Dal ''Rapporto del 2006 sull'uguaglianza tra donne e uomini'', presentato dalla Commissione europea
''Nell'Unione europea, le donne guadagnano il 15 per cento in meno rispetto agli uomini e incontrano numerose difficoltà nel conciliare la vita professionale con quella familiare''. È quanto emerge da un nuovo Rapporto presentato dalla Commissione europea, il 24 febbraio scorso.
In particolare, il ''Rapporto del 2006 sull'uguaglianza tra donne ed uomini'' chiede agli Stati membri dell'Unione di trovare soluzioni migliori per aiutare le donne a conciliare gli impegni della vita familiare con quelli lavorativi.
Il rapporto, che sarà presentato ai dirigenti europei durante il Consiglio europeo di primavera, il 23 e 24 marzo prossimi, spiega che molte donne escono dal mercato del lavoro a causa delle difficoltà che trovano nel conciliare la vita professionale con quella familiare: il tasso d'impiego femminile, del 55,7 per cento, è del 15 per cento inferiore rispetto a quello degli uomini; le donne che lavorano sono spesso confinate in un numero ristretto di settori: infatti più del 40 per cento delle donne, contro poco meno del 20 per cento tra gli uomini, è impegnato nei settori dell'educazione, della sanità o dell'amministrazione pubblica; il lavoro part-time rappresenta più del 32 per cento delle occupate tra le donne, contro poco più del 7 per cento tra gli uomini. Le donne inoltre guadagnano il 15 per cento in meno rispetto agli uomini, soprattutto perché sono inserite in settori lavorativi meno remunerativi. E sono poche le donne che ad oggi occupano posti di responsabilità.
Un aspetto positivo tuttavia: più del 75 per cento dei nuovi impieghi creati nell'Unione europea nel corso degli ultimi cinque anni sono stati attribuiti a donne.
Vladimír Špidla, Commissario europeo per l'impiego, gli affari sociali e le pari opportunità, ha dichiarato che occorre fare ulteriori sforzi per eliminare questa discrepanza tra sessi. ''Non è accettabile - ha sottolineato - che la metà della popolazione dell'Unione europea sia meno pagata rispetto all'altra metà. Ci dobbiamo impegnare per colmare questa disparità tra generi. Non è una semplice questione di uguaglianza, ma un problema fondamentale, se vogliamo realizzare gli obiettivi fissati dalla Strategia di Lisbona, il cui fine è dinamizzare l'economia europea''.
Le difficoltà incontrate nel conciliare le vite professionali e familiari, unite a stereotipi e sistemi di remunerazione e di valutazione fondati su pregiudizi di genere, continuano a frenare l'emersione della donna nel mercato del lavoro. Solo il 32 per cento dei quadri sono donne; solo il 10 per cento dei membri dei consigli di amministrazione e il 3 per cento dei PDG delle grandi aziende europee sono donne.
L'assenza di una conciliazione equa della vita familiare e di quella professionale non ha soltanto portato a pregiudizi, quanto alla posizione delle donne nel mercato del lavoro, ma ha anche contribuito a ridurre i tassi di fertilità: il che, allo stesso tempo, influisce negativamente sull'economia dell'Ue.
Il rapporto invita dunque gli Stati membri dell'Unione ad aiutare, al tempo stesso, gli uomini e le donne, nel tentativo di conciliare vita professionale e vita familiare, in modo particolare mettendo a loro disposizione più strutture d'accoglienza per bambini di migliore qualità; proponendo loro condizioni di lavoro innovative e flessibili; oppure, sviluppando politiche più propizie all'uguaglianza tra sessi. Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di ridurre le differenze in materia di impiego e di salario tra donne e uomini e invita a fare appello all'intervento dei fondi strutturali comunitari per risolvere il problema.
Lo scorso anno, l'Unione europea ha fatto dei passi in avanti nella promozione dell'uguaglianza tra i sessi grazie alla proposta di creare un nuovo Istituto europeo per l'uguaglianza tra uomini e donne che contribuirà a sensibilizzare ulteriormente sulle questione sollevate in materia di uguaglianza tra uomini e donne. Allo stesso tempo, sono entrati in vigore altri strumenti legislativi comunitari relativi all'uguaglianza tra generi, che hanno portato alla creazione di nuovi organismi nazionali impegnati sul fronte.
Il 3 marzo prossimo, la Commissione europea presenterà una comunicazione sotto forma di ''Mappa per l'uguaglianza tra donne e uomini''. Mappa che fisserà le azioni concrete destinate a facilitare la risoluzione della questione. Il lancio della mappa condurrà alla consacrazione della giornata dell'8 marzo come giornata internazionale della donna.