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Dal prossimo anno tetto del 30% di stranieri per classe

Il ministro Mariastella Gelmini: ''Basta 'classi ghetto'. La scuola deve mantenere le proprie tradizioni''

09 gennaio 2010

Dal prossimo anno scolastico gli studenti stranieri non potranno superare il 30% degli iscritti. E' quanto prevede una nota, inviata dal ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca a tutte le scuole. La nota contenete le "indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana" prevede che "il limite del 30% entrerà in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verrà infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado".
Nelle ultime settimane, spiega il ministero dell'Istruzione, annunciando il provvedimento, si è discusso molto della presenza crescente di alunni stranieri nelle scuole e classi italiane, una presenza che talvolta ha superato quella degli stessi studenti italiani. Il provvedimento vuole quindi fornire indicazioni sull'accoglienza e sull'assegnazione degli alunni stranieri alle classi.

"Spesso, all'interno di questo dibattito - ha affermato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - ci si è voluti dividere agitando una ingiustificata polemica di tipo ideologico. La scuola deve essere il luogo dell'integrazione. I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture e i bambini del mondo. Alla stesso modo la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare la cultura del nostro Paese. L'inserimento, ad esempio, dell'educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione: insegnare il rispetto per le altre culture e affermare contemporaneamente l'importanza delle regole civili, della storia, delle leggi e della lingua italiana. Una indispensabile condizione questa per realizzare una vera integrazione". "Stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri per classe - ha aggiunto - è un modo utile per favorire l'integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di 'classi ghetto' con soli alunni stranieri".

Il Ministero assegnerà apposite risorse finanziarie per gli interventi di sostegno alle scuole per l'inserimento di bambini stranieri e ulteriori finanziamenti saranno previsti per le scuole dei territori con alta presenza di cittadini stranieri. Il provvedimento ribadisce, poi, che "i minori stranieri sono soggetti all'obbligo d'istruzione e che le modalità di iscrizione alle scuole italiane seguano i modi e le condizioni previste per i minori italiani". Per evitare concentrazioni di iscrizioni di alunni stranieri, spiega il documento, si dovranno realizzare accordi di rete tra le scuole e gli Enti locali. Gli Uffici scolastici regionali, di intesa con gli Enti territoriali, comunque, potranno autonomamente definire quanti bambini stranieri per classe si potranno iscrivere alle scuole del proprio territorio.
Le iscrizioni di minori non italiani non dovranno superare il 30% degli iscritti e in particolare: il numero degli alunni stranieri presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti, quale esito di una equilibrata distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra istituti dello stesso territorio. Il limite del 30% entrerà in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verrà infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado; il limite del 30% potrà essere innalzato, con determinazione del Direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri (come può frequentemente accadere nel caso di quelli nati in Italia) già in possesso delle adeguate competenze linguistiche.

"Il Ministro Gelmini ha sostanzialmente tradotto in pratica una delle due disposizioni contenute nella nostra mozione approvata alla Camera". Questa la dichiarazione del Presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, in riferimento al provvedimento del Ministero dell'Istruzione. "Se in una classe c'è una percentuale troppo alta di stranieri - ha sostenuto Cota - l'integrazione non si può realizzare, si crea il ghetto, con la conseguenza che i nostri alunni non riescono ad apprendere e così anche gli alunni stranieri, ne sanno qualcosa gli studenti e le famiglie di alcune città dove la situazione nelle classi si è fatta difficilissima".
Critico nei confronti del provvedimento Antonio Di Pietro. "Giudico pericolose le proposte del ministro Gelmini in tema di immigrazione e integrazione degli alunni stranieri nelle nostre scuole", ha dichiarato il leader dell'Italia dei Valori in una nota. "Pericolose perché in nome della salvaguardia della specie e dell'identità nazionale, in passato, sono già state compiute atroci barbarie", ha spiegato, "e se gli americani avessero adottato il metodo del ministro Gelmini, oggi gli Stati Uniti non sarebbero quella società aperta e multiculturale che è stata in grado di eleggere un presidente di colore". Secondo Di Pietro, "il problema della legalità deve avere come obiettivo il rispetto delle regole dello stato di diritto, al di la' del colore della pelle e del credo religioso. Stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri per classe non favorisce l'integrazione ma ha il sapore, amaro, del razzismo. Le nostre scuole devono diventare il laboratorio per l'integrazione di tutti coloro che intendono stabilirsi in Italia nel rispetto delle leggi e dei valori della nostra civiltà".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ASCA, AGI]

 

 

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09 gennaio 2010
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