Dal Cipe la benedizione al Ponte sullo Stretto
Via libera ad un pacchetto di 17,8 miliardi per le infrastrutture. La Sicilia ne prenderà 2,3 miliardi
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), riunito questa mattina a Palazzo Chigi, ha dato il via libera a un pacchetto di 17,8 miliardi per le infrastrutture. Ai 16,6 miliardi per le opere infrastrutturali già annunciate, si aggiungono 1,2 miliardi per l'edilizia scolastica e carceraria. Via libera definitivo anche al Ponte sullo Stretto.
Ad essere privilegiate, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, dovrebbero essere quelle opere "che possono partire subito, da qui a sei mesi", suddivise tra Nord e Sud.
Il piano, dunque, può comprendere il Ponte sullo Stretto di Messina (dopo lo stop impresso dal governo Prodi), i cantieri ultimativi della Salerno-Reggio Calabria, la Statale Jonica per quanto riguarda il Mezzogiorno. Al Nord delle risorse beneficeranno il collegamento Bre.Be.Mi, la Pedemontana, il terzo valico Milano-Genova, l'Alta velocità Milano-Treviglio, alcuni interventi della Milano Expo.
I 16,6 miliardi di euro (a parte quindi i 1,2 miliardi per l'edilizia scolastica e carceraria) che il Cipe oggi ha messo a disposizione (dopo vari rinvii) sono composti da più voci: i fondi Fas (7,3 miliardi), risorse pubbliche da finanza di progetto (altri 7,8 miliardi), e fondi statali della Legge Obiettivo (1.500 milioni).
La lista delle infrastrutture all'esame del Cipe è stata estrapolata dal piano triennale per le grandi opere da 44 miliardi di euro. Nord e Sud si spartiscono il 50% degli investimenti pubblici (circa 8,5 miliardi) anche se il Mezzogiorno godrà di una fetta maggiore (80%) rispetto alla dotazione complessiva dei fondi Fondo aree sottoutilizzate (Fas).
Per la sola Sicilia il Cipe ha deciso di stanziare 2 miliardi 300 milioni di euro, di questi un miliardo 200 milioni di euro saranno destinati per il Ponte di Messina: lo ha anticipato il presidente del Senato Renato Schifani, oggi in visita a Trapani. Per Schifani "questa è una buona notizia per la Sicilia, si tratta di un progetto strategico per l'intero Mezzogiorno".
Il Ponte sullo Stretto è infatti l'opera centrale per il governo. Il costo totale dell'opera è stato confermato dal Cipe a settembre scorso in 6,1 miliardi, di cui 1.300 milioni di fondi pubblici a fondo perduto e del 60% la parte di risorse da reperire sul mercato. Concessionaria è la Stretto di Messina spa; già definita la progettazione preliminare, la gara per la realizzazione del ponte è stata vinta da una cordata guidata da Impregilo (con la spagnola Sacyr, Condotte D'Acqua, Cmc, la giapponese Ishikawajima-Harima, Aci Scpa). Prossima tappa il progetto definitivo. La posa della prima pietra sarebbe fissata per l'autunno 2010.
Un'altra opera ciclopica è la Strada Statale 106 Jonica, estesa da Taranto a Reggio Calabria per 491 chilometri. L'ampliamento a 4 corsie è già completo nel tratto pugliese (39 km), cantieri sono in corso in Basilicata e in Calabria. La nuova Jonica sarà completamente integrata con la Salerno-Reggio mediante trasversali di collegamento.
C'è poi il nuovo collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano che dovrebbe ridurre i tempi di percorrenza, con notevoli risparmi e benefici economici. Infine l'autostrada Pedemontana Lombarda lunga 87 km, collegherà 6 province (Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Milano, Como e Varese), in un territorio abitato da 4 milioni di persone.
"Tutti questi soldi in realtà non esistono" - "Mentre l'Europa si attrezza per affrontare una crisi economica profonda e globale, il governo Berlusconi tira fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro, degno del peggior mago illusionista. I 17,8 miliardi di euro stanziati per le infrastrutture in realtà non esistono". A dichiararlo è Antonio Borghesi, vice capogruppo alla Camera e responsabile Economia per l'Italia dei Valori.
"Si tratta - prosegue - di una rimodulazione di finanziamenti già previsti nel 2007 dal governo Prodi e dal ministro Di Pietro, anche con la sottrazione di fondi all'alta velocità Milano-Venezia, da destinare al Ponte sullo Stretto". Per Borghesi, "quei fondi fanno parte di uno stanziamento triennale di 65 miliardi di euro che ora diventano 45, perché 20 sono stati impiegati per altro dal governo Berlusconi. In aggiunta per il 2009 di questi fondi non c'è che qualche spicciolo, poichè quasi tutto il fondo esistente è stato destinato alle Ferrovie dello Stato. Pertanto sarà impossibile che le opere previste possano essere avviate nei prossimi sei mesi. Ancora una volta, dunque, uno slogan per coprire i veri problemi del Paese".
[Informazioni tratte da Repubblica.it, La Nuova Ecologia.it, Il Tempo.it, La Siciliaweb.it]