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Dall'Unione europea nuove sanzioni contro l'Iran

Approvata la messa al bando dall'Unione di una lista di nuovi individui ed enti iraniani

24 giugno 2008

Ieri, i 27 stati membri dell'Unione europea a Lussemburgo hanno approvato una nuova serie di sanzioni nei confronti dell'Iran, nel quadro delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Misure varate per reazione al rifiuto di Teheran di ottemperare alla risoluzione che impone l'interruzione del programma di arricchimento dell'uranio.
Le nuove sanzioni contengono la messa al bando dall'Ue di una lista aggiornata, che sarà resa pubblica oggi, di nuovi individui ed enti che si aggiungono a quelli già contenuti nel precedente elenco. Tra questi figura anche la principale banca iraniana, la Melli Bank, che già da oggi dovrà interrompere ogni sua attività in Europa.

La decisione è giunta a poco più di una settimana dell'ultima offerta di cooperazione portata a Teheran dall'Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue Javier Solana. "Si tratta - ha spiegato un funzionario Ue che ha chiesto di non essere citato - di misure aggiunte nel quadro delle attuali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". Questo, ha proseguito, "significa che noi non andiamo oltre il quadro giuridico costituito dalle risoluzioni 1737, 1747 e 1803, che anzi costituiscono la nostra base legale". Il funzionario ha spiegato che, quanto agli individui colpiti, "si tratta di esperti di alto livello direttamente coinvolti nel programma nucleare e in quello per i missili balistici".
Se non ci sono nomi di politici è per un motivo chiaro: "Vogliamo continuare il dialogo - spiegano infatti a Bruxelles - per questo i politici non sono presi di mira. Le nostre misure sono invece rivolte a personalità del calibro di direttori esecutivi, che non vogliamo che continuino a operare per quei due programmi". Per il resto, "il coinvolgimento di enti ed individui nei programmi in questione è stato verificato sia dall'Onu, sia dagli stati membri dell'Ue, per essere assolutamente sicuri".

Molti osservatori sono però stupiti che l'annuncio delle nuove sanzioni giunga proprio mentre si è ancora in attesa della risposta di Teheran al nuovo pacchetto di proposte, soprattutto dopo una prima reazione che Solana ha giudicato positiva. "La procedura Ue per l'approvazione di sanzioni - è la replica - è molto lunga e complessa, perché deve tener conto delle diverse specificità giuridiche degli Stati membri. E infatti è cominciata circa un anno fa, per arrivare solo oggi a compimento, quindi si tratta solo di una coincidenza".
Nessuna marcia indietro, dunque, tutt'altro, sul fronte dei negoziati. "L'Ue - ha affermato infatti il funzionario - attende con grandissimo interesse la risposta iraniana, l'Alto rappresentante è lieto che gli iraniani stiano riflettendo sulle nostre proposte".
Quanto al tempismo a Bruxelles sottolineano che non è voluto. Del resto, prosegue, "è chiaro che l'Ue si mostra coerente nel perseguire la politica del doppio binario: da una parte essere aperti al dialogo e anzi pronti a cooperare con Teheran, dall'altro però continuare ad applicare le misure Onu finché l'Iran non avrà ottemperato alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza".

Ieri mattina il presidente francese Nicolas Sarkozy, in un discorso davanti ai deputati israeliani della Knesset, aveva ammonito Teheran: "Un Iran nucleare è intollerabile [...] Chiunque provi a distruggere Israele troverà la Francia a bloccare la strada. Israele deve sapere che non è solo nella battaglia contro le ambizioni nucleari dell'Iran".

Fonte: Adnkronos/Aki

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24 giugno 2008
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