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D-Day: chi costruirà il Ponte sullo Stretto?

Oggi si saprà chi si prenderà la responsabilità di costruire il ponte più lungo del Mondo

25 maggio 2005

AGGIORNAMENTO
Ponte sullo Stretto, due offerte
Sono due le offerte giunte allo scadere dei termini per la gara per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. A renderlo noto è l'amministratore delegato della Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci. A correre le cordate guidate da Astaldi e Impregilo.
Le due cordate in gara sono così composte: il raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla capogruppo mandataria Astaldi Spa e dai mandanti Ferrovial Agroman SA, Maire Engineering Spa, Ghella Spa, Vianini Lavori Spa, Grandi Lavori Fincosit Spa; l'associazione temporanea di imprese formata dalla capogruppo mandataria Impregilo Spa e dai mandanti Sacyr S.A., Società italiana per condotte d'acqua Spa, Cooperativa Muratori & Cementisti-C.M.C. di Ravenna, Ishikawajima-Harima Heavy Industries CO Ltd., Aci Fcpa - Consorzio Stabile.

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Oggi è il ''giorno della verità'' per il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo decenni di polemiche e di incredulità mai svanite e sempre presenti.
Il 25 maggio 2005 rappresenta il D-Day, una sorta di giro di boa per il ponte più lungo del mondo: a mezzogiorno di oggi, infatti, scade il termine per presentare le offerte per il General Contractor.
Si conoscerà chi si offre davvero di costruire il Ponte, dopo i tanti dibattiti e critiche sulla sua fattibilità tecnica, economica, ambientale e progettuale. Si conoscerà infine chi si prenderà questa colossale responsabilità.

Presente alla consegna ci sarà sicuramente Impregilo, come ha confermato la stessa società capocordata.
Decisione sul filo di lana per Astaldi che ha riunito nella serata di ieri il consiglio della propria cordata per decidere se partecipare o meno alla gara da circa 4,5 miliardi di euro. Stretto riserbo sull'esito della riunione.
Abbandono definitivo dalla cordata Risalto, in cui è presente Todini.

Sarà una corsa a due o ci saranno ulteriori sorprese?
All'apertura delle buste da parte della società concedente, la Stretto di Messina e della Commissione selezionatrice, si conosceranno le cordate che si candidano a realizzare l'opera che aprirà i battenti nel 2012. Ma per la scelta definitiva del vincitore, si dovrà attendere ancora ancora un mese e mezzo.

Non potevano mancare le polemiche della vigilia, dopo lo slittamento di oltre un mese (dal 18 aprile) del termine di presentazione delle offerte, deciso dalla Stretto di Messina, su richiesta di una parte dei concorrenti, per consentire tempi più dilatati e una partecipazione più ampia.
Polemiche caldissime soprattutto da parte del fronte ambientalista e dell'opposizione, dopo il ritiro della cordata guidata da Strabag-Risalto e delle imprese spagnole Necso e Ferrovial dal raggruppamento di Astaldi.
Ferrovial ha poi deciso di rientrare rilevando la quota della Necso e acquisendone un'ulteriore fino a un consistente 35%. Anche il rientro della importante impresa iberica sembra indicare la propensione della cordata a partecipare alla corsa che la vedrà probabilmente avversaria di Impregilo.

Sfumata nelle scorse settimane anche la possibilità di un'alleanza tra i due gruppi. A far naufragare l'eventualità, lo stesso Cesare Romiti che appena eletto presidente della nuova Impregilo (quella che vede affiancarsi a Gemina, Techint, Argo Finanziaria, Autostrade ed Efibanca), aveva puntualizzato: ''Impregilo non corre con Astaldi. Concorrerà con il consorzio di cui è capogruppo'', provocando la reazione immediata del vicepresidente e capoazienda di Astaldi, Vittorio Di Paola.

Non sono mancate le critiche sulle modalità del bando e sul prezzo base d'asta, giudicato da alcuni concorrenti troppo basso per poter sostenere ulteriori ribassi. Per le imprese che non dovessero risultare vincitrici il bando prevede un premio di un milione di euro.
Ieri il viceministro alle Infrastrutture Mario Tassone ha espresso perplessità: ''Bisogna che il ponte venga fuori da una articolata politica del territorio altrimenti le opere rischiano di essere appese e questo dobbiamo evitare di farlo''.
Strenuo sostenitore del ponte è da sempre il ministro Pietro Lunardi, convinto che sarà ''un volano per tutto il Mezzogiorno''.

Quanti milioni da una sponda all'altra del Ponte
Un fabbisogno di 1,621 miliardi e una disponibilità di 93 milioni sulla sponda siciliana. Lavori in corso per 25 milioni e la richiesta di una dote accessoria di 50 milioni su quella calabrese.
Scade il termine di presentazione delle offerte per la realizzazione del Ponte sullo Stretto e sulle due coste si fanno i conti sulle infrastrutture che sorgeranno intorno alla maxiopera.
Al momento la cifra sfiora 1,7 miliardi. I lavori più rilevanti sono quelli da realizzare per rendere fluida la circolazione stradale e ferroviaria nel Messinese. Il Comitato istituzionale per il Ponte, a cui partecipano funzionari e tecnici nominati da Provincia e Comune, individua nella razionalizzazione e nel parziale interramento della cosiddetta ''Cortina di ferro'' (stazione centrale e linee ferroviarie connesse) l'asse di spesa più oneroso: servono 800 milioni. Il progetto dovrebbe ottenere il via libera del Cipe in settembre. Altri 800 milioni servono per gli svincoli e la rete stradale della città. Solo 93 milioni, però, sono stati individuati dalla delibera Cipe 66/2003.
Intanto i parlamentari dell'area stanno mettendo a punto il testo di una ''legge speciale'' per recuperare i fondi necessari ad adeguare la città di Messina.
Meno onerosi i lavori sull'altra sponda. A Villa San Giovanni 25 milioni circa sono stati stanziati finora per la costruzione del nuovo porto turistico (350 posti barca, consegna nel 2006), la realizzazione di un'area parcheggio per la canalizzazione dei flussi da e per le navi traghetto, l'ampliamento della bretella di accesso alla città. Secondo il sindaco della cittadina, Rocco Cassone, i lavori per il Ponte porteranno però ''a trasformare i tre quinti dell'abitato in un cantiere'', con la possibile demolizione di 600 abitazioni. Ecco perché il primo cittadino chiede uno stanziamento straordinario (con decreto regionale) di altri 50 milioni da destinare a ''compensazione dell'impatto ambientale'' che si profila. (il Sole24 ORE)

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25 maggio 2005
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