Crociere pasquali tra gioie e paure
Molti "tutto esaurito" per le compagnie di crociera, ma dietro l'angolo s'annida la paura del terrorismo
Sembra che le crociere di Pasqua siano diventate un must irrinunciabile, ovviamente, per chi se lo può permettere. E sembra non siano poi così poche le persone che possono permettersela visto che, stando ai dati di MSC Crociere, una tra le più grandi compagnie croceristiche, quest’anno le crociere pasquali hanno fatto registrare il tutto esaurito a bordo delle navi MSC.
Per la compagnia svizzera il mercato italiano è uno dei più importanti, sia in termini di passeggeri sia in termini di scali e luoghi da visitare. Infatti, proprio nel periodo di Pasqua MSC Crociere ha posizionato ben 4 navi nel Mediterraneo, di cui 3 ammiraglie da oltre 4.000 passeggeri, che effettueranno 17 toccate nei porti italiani movimentando 79.000 passeggeri. In Sicilia due dei porti strategici: quello di Palermo e quello Di Messina.
In questo periodo saranno ben 16 mila i crocieristi che arriveranno nelle due città a bordo delle navi di MSC. Dodicimila quelli che stanno arrivando a Palermo; circa 4 mila quelli che faranno tappa nella città dello Stretto.
Bene, benissimo dunque, per quanto riguarda l’incremento di economia, lavoro e turismo. Solo che, dietro l’angolo, si annidano paure e incertezze. Causate da cosa? Purtroppo dal rischio terrorismo. Dopo i tragici fatti di Tunisi, infatti, i sindacati di Uil Pubblica Amministrazione, Fp Cgil, Cisl Fp, Flp e Confsal Salfi, hanno lanciato un allarme che preoccupa: "Il porto di Palermo non è sicuro".
La preoccupazione delle parti sociali è tanto reale che, nei giorni scorsi, congiuntamente hanno chiesto un incontro al prefetto Francesca Cannizzo "per individuare tutte le soluzioni possibili finalizzate a garantire la massima sicurezza del porto, sia per i lavoratori doganali che per i viaggiatori", avanzando anche l'ipotesi di "sospendere i collegamenti navali con Tunisi".
Le organizzazioni sindacali hanno spiegato che i primi a manifestare preoccupazioni sono proprio i lavoratori del porto di Palermo che hanno già espresso ai sindacati "la propria volontà di dare vita ad azioni di protesta nel caso in cui le loro legittime istanze di incolumità dovessero rimanere inascoltate".
I sindacati chiedono l'applicazione al porto dei medesimi protocolli di sicurezza già in vigore negli scali aeroportuali. "Non si conoscono le tipologie di controllo che vengono effettuate all'imbarco nella capitale tunisina, né tantomeno quali siano i protocolli applicati dalle autorità locali per rilevare l'eventuale presenza di armi ed esplosivi tra passeggeri ed automezzi - ha spiegato il segretario generale provinciale della Uil Pubblica Amministrazione Alfonso Farruggia - Chiederemo al prefetto di valutare la possibilità di sospendere, in questa fase particolarmente drammatica, i collegamenti navali con Tunisi, da ripristinare eventualmente solo quando saranno garantite misure preventive sufficienti".
Una misura che, in questo periodo pasquale di tutto esaurito, sarebbe un vero e proprio problema.