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Da 90 a 70

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato il ddl che taglia il numero dei deputati

07 dicembre 2011

Con 59 voti a favore, un voto contrario e un astenuto, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sulla riduzione dei parlamentari regionali da 90 a 70. Trattandosi di una modifica dello Statuto siciliano, così come avviene per le modifiche costituzionali, la legge adesso sarà trasmessa al parlamento nazionale per la doppia lettura di Camera e Senato. Prima della votazione, il presidente dell'Ars Francesco Cascio aveva negato, appellandosi al regolamento, la possibilità di procedere con voto segreto, come chiesto da alcuni deputati. Nelle disposizioni transitorie del ddl è prevista la modifica dell'attuale legge elettorale della Regione siciliana.
L'Ars ha anche approvato il disegno di legge-voto che prevede modifiche all'articolo 36 dello Statuto in materia di entrate tributarie. Anche in questo caso è necessario il doppio passaggio al parlamento nazionale.

"Siamo la prima Regione in Italia a ridurre liberamente e velocemente il numero dei parlamentari regionali". Così il presidente Cascio, ha commentato l'approvazione del ddl.
"L'approvazione del ddl all'Ars che prevede il taglio del numero dei deputati da 90 a 70 è un segnale di grande senso di responsabilità nei deputati che l'hanno approvato all'unanimità" ha detto il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo commenta a caldo il testo approvato. "Entro gennaio incontrerò il presidente del Consiglio Mario Monti sul tema del federalismo fiscale, ma visto che questo testo dovrà essere approvato in doppia lettura dai due rami del parlamento parleremo con Monti anche di questo. Per noi è importante un confronto con il premier. Spero che l'incontro avvenga prima di Natale". Secondo Lombardo più che la riduzione del numero dei deputati sarebbe stato importante ridurre le indennità dei parlamentari. "Il costo delle indennità incide per il 10% dei costi totali". E ancora: "Con questo ddl abbiamo messo mano a un punto dello statuto della Regione Sicilia che prevede 90 deputati. Ora vedremo quanto inciderà sulla riduzione dei costi dell'apparato amministrativo e legislativo".

Le reazioni dei politici siciliani - Sono numerose le reazioni politiche dopo l'approvazione da parte dell'Ars del ddl che porta il numero dei deputati regionali da 90 a 70.
"Sul taglio dei deputati è stato impedito, forse anche per un eccesso di formalismo del presidente Francesco Cascio, un dibattito su una proposta che introduceva la riduzione dinamica dei deputati regionali sulla base di un auspicato taglio al numero di deputati e senatori. Il mio emendamento di fatto si richiamava alla proporzione in atto vigente nel nostro Statuto speciale", afferma Rudy Maira, capogruppo Pid all'Ars.
Per il capogruppo Mpa all'Ars, Francesco Musotto, "il quadro economico congiunturale è drammatico, e la politica siciliana oggi ha fatto la propria parte con un segnale preciso, approvando la riduzione del numero dei deputati. Contestualmente - prosegue Musotto - chiediamo l'attuazione di misure ulteriori per la crescita economica e per gli investimenti, in difesa delle famiglie e delle imprese"
"Oggi l'Ars ha dato vita ad una importante autoriforma: adesso il parlamento regionale ha la credibilità e il prestigio per poter affrontare altre riforme, dalla macchina amministrativa della Regione alle Province, dai comuni alle circoscrizioni" dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Ars. "Questo parlamento - aggiunge - ha varato negli anni riforme importanti, siamo stati i primi ad approvare l'elezione diretta dei sindaci, ma non è semplice decidere di modificare così profondamente il proprio assetto. Oggi lo abbiamo fatto, dimostrando di avere le carte in regole per intervenire sulle altre istituzioni".

