Da Fiat a Grifa...
I dubbi e le perplessità del Movimento 5 Stelle: "Sempre più puzza di bruciato. Vogliamo vedere i 100 milioni di Grifa"
Tra dubbi e speranze, smentite e rassicurazioni, quale veramente sarà il destino dello stabilimento Fiat di Termini Imerese è poco chiaro. Dopo il primo entusiasmo scaturito dalla firma sul documento siglato da sindacati, Ministero dello Sviluppo Economico, Fiat e Grifa Spa, la società interessata a produrre auto ibride nel paese del palermitano, la smentita di ogni adesione al piano Grifa da parte del presunto finanziatore brasiliano, ha fatto riaccendere le perplessità e le preoccupazioni di operai e sindacati.
Perplessità e preoccupazione manifestata anche dai deputati del Movimento 5 Stelle che pretendono innazitutto chiarezza dal governo regionale e di assistere al prossimo tavolo al Mise, dal quale sono stati esclusi con ridicole scuse nelle ultime tre occasioni.
"Ex Fiat, c’è sempre più puzza di bruciato. Dopo le smentite dei presunti finanziatori pretendiamo chiarezza a nome dei dipendenti e di tutti i siciliani". "Dopo il primo tavolo romano al Mise - ha detto Riccardo Nuti, deputato palermitano M5S alla Camera - abbiamo aperto gli occhi sulle iniziative portate avanti, che si sono rivelate puntualmente contenitori vuoti. Questa di Grifa compresa, società di cui sappiamo solo che non ha mai realizzato un’auto nella sua esistenza. Ora si apprende che la società indicata come finanziatrice si dichiara estranea alla faccenda. A questo punto non bastano generiche assicurazioni, vogliamo vedere i cento milioni promessi. E’ un atto dovuto a tutti i siciliani, visto che ci sono in ballo cospicui finanziamenti pubblici". "Pretendiamo - continua Nuti - di essere presenti al prossimo tavolo al Ministero dello sviluppo economico, dal quelle siamo stati esclusi nelle tre ultime occasioni con giustificazioni per nulla convincenti. Alla luce degli ultimi episodi comprendiamo pure il perché".
Le azioni del M5S non puntano solo alla Capitale. "Chiederemo all’assessore per le attività produttive - ha aggiunto il deputato all’Ars Giorgio Ciaccio - di venire a riferire subito in commissione. Siamo stanchi di progetti messi in piedi solo a fini propagandistici. Vogliamo le prove che non si stia giocando ancora sulla pelle della gente".
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