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Dalla class action alla disdetta 'per paura': al via la guerra dei ricorsi contro Costa

La tragedia dell'isola del Giglio si accompagna alla battaglia delle associazioni dei consumatori

18 gennaio 2012

Dai risarcimenti ai feriti e ai famigliari delle vittime della Concordia al diritto di disdetta 'per paura', passando per i rimborsi per vacanze rovinate e a quelli per i bagagli smarriti, finiti laggiù, in fondo al mare. La tragedia dell'isola del Giglio si accompagna alla battaglia delle associazioni dei consumatori, sul piede di guerra già all'indomani della tragedia che, per ora, conta 11 vittime e oltre 20 dispersi.
Il Codacons ha subito avviato le pratiche per la preparazione di una class action nei riguardi della società di navigazione, per far ottenere ai passeggeri dell'imbarcazione il risarcimento per tutti i danni subiti. Stessa strada battuta dall'Adoc e da Federconsumatori. Mentre l'Aduc ha posto l'accento su tutti i passi da compiere per ottenere i risarcimenti. Altroconsumo ha nell'immediato aderito al Comitato naufraghi, oltre a pubblicare il modello di lettera - anche in inglese e francese - da utilizzare per chiedere i risarcimenti. Con una scadenza che incombe nell'immediato, quella dei 10 giorni. "E' ciò che prevede il codice del consumo - spiega all'Adnkronos il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni - poi potrebbe essere troppo tardi".
Dunque, per i risarcimenti bisogna sbrigarsi. E inviare il prima possibile una raccomandata a Costa Crociere per chiedere i danni. Poi la documentazione che certifica l'entità del danno subito potrà essere inviata anche in un secondo momento. Ma il termine dei 10 giorni è da tenere bene a mente. Il diritto al risarcimento dei danni alla persona si prescrive in 3 anni, per i danni a cose in un anno.

Tra le associazioni di tutela dei consumatori c'è poi chi avanza qualche passo più in là: il Codacons e l'Unione nazionale consumatori chiedono infatti a gran voce di veder riconosciuto il diritto di disdetta 'per paura', per quanti, dopo lo spauracchio della Concordia, non intendono più confermare pacchetti di crociere già acquistati. "In questi casi - sottolinea il Codacons - la paura e lo stato di ansia sono motivazioni valide per ottenere la sostituzione del pacchetto vacanza acquistato o il rimborso integrale delle somme versate. L'angoscia e il timore legato all'incidente, infatti, comprometterebbero irrimediabilmente la qualità dei viaggi in crociera già acquistati dai cittadini, facendo venire meno il fine principale del viaggio stesso, ossia il relax e il sereno godimento dei giorni di vacanza".
Ma ora la priorità, per tutti, è il risarcimento di quanti erano a bordo della Concordia. Dieci giorni il termine entro cui far valere diritti che, se non rivendicati entro certi termini, rischiano di diventare inesigibili. Per le vittime il risarcimento, stando a quanto previsto dalla legge, non può superare i 500 mila euro: questo il tetto massimo stabilito per i danni alle persone, ovvero l'indennizzo ai famigliari di quanti sulla Concordia hanno perso la vita. Poi ci sono i feriti da risarcire e i relativi indennizzi da fissare caso per caso. Per i danni alle cose, invece, il risarcimento è stabilito a un massimo di 20 mila euro. Ma qui la strada diventa tutta in salita: bisogna infatti dimostrare quel che si aveva a bordo e il suo valore. Ogni tassello del cosiddetto 'tesoro del Giglio', in altre parole, va documentato: questa la strada obbligata per essere risarciti dei bagagli finiti in fondo al mare. Infine, il risarcimento di vacanza rovinata, previsto dal codice del turismo. Qui non ci sono tetti, con minimi o massimi stabiliti per legge. Sarà un giudice a decidere a quanto dovrà ammontare l'indennizzo. Quel che è certo è che lo sciagurato 'inchino' all'Isola del Giglio provocherà, anche a livello economico, costi da capogiro.

A CATANIA ISTITUITO LO SPORTELLