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Dall'Unione europea un stretta contro lo sfruttamento sessuale dei minori

Introdotto il reato di ''grooming'', l'adescamento on line di minori a scopo sessuale

06 febbraio 2009

Lotta al turismo sessuale, prevedendo una maggior cooperazione extraterritoriale, introduzione del reato di "grooming", scambio di informazioni dei casellari giudiziari sui condannati per reati di abuso sessuale, maggior tutela delle vittime nel corso delle indagini.
Sono alcune delle raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio e agli Stati membri sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini e alla pornografia infantile approvate l'altro ieri con 591 voti favorevoli e 2 contrari.

Il provvedimento, la cui relatrice è stata l'europarlamentare italiana di An Roberta Angelilli, come illustrato mercoledì a Strasburgo nel corso di un incontro con la stampa, ha come obiettivo da un lato "aggiornare la decisione quadro del Consiglio del 2003, verificando anche se i Ventisette avessero recepito una decisione all'avanguardia. Il Parlamento europeo - ha spiegato Angelilli - si è poi impegnato a rivedere la decisione aggiornandola per aumentare la soglia di protezione dei minori, visto anche il continuo sviluppo delle nuove tecnologie, in particolare di internet".
Tra le priorità individuate dalla relazione, ha quindi sottolineato l'europarlamentare, la lotta al turismo sessuale, migliorando la cooperazione extraterritoriale e, chiedendo agli Stati membri di escludere dalle loro legislazioni il principio della doppia incriminazione che, ad esempio, nel nostro Paese è già previsto. Si chiede quindi agli Stati membri di considerare come fattispecie di reato specifica il "grooming" ovvero l'adescamento on line di minori a scopo sessuale.

L'europarlamentare ha quindi ricordato alcune cifre del "mercato della vergogna". Nel mondo infatti, ha spiegato quasi 2 milioni e mezzo di persone sono coinvolte nel giro della prostituzione e della pornografia. Un giro che, si stima abbia un volume d'affari complessivo di circa 90 miliardi di dollari all'anno (circa il 9% del fatturato complessivo mondiale del settore turistico). Un mercato che ha come utenti, circa il 65% di turisti occasionali, 30% di turisti abituali e 5% di pedofili.
Gli italiani coinvolti nel turismo sessuale sarebbero più di 80mila mentre le vittime sono per il 60% comprese in una fascia di età tra i 13 e i 17 anni, per il 30% dai 7 ai 12 anni e per il 10% addirittura al di sotto dei 6 anni. Quanto ai "costi medi", ha evidenziato Angelilli, si aggirano intorno ai 20 dollari, ma in alcuni Paesi, come il Brasile o le Filippine le tariffe possono scendere fino a 5 dollari.
Altra indicazione importante contenuta nella relazione riguarda il 'grooming' ovvero la manipolazione psicologica per scopi sessuali che deve essere considerata fattispecie di reato. In questo processo, ha evidenziato Angelilli, "ancora scarsamente studiato in Italia, colui che abusa cura (grooming), la vittima, inducendo gradualmente il bambino a superare le resistenze attraverso tecniche di manipolazione psicologica. Il grooming viene anche usato per far tacere il bambino dopo l'abuso. Questa tecnica - ha sottolineato Angelilli - è utilizzata in internet soprattuto nelle chat rooms, nei forum e nei news group. All'adescamento on line, le cui vittime più probabili sono le bambine dai 13 ai 17 anni può seguire anche un incontro di persona e l'abuso fisico a danno del minore."

Accanto ad Angelilli era presente a Strasburgo anche Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, organizzazione che da molti anni opera nella lotta allo sfruttamento sessuale dei minori su e tramite internet. "Siamo concordi con l'introduzione del reato di grooming contenuto nella proposta dell'onorevole Angelilli", ha affermato Neri. "Save the Children - ha aggiunto -, pur apprezzando la proposta di individuare programmi di tutela e supporto ai minori vittime di abuso per la produzione di materiali pedopornografici evidenzia la necessità di rendere una priorità degli Stati membri l'identificazione delle vittime di tali abusi".

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06 febbraio 2009
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