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Dal 1° Luglio 43 guardie mediche siciliane saranno dismesse per il piano di rientro del deficit sanitario

30 giugno 2008





Da domani, primo luglio 2008, nell'ambito del piano di contenimento e di riqualificazione del sistema sanitario regionale 2007-2009 (piano di rientro del deficit regionale della Sanità), 43 guardie mediche, delle 9 province dovranno essere dismesse.

Di seguito l'elenco dei 43 ambulatori:
AGRIGENTO (5): Agrigento, Calamonaci, Cammarata, Licata e Palma di Montechiaro.
CALTANISSETTA (3): Sommatino, Sutera, Milena.
ENNA (4): Nissoria, Pergusa, San Giorgio, Sperlinga.
MESSINA (14): Barcellona Oreto, Condrò, Fantina, Frazzanò, Messina centro sud, Mistretta, Patti, Roccafiorita, Sant'Agata di Militello, San Teodoro, Santa Teresa Riva, Scaletta Zanclea, Taormina, Valdina.
PALERMO (8): Palermo Libertà 1, Palermo Libertà 2, Porrazzi, Palermo Cantieri Navali, Pioppo, Aliminusa, Cefalà Diana, Santa Cristina Gela.
RAGUSA (1): Ragusa Ibla.
SIRACUSA (3): Lentini, Carlentini nord, Città Giardino (frazione di Melilli).
TRAPANI (4): Castelvetrano, Mazara, Salemi Trapani.

All'elenco va aggiunta la guardia medica di Catania centro, già chiusa nell'ottobre del 2007. La scelta è stata presa dai manager delle Aziende Usl in base ai criteri forniti dall'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. In particolare, nella decisione su quali presidi di continuità assistenziale fosse opportuno dismettere, si è tenuto conto della presenza in zona di altre strutture assistenziali, ospedaliere e territoriali.
"E' importante precisare - ha detto l'assessore Russo - che questa decisione non comporterà una riduzione effettiva dei posti di lavoro, in quanto i titolari dell'incarico saranno destinati ad altri presidi. Era però necessario intervenire subito per razionalizzare l'offerta e al tempo stesso ridurre i costi, come ci impone il piano di rientro sottoscritto con i ministeri della Salute e dell'Economia. Il rigore di taluni provvedimenti,  come la chiusura di 43 guardie mediche, oggi è necessario per scongiurare il pericolo di un commissariamento e perchè comunque dobbiamo riallineare l'offerta sanitaria della Sicilia ai valori nazionali".

"I principi ispiratori che devono guidare una organizzazione - ha aggiunto l'assessore Russo - sono la competenza e il merito. Credo che ci sia spazio per un miglioramento della qualità dei servizi sanitari a carico della Regione senza che ciò debba gravare sul bilancio. Anzi, sono certo che in breve tempo riusciremo a contenere la spesa. Stiamo lavorando giorno e notte per recuperare il tempo perduto sempre nell'interesse del cittadino e nel rispetto della trasparenza". "Posso assicurare che la scelta operata dai manager delle Asl e verificata dai dirigenti dell'assessorato - ha aggiunto - è coerente con i criteri adottati e soprattutto non creerà nessun autentico disagio alle popolazioni, garantendo un'offerta sanitaria diffusa anche nei comuni lontani dai presidi sanitari più importanti".

Il provvedimento rappresenta uno dei numerosi  adempimenti imposto dal piano di rientro che doveva essere presentato nell'ottobre del 2007 dal precedente governo regionale. Entro la fine del 2008 dovranno essere chiusi altri 22 presidi di continuità assistenziale. Attualmente in Sicilia sono operative 456 guardie mediche. [La Sicilia Web]

 

 

 

 

 

 

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30 giugno 2008
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