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Crocetta si difende: "Col Muos ho solo rispettato le leggi"

Il governatore siciliano tenta di spiegare il perché dell’improvviso dietrofront sulla costruzione del Muos a Niscemi

26 luglio 2013

Hanno occupato l'aula consiliare del Municipio di Niscemi, per protestare contro la decisione della Regione Siciliana di revocare i provvedimenti che bloccavano le autorizzazioni all'installazione dell'impianto radio dell'esercito statunitense in contrada Ulmo. La decisione è stata adottata dagli attivisti No Muos dopo un consiglio comunale durante il quale è stato chiesto dai manifestanti ai consiglieri e alla giunta di dimettersi in blocco in segno di protesta nei confronti dei governi nazionale e regionale, ma la proposta non è stata accolta.

Poi, ieri, una delegazione di 'Mamme No Muos' e del consiglio comunale, quest'ultima guidata dal sindaco Francesco La Rosa, si è recata a Palermo, per un concentramento davanti alla sede del Consiglio di giustizia amministrativa dove era attesa la pronuncia sul ricorso presentato dalla Regione siciliana per lo stop ai lavori. "Siamo delusi e sdegnati dalla decisione di Crocetta, ha tradito noi e i nostri figli - dice Laura Militello - che potrebbero subire effetti devastanti per la salute a causa delle emissioni elettromagnetiche della 46 antenne del Muos. Ci sentiamo soli, il governo ci ha abbandonati".
Si è detto "profondamente amareggiato" il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa: "Mi sento - ha detto - solo, abbandonato e arrabbiato. Non credevo che alla fine di tutta questa storia sarebbe stato proprio Crocetta a tradirci. Proprio lui che in questa battaglia è stato sempre a fianco della nostra città. Sono arrabbiato e lo sono anche i miei cittadini".

Per Legambiente, l'improvviso via libera della Regione al Muos di Niscemi costituisce "un fatto gravissimo e inquietante", e per questo che l'associazione ambientalista presenterà "ricorso contro le nuove autorizzazioni" e chiederà all'Ue "l'apertura di una procedura di infrazione".
Secondo Legambiente "questa revoca è coerente con l'erronea impostazione del Governo regionale che ha inspiegabilmente condizionato le proprie scelte, esclusivamente, alle conclusioni dell'Istituto superiore della sanità, decidendo, quindi, di ignorare le altre questioni, certamente rilevanti sul piano formale e che erano all'origine della stessa revoca". Ma, per l'associazione così "si disconosce il fatto più importante ed è grave che ciò avvenga da parte dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente: la realizzazione delle opere del Muos, che ricadono all'interno della zona A di massima tutela della riserva naturale Sughereta di Niscemi, sono vietate dal regolamento dell'area protetta e dal Piano paesistico della provincia di Caltanissetta". Per questi motivi Legambiente annuncia che "ricorrerà contro le nuove autorizzazioni rilasciate dall'assessorato regionale Territorio e Ambiente, chiedendo anche alla Commissione Europea l'apertura di una procedura di infrazione al diritto comunitario".

Il governatore Crocetta si difende dicendo d’aver solo rispettato le leggi. "Il governo regionale da me presieduto non ha mai condiviso, neppure sul piano di principio, l'istallazione del Muos poiché ha ritenuto sempre che tale istallazione si inserisce in un territorio fortemente degradato per presenza altri impianti, sul piano ambientale. Il mio governo non ha mai autorizzato alcuna richiesta relativa al Muos, questo per amore di verità. L'autorizzazione Muos è precedente al nostro insediamento. Abbiamo, fino a oggi, fatto ogni tentativo possibile per impedire la continuazione dei lavori, individuando un punto estremamente critico nel fatto che lo studio sulla salute non attendibile e, pertanto, si è concordato col governo nazionale di fare effettuare un nuovo studio affidandone la realizzazione all'Istituto Superiore di Sanità. Sulla base del parere estremamente positivo espresso da tale ente, non era più perseguibile mantenere alcun divieto senza causare il default della Sicilia. Le autorizzazioni del governo Lombardo, infatti, avevano prodotto effetti economici e responsabilità nei confronti di terzi. Gli americani, infatti, sostengono che l'intero complesso Muos a livello mondiale costi 18 miliardi di dollari e che tale istallazione non può funzionare senza l'impianto di Niscemi".

"L'autorizzazione del governo precedente - ha continuato Crocetta - ha quindi prodotto legittimi interessi a favore di terzi che, in caso di diniego ad effettuare l'istallazione, hanno diritto di essere risarciti. Non avevamo altra scelta se non quella del rispetto delle leggi. Il governo regionale auspica interventi legislativi regionali - abbiamo già presentato da circa un mese un ddl - e nazionali, che possano fornire strumenti adeguati per impedire un'istallazione la cui realizzazione  non rientra nei programmi del governo Crocetta. I parlamentari, pertanto, che vogliono veramente contribuire alla causa del no Muos, piuttosto che capeggiare manifestazioni che sicuramente non possono cambiare il piano normativo, si interessassero a proporre e fare approvare sul piano regionale e nazionale, leggi adeguate che possano realmente impedire istallazioni come il Muos, in prossimità dei centri abitati".

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26 luglio 2013
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