Dal nuovo ''paniere'' d'Italia esce il provolone ed entra la ricotta, via le videocassette avanti i Dvd...
Presentato il nuovo ''Paniere Istat 2006''
Fuori caciocavallo e provolone, entra la ricotta e i formaggi di produzione locale. Via l'obsoleto noleggio delle videocassette per far posto ai moderni e durevoli Dvd. E poi, un posto per l'ananas, frutto sempre più presente nelle tavole degli italiani, e per tanti, tanti prodotti per i bambini: latte in polvere, jeans, felpe, apparecchi per i denti etc. etc.
Ma tutti questi prodotti che abbiamo menzionato, sono fuori e dentro da dove? Ma dal nuovo ''Paniere'' Istat 2006 - presentato ieri -, la maniera utilizzata per la rilevazione dei prezzi al consumo, e che il direttore delle statistiche prezzi e commercio con l'estero, Roberto Monducci, definisce ''un'operazione annuale di manutenzione evolutiva''.
Sono esattamente 562 i prodotti che compongono il ''paniere Istat del 2006'', per l'inflazione ed il loro numero è rimasto invariato dal 2005. Rispetto all'anno scorso sono però entrati 10 nuovi prodotti, tra cui l'apparecchio ortodontico, il bed and brekfast ed alcuni capi di abbigliamento per bambini. Le voci eliminate sono invece 8 e sono rappresentative di prodotti che coprono settori, secondo l'Istat, già ben rappresentati. Modificati anche i 'pesi' dei vari capitoli di spesa.
L'impossibilità di misurare la variazione dei prezzi di tutti i singoli prodotti consumati dalle famiglie - ha spiegato l'Istat - ''rende necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi dai quali misurare mensilmente la dinamica del prezzo. Questo insieme di beni e servizi può essere visto come un 'paniere' della spesa che contiene prodotti prevalentemente acquistati dal complesso delle famiglie''. Ovviamente il tutto rispettando pienamente le regole internazionali ed europee all'interno delle quali gli istituti di statistica nazionali mantengono piccole aree di autonomia.
Di questo tema si sta anche occupando una specifica commissione dell'Istat che, entro il 2006, varerà ulteriori proposte e indicazioni per meglio tarare l'andamento delle spese delle famiglie italiane, ad esempio con particolare attenzione ai pensionati. ''Entro la fine dell'anno la Commissione di studio istituita per rivedere il sistema degli indici dovrebbe concludere i suoi lavori'', ha infatti annunciato Monducci. ''La Commissione di studio è stata costituita a maggio del 2005 - ha ricordato - è presieduta dal presidente dell'Istat Luigi Biggeri, al suo interno vi sono i rappresentanti di varie categorie, comprese le associazioni dei consumatori. Fra i suoi obiettivi, quello dell'istituzione di sottoindici, per esempio uno che si riferisca ai pensionati''.
I capitoli di spesa - Il capitolo di spesa che registra il maggior peso è quello dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche (15,4% dal precedente 15,84%), seguito da quello dei trasporti (13,8% da 13,59%) e da quello dei servizi ricettivi e di ristorazione (10,6% da 10,78%). Invariate le loro posizioni le loro posizioni in cima alla lista.
Le entrate, le uscite e le modifiche del paniere, ''nella 'ponderazione' - spiega Monducci - non si basano sull'osservazione empirica o sociologica'', ma sulla ''configurazione effettiva del mercato'' rilevata attraverso i comportamenti di spesa di un campione costituito da 28.000 famiglie.
Per esempio, ''una delle esigenze principali che abbiamo tenuto presente è stata quella di coprire meglio il segmento di spesa per i bambini'', ha spiegato Monducci. E questo dunque motiva l'entrata delle voci jeans bambino, felpa bambino e latte in polvere, che, ricorda l'Istat, ''per molte famiglie rappresenta una voce di consumo significativa''.
L'Istat ha inoltre comunicato il cambiamento di descrizione per 46 prodotti avvenuto quest'anno, che tiene conto della complessità del mercato di tali prodotti. Tra questi, in particolare, c'è stato un forte aumento del numero dei prodotti specifici nel campo dei medicinali che sono passati da circa 200 a più di 1.300, soprattutto a seguito del decreto Storace. Un altro settore che ha subito innovazioni è quello dei servizi finanziari, da cui sono sparite voci semplici come il conto corrente o la cassetta di sicurezza a favore di quelle dei serivizi di deposito, pagamento ed incasso.
Sette capitoli, secondo l'Istat, hanno registrato un incremento del loro peso relativo: ''abitazione'', ''acqua'', ''energie e combustibili'', ''servizi sanitari'' e ''spese per la salute'', ''trasporti'', ''comunicazione'', ''ricreazione'', ''spettacoli e cultura'', ''istruzione e altri beni e servizi''.
Gli altri capitoli - è stato spiegato - evidenziano ''una contrazione del loro peso. In termini assoluti la diminuzione più rilevante ha interessato il capitolo prodotti alimentari e bevande''.
- ISTAT