Cuticchio, abbandona l'opera dei pupi
''Gli inviti agli spettacolini estivi non possono restituire dignità a questo mestiere''
Sarà suo il compito di portare avanti il più antico laboratorio di quella che può essere considerata una vera e propria arte, simbolo dell'immagine stessa della Sicilia in tutto il mondo.
Il maestro, durante la conferenza stampa di stamane in cui annunciava del ritiro dalle scene, ha raccontato la storia della sua passione per quello che lui definisce un semplicemente un "mestiere imparato dal padre" e delle enormi difficoltà che l'amore per quest'arte, a volte un pò bistrattata, a volte considerata anacronistica, lo hanno portato a superare.
l'incuranza e la totale assenza delle amministrazioni che si sono succedute in questi trent'anni non hanno di certo contribuito in positivo: «La pubblica amministrazione deve tenere conto - ha dicharato il puparo - che la nostra associazione porta avanti la tradizione siciliana in Italia e nel mondo. Ogni giorno accogliamo scolaresche e turisti, rappresentiamo la cultura siciliana, siamo una ricchezza per la città. Non è l'invito del Comune al Festino o agli spettacolini estivi che restituisce dignità a questo mestiere».
Salvatore Cilento, ministro per i rapporti tra l'estero e la regione siciliana, ha risposto al tono polemico del Maestro riconoscendo formalmente alla famiglia Cuticchio di essere ambasciatrice della Sicilia all'estero. «Se i circa dieci pupari della provincia di Palermo presentassero un progetto comune, la Provincia sarebbe lieta di sostenerlo» è, invece, la proposta dell'assessore Sammartano.