Il capogruppo Udc all'Ars Giulia Adamo dice: "Abbiamo votato sì al taglio del numero dei deputati all'Ars perchè siamo convinti che sia più che opportuno dare un segnale all'esterno.
Questo provvedimento non sanerà di certo l'economia dell'Isola o lo si può considerare la soluzione di tutti i mali. Occorre
- aggiunge - scardinare quel sistema burocratico che rallenta iter e pratiche, soffocando lo sviluppo dell'Isola. Occorre abolire quegli enti che assorbono risorse importanti senza poi fornire reali servizi al cittadino. Con il voto di oggi confermiamo l'impegno dell'Udc in questa direzione".
"Pur ribadendo che il gruppo Grande Sud ha votato favorevole alla legge elettorale che consentirà la riduzione dei parlamentari regionali da 70 a 50 non posso sottolineare che oggi non è stato permesso un dibattito sereno e soprattutto non è stato possibile discutere gli emendamenti fondamentali per la legge. Occorreva un approfondimento della materia e una discussione serena in Aula", dice Titti Bufardeci, presidente del Gruppo Grande Sud.
"Si tratta di un atto di grande responsabilità da parte della classe politica regionale in un momento così grave per l'economia dello Stato e della Sicilia in particolare", dice l'on. Nino Bosco (PdL).
"Dopo tre anni dalla presentazione del primo disegno di legge sulla riduzione del numero dei deputati finalmente l'Ars ha espresso un voto positivo di responsabilità politica e di buonsenso. La Sicilia inizia un percorso significativo sulla riduzione dei costi della politica e sulla semplificifazione istituzionale", dice Giovanni Barbagallo, deputato Pd che da tempo si batte per la riduzione dei parlamentari.
Per Livio Marrocco, capogruppo all'Ars di Fli, "la Sicilia in questo caso si pone all'avanguardia rispetto a tutto il resto dell'Italia".
Per Davide Faraone, deputato Pd "è una bella giornata perchè la politica ha dimostrato buonsenso e soprattutto sintonia con il popolo siciliano. Ora dobbiamo fare di più a partire dalla rottamazione dei privilegi della legge 104 in salsa siciliana che produce baby pensionati d'oro che offendono una nuova generazione che in pensione non ci andrà mai".

"Ho votato la legge per la riduzione dei parlamentari, ma posso dire che sono dispiaciuto perchè oggi si è persa una occasione per riformare le istituzioni siciliane", dice Carmelo Incardona, deputato regionale di Grande Sud. "Da quando esiste l'elezione diretta del presidente della regione - continua Incardona - il Parlamento siciliano è diventato ostaggio del governo. Si è proceduto per l'approvazione di questa legge in modo arrogante ed inconsueto ed il Parlamento è stato calpestato".
Per l'on. Miguel Donegani (Pd) "l'approvazione di questa legge è sicuramente un segnale importante che l'Assemblea ha dato ai cittadini, in un periodo in cui siamo tutti chiamati a dei sacrifici per superare l'attuale congiuntura economica negativa con grande responsabilità è stata data una risposta concreta alla necessità di ridurre i costi della politica".
Il vicecapogruppo Mpa all'Ars Nicola D'Agostino dice: "Ho votato favorevolmente la riduzione dei deputati dell'Ars, tentando tuttavia di suggerire un metodo che, con convinzione, non permettesse di sminuire le prerogative del nostro Statuto e della sua specialità".
Il deputato Mpa Giuseppe Arena dice: "Ho votato sì, ma turandomi il naso. A breve nuovo ddl e proposta modiifica legge elettorale".
L on. Paolo Colianni (Mpa) dice: "Ho espresso voto contrario a questa legge in difesa della democrazia partecipata e in difesa dei territori del centro della Sicilia, che con questa legge - che diminuisce la rappresentanza parlamentare - rischieranno di essere amministrati dallle aree metropolitane a svantaggio degli interessi e della crescita delle realtà minori".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Lasiciliaweb.it]

 

 

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07 dicembre 2011
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