Da Agenda 2000 arrivano 30 milioni di euro per valorizzare la pesca e l'acquacoltura in Sicilia
Acquacoltura, tutela della produzione ittica ed evoluzione della pesca per la compatibilità ambientale
Oltre trenta milioni di euro da Bruxelles per valorizzare la pesca e l'acquacoltura in Sicilia: sono stati pubblicati sul sito del dipartimento regionale della Programmazione (www.euroinfosicilia.it) e arriveranno presto in Gazzetta ufficiale due bandi per le misure 4.16 e 4.17 di Agenda 2000, che riguardano l'adeguamento strutturale all'acquacoltura e la tutela della produzione ittica e l'evoluzione della pesca per la compatibilità ambientale.
I due bandi, finanziati rispettivamente per poco meno di 15 milioni e quasi 15 milioni e 300 mila euro, prevedono la possibilità di presentare le richieste entro trenta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale regionale dei decreti dell'assessorato regionale alla Pesca.
Il bando per l'acquacoltura.
Il documento, accompagnato dalle linee guida per l'individuazione dei siti destinati all'acquacoltura emanate dall'assessorato regionale al Territorio individua quattro priorità: la protezione e lo sviluppo delle risorse acquatiche, l'adeguamento strutturale e la creazione di nuovi impianti di acquacoltura, con la diversificazione della produzione verso specie ittiche pregiate, il potenziamento e l'adeguamento degli impianti esistenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, l'ammodernamento dei mercati tramite il collegamento telematico e l'adeguamento dei porti pescherecci per il ricovero delle attrezzature da pesca, per la conservazione del pescato e per i rifornimenti. Per il primo obiettivo ci sarà un finanziamento del 100 per cento, mentre per gli altri tre si arriverà al 60 per cento (con l'eccezione del pubblico, che riceverà un contributo del 100 per cento).
La tutela della pesca.
Il bando si prefigge quattro obiettivi: rafforzare la competitività dei sistemi locali della pesca in un'ottica di sviluppo sostenibile, valorizzare e promuovere la produzione ittica e favorire la riconversione degli operatori e migliorare le strutture di servizio e di assistenza al settore. Il contributo arriverà fino al cento per cento se il progetto viene presentato da un Comune o da una Provincia, mentre si ferma al 60 se parte da un privato.
Fonte: GdS