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Cronache da Chiaiano

L'emergenza rifiuti si è trasformata in dura protesta e scontri contro le ''discariche governative''

26 maggio 2008

Una lettera da Chiaiano.
[25 maggio 2008, www.beppegrillo.it]

"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio.
Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.
La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare.
Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia"
.
Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia - Napoli

Sembra sia arrivata un'intesa per affrontare il problema della discarica a Chiaiano, un'intesa rappresentata da un tavolo composto da tecnici dell'Arpac e da rappresentanti delle amministrazioni locali per effettuare i carotaggi di verifica nelle cave dove è prevista la realizzazione di una delle discariche nella lista del decreto sull'emergenza rifiuti.
L'intesa sarebbe stata trovata in prefettura tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso e gli amministratori del quartiere napoletano dove è scoppiata la rivolta. I tecnici dovrebbero entrare nella cava non prima di domani mattina per controllare che il sito abbia le caratteristiche indicate dalla normativa comunitaria. "Bertolaso - ha riferito il consigliere regionale di An Pietro Diodato - si è impegnato sul fatto che nessuna discarica sarà aperta se non avrà le caratteristiche indicate dall'Ue".
Il decreto legge relativo all'emergenza spazzatura con le 10 località per l'apertura delle discariche, firmato giovedì scorso dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 23 maggio 2008. Nel decreto si legge che è "autorizzata la realizzazione, nel pieno rispetto della normativa comunitaria tecnica di settore, dei siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni": Sant'Arcangelo Trimonte - località Nocecchie, Savignano Irpino (Avellino) - località Postarza, Serre (Salerno) - località Macchia Soprana; nonché presso i comuni di: Andreatta (Avellino) località Pero Spaccone (Formicoso), Terzigno (Napoli) località Pozzelle e località Cava Vitiello, Napoli località Chiaiano (Cava del Poligono - Cupa del Cane), Caserta - località Torrione (Cava Mastroianni), Santa Maria La Fossa (Caserta) località Ferrandelle, Serre (Salerno) località Valle della Masseria.

Ma quanto durerà la tregua consegunete all'accordo? A Chiaiano, quartiere che insieme ai quartieri di Piscinola, Marianella e Scampia forma l'ottava municipalità del comune di Napoli, l'atmosfera è come sospesa, mentre le strade mostrano tutti i segni di una "battaglia" appena finita.
Una "battaglia" durata per tutto il fine settimana con scontri tra manifestanti e forze dell'ordine sabato mattina, una lunga marcia di protesta, e ieri una giornata di tregua al presidio organizzato per bloccare tutte le vie d'accesso alla cava che dovrebbe diventare discarica.

Sabato mattina in seguito alle proteste della sera precedente, la tensione nel quartiere napoletano è salita alle stelle. Dopo una notte trascorsa in relativa calma, nella mattinata nuovi scontri si sono avuti tra polizia e manifestanti. Il bilancio sarebbe di 4 feriti, due tra i manifestanti e due tra le forze dell'ordine. Ad accendere la miccia è stato il tentativo degli agenti, insieme al personale dell'Anm, di rimuovere il bus messo di traverso venerdì sera dai manifestanti al largo Rosa dei Venti - al confine tra il quartiere periferico di Napoli e i comuni di Mugnano e Marano - per impedire l'accesso alla strada che porta alla cava.
Contro le forze dell'ordine, in assetto antisommossa, sono stati lanciati bastoni, contenitori e petardi. Di conseguenza gli agenti, hanno riferito fonti della Questura, hanno compiuto una manovra di alleggerimento per allontanare i manifestanti. Nella carica un ragazzo è rimasto ferito e si è allontanato con il viso insanguinato, mentre un altro è precipitato da un parapetto da un'altezza di alcuni metri. Fonti della Questura riferiscono comunque che l'incidente sarebbe avvenuto lontano dal luogo dove è avvenuta la guerriglia. Ferito dal lancio di alcuni sassi anche un vicequestore, chiamato a dirigere l'ordine pubblico.
Poco dopo contro polizia e carabinieri sono sate lanciate anche alcune bombe carta e l'esplosione di una molotov ha provocato delle leggere ustioni al volto di un poliziotto.
Alla fine l'autobus, pur tra non poche difficoltà, è stato rimosso dai tecnici dell'Amn e la situazione è tornata a una apparente tranquillità con la polizia attestata lungo alcune arterie laterali (da rileggere la lettera iniziale).
 
Su quanto accaduto a Chiaiano, è intervento anche il questore di Napoli Antonino Puglisi che, augurandosi che "non accada nulla di particolare o di grave", ha ricordato alle migliaia di persone che stanno protestando che "decreti e leggi vanno applicati e rispettati. Un conto è protestare civilmente un altro aggredire le forze dell'ordine con sassi, bombe molotov, bombe carta e bottiglie che contengono altri liquidi che nemmeno sappiamo di che scorsa si tratti. Noi operiamo con il buon senso ma tante persone non fanno altrettanto".

