Crollano le vendite al dettaglio
Mai cosi male da 24 anni: a scendere anche gli alimentari, oltre all'abbigliamento
Le vendite al dettaglio nel 2013 segnano un crollo del 2,1% rispetto all'anno precedente. Lo rileva l'Istat, spiegando che si tratta del calo annuo più forte dall'inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990. E stavolta a scendere sono anche gli alimentari (-1,1%). Per il resto dei prodotti va ancora peggio (-2,7%), ma questa non è una novità. Infatti anche nel 2012 il non alimentare aveva fatto registrare la stessa caduta. A fare la differenza sono quindi il cibo e le bevande.
Guardando nel dettaglio tutti i settori è evidente che nessuno si salva, persino i farmaci segnano una riduzione (-2,4%). Ribassi superiori alla media si registrano, tra gli altri, anche per abbigliamento (-2,7%) calzature (-3,0%), elettrodomestici-radio-tv (-3,1%) e mobili (-3,2%). Insomma la stretta sui consumi è piombata senza freni sugli acquisti. E a risollevare il giro d'affari non è arrivata la spintarella dei prezzi, che nel 2013 sono saliti solo dell'1,2% (+3,0% nel 2012). Per il resto dei prodotti va ancora peggio (-2,7%), ma questa non è una novità. Infatti anche nel 2012 il ‘non alimentare aveva fatto registrare la stessa caduta. A fare la differenza sono quindi il cibo e le bevande.