che hanno scritto l'articolo in cui si parla della telefonata tra Tutino e Crocetta". Una parte dell'eventuale ricavato dalla causa sarà dato in beneficenza, ha detto.
"L'omessa vigilanza e l'omessa verifica sulla veridicità di questa intercettazione - ha spiegato il legale - ha letteralmente distrutto e massacrato l'immagine personale, politica e professionale di Rosario Crocetta. L'Espresso si è difeso dicendo che l'intercettazione è secretata. Ma la secretazione è un decreto del pm, lo stesso che più volte ha smentito l'esistenza dell'intercettazione sia ambientale che telefonica. Se qualcuno ritiene di averla la tiri fuori e la faccia ascoltare anche a noi per capire se è una polpetta costruita ad arte o una bufala. La tiri fuori e noi ne prenderemo atto".
L’avvocato ha pure aggiunto: "C'è stata un'attività di dossieraggio contro Rosario Crocetta. Abbiamo querelato Panorama in sede penale per l'articolo del 2012 sui rapporti del presidente con persone di Gela e con Emanuele Celone. Sono trascorsi tre anni e ancora siamo alle udienze. Anche per questo abbiamo deciso di fare causa civile a L'Espresso". "Abbiamo scoperto che un giornalista di Panorama voleva scoprire presunti 'balletti rosa' nell'atelier sul mare a Tusa - ha aggiunto - da parte del presidente della Regione anche con minorenni. E' andato da un noto attivista gay di Palermo chiedendo notizie. Abbiamo presentato un esposto cautelativo alla procura di Palermo anche con la testimonianza di quell'attivista".

Intanto il "dossier Crocetta" arriva sul tavolo di Renzi. Il premier ne dovrebbe cominciare a discutere domani col segretario siciliano Fausto Raciti; i dirigenti Dem sono al lavoro per organizzare il vertice e dare così un'accelerazione alla crisi aperta in Sicilia. Fonti del Pd confermano che a Roma l'attenzione è alta: Raciti da giorni è in contatto continuo con il vice Guerini e altri dirigenti di partito per cercare una via d'uscita.
Dopo la presunta intercettazione tra Crocetta e Tutino, il governatore rimane isolato. Tra lui e la sua maggioranza regna il gelo. Il Pd sta provando a gestire la crisi con prudenza, nonostante l'ala renziana spinga per il voto anticipato. Difficile, sussurrano alcuni dirigenti dem, che si arrivi a una mozione di  sfiducia al buio, subito. Non ci sarebbero le condizioni. Prima, è la convinzione predominante, le riforme: da quella sulle Province all'acqua pubblica. E poi c'è il problema del bilancio. In quello attuale mancano 300 milioni di euro, somma promessa  dal governo Renzi ma ancora in 'stand-by', che serve alla  Regione per pagare comuni, trasporto pubblico e precari. Se si votasse in autunno, poi, non ci sarebbe il tempo per il previsionale del 2016, con una voragine già quantificata di 1,8  miliardi di euro e un esercizio provvisorio che metterebbe in ginocchio l'isola. Quindi, c'è da fare la riforma elettorale: dalla prossima legislatura, all'Ars si eleggeranno 70 deputati e non più 90, da qui la necessità di mettere mano alla legge.
"Andare al voto subito, significherebbe poi consegnare la Sicilia ai 5stelle", è la riflessione in casa Dem. Il percorso va costruito insomma, anche con gli alleati attuali e con il Ncd di Alfano che in Sicilia è all'opposizione.

Della necessità di fare le riforme ne è convinto anche Crocetta. "Solo dopo do la mia disponibilità all'Assemblea siciliana per decidere se porre fine alla legislatura", dice. Dimissioni? "Mai, sarà l'Assemblea a decidere". Perchè "se me ne devo andare, lo farò per motivi politici e non per le false intercettazioni che hanno offeso non solo me, ma anche il Parlamento e tutti i siciliani". Lo ripeterà giovedì all'Assemblea siciliana, dove riferirà sulla crisi, parlando anche del suo rapporto con Lucia Borsellino.

- Dal presunto sbiancamento all'improvvisa sordità (Guidasicilia.it, 16/07/15)

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- Il Golpe Villa Sofia (Guidasicilia.it, 20/07/15)

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22 luglio 2015
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