E gli scontri si sono sì allentati, ma non è finita la protesta, che nel pomeriggio di sabato ha avuto la voce e il movimento di migliaia di persone che si sono date appuntamento davanti alla stazione della metropolitana di Chiaiano-Marianella. Tante le bandiere con la scritta 'No alla discarica', 'Jatevenne' (andatevene) e slogan contro la polizia. Il corteo si è mosso intorno alle 18 al grido di 'resistenza resistenza' e 'assassini assassini'. In testa uno striscione con su scritto: 'Giù le mani dalle cave di Chiaiano'.
I manifestanti, 5.000 secondo gli organizzatori (perlopiù donne e anziani), lungo il percorso hanno invitato le persone affacciate ai balconi (alcuni hanno steso lenzuola con scritte contro la discarica) ad unirsi a loro. Diversi commercianti, temendo incidenti, hanno abbassato a metà le serrande dei loro negozi.
In piazza Titanic ad attendere i manifestanti, accolti con un appaluso, circa 2 mila persone, centinaia delle quali portavano al petto un volantino con la scritta 'difendiamo la salute e l'ambiente', poi un tiro al bersaglio e la scritta 'e ora colpiteci tutti'.
A vigilare sul corteo circa 200 tra agenti della Digos e della Guardia di Finanza. Un elicottero sorvolava su tutta la zona. Alla manifestazione indetta dai 'Comitati difesa delle Cave' e dalle 'Reti ambientaliste', ha partecipato anche Oreste Scalzone, l'ex leader dell'Autonomia e dirigenti di Rifondazione comunista. E ancora i disoccupati organizzati appartenenti a varie frange: "Banchi nuovi", "Unione disoccupati napoletani", "Movimento disoccupati autorganizzati di Acerra", "Idea Nord".

E all'indomani degli scontri sono scoppiate le polemiche sia sul comportamento adottato dalle forze dell'ordine contro i manifestanti, sia sulla presenza di diversi politici tra la popolazione in protesta (scalpore all'interno della maggiornaza di governo per la presenza tra la gente di Chiaiano di Alessandra Mussolini).
"Quel giovane è stato spinto", ha accusato una persona che ha detto di aver visto l'episodio in cui un manifestante è caduto dal parapetto nel parapiglia che si è scatenato sabato. Chi lo ha visto cadere giura che è stato spinto dalla polizia (è ancora in ospedale con fratture alle gambe e ai piedi). "Ero affacciata al balcone - ha raccontato una donna che ha voluto mantenere l'anonimato - e ho visto tutto. Il secondo giovane è stato spinto dalla polizia, che procedeva in avanti a manganellate. Quel giovane è rimasto aggrappato al muro, e qualcuno gli ha pestato le dita con il manganello, facendolo cadere". Altri testimoni hanno confermato questa versione negata dalle forze dell'ordine. Giuliana, 27 anni, laureata in ingegneria ha aggiunto: "Avevamo chiesto il tempo necessario per rimuovere l'autobus che ostruiva il passaggio delle auto: non ce lo hanno dato, hanno preferito attaccarci, e questo è molto grave".

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha spiegato che i militari potranno essere utilizzati nel presidio delle discariche solo quando la situazione sarà tranquilla. Escluso dunque che i soldati possano essere affiancati alle forze di polizia nel fronteggiare i manifestanti. Per quanto riguarda le reazioni contro gli agenti, La Russa ha parlato di "ingiustificata aggressione, non solo verbale ma anche fisica, che io trovo inaccettabile, non degna di un Paese moderno". Per questo l'esponente Pdl ha voluto rendere omaggio all'impegno di "ragazzi, giovani, donne che vanno a fare il loro dovere per difendere la legalità e sono aggrediti, insultati e in qualche caso feriti, quando invece sono lì a far rispettare la legalità perchè Napoli sia liberata dall'immonidizia". Omaggio che ha convinto poco l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema: "Temo che ci si affidi in modo esclusivo all'uso della forza che potrebbe lasciare il segno nei rapporti tra cittadini ed istituzioni. Nella protesta non ci sono soltanto facinorosi, ma anche cittadini normali. E bisogna quindi preoccuparsi della loro tutela". Parole, queste, che hanno provocato le reazioni del leader della Lega nord. "Il governo - ha detto Umberto Bossi - ha il dovere di mettere l'immondizia da qualche parte. E deve stare in Campania visto che nessuno in giro la vuole. Va fatto in fretta perché sta arrivando l'estate".
Un invito alla moderazione è giunto dall'Udc. Il portavoce Francesco Pionati ha notato che "è doveroso spiegare convincere e coinvolgere popolazioni e amministrazioni locali nel progetto per la soluzione dell'emergenza. Su una cosa non si può scendere a patti: il rispetto della legge. Altrimenti lo Stato non esiste più".

[Informazioni tratte da www.beppegrillo.it, Adnkronos.com, Corriere.it]  

- Quella trincea lunga un chilometro "Da qui non si passa" di A. Bolzoni

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26 maggio 2008
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