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Da Cpt a Cei

Piena convergenza tra Viminale e Difesa sui Centri di identificazione ed espulsione

28 maggio 2008

Dai Cpt (Centri di permanenza temporanea) ai Cei (Centri di identificazione ed espulsione). Ecco il passaggio, nominativo ed effettivo, che bisognerà fare per rendere esecutive alcune delle misure legislative contenute nel 'pacchetto sicurezza'.
Nuovi Centri di identificazione ed espulsione per immigrati, quindi, che potrebbero essere realizzati dentro quelle strutture militari non più in uso.
E' quanto emerso dall'incontro di ieri al Viminale tra il ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in "piena convergenza" sulle recenti misure legislative contenute nel pacchetto sicurezza e sulla necessità di individuare nuovi 'Cei'. A questo scopo, il ministro La Russa ha fornito proposte sull'utilizzazione di strutture militari dismesse. E' stato quindi deciso di istituire un gruppo di lavoro tra i due ministeri, Interno e Difesa, che procederà all'individuazione dei siti ritenuti più idonei ad ospitare le nuove strutture.

E' proprio il disegno di legge approvato nello scorso Consiglio dei ministri a rendere necessaria l'apertura di nuovi Centri in cui trattenere gli immigrati irregolari in attesa dell'espulsione. Il provvedimento stabilisce infatti che il tempo di permanenza in queste strutture si allunghi dagli attuali 60 giorni a 18 mesi. Questo - insieme all'introduzione del reato di immigrazione clandestina prevista dallo stesso ddl - comporta l'esigenza di nuovi Centri.
Il ministro Maroni, ritiene necessarie altre dieci strutture. L'obiettivo, ha spiegato, è averne una per regione pronte nel giro di due mesi, quando il ddl del pacchetto sicurezza sarà probabilmente approvato dal Parlamento. Attualmente sono 10 i Cpt operativi: Bari-Palese (196 posti), Bologna (95), Caltanissetta (96), Lamezia Terme (75), Gradisca d'Isonzo (136), Milano (112), Modena (60), Roma (300), Torino (92), Trapani (57).
Per i nuovi si pescherà, dunque, tra le caserme dismesse della Difesa, che potrebbero essere allestite rapidamente, secondo quanto assicurato da La Russa a Maroni. E sarà il gruppo misto Interno-Difesa a visitare le strutture e scegliere quelle idonee ad ospitare i centri di identificazione e espulsione.

[Informazioni tratte da Adnkronos.com e Repubblica.it]

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28 maggio 2008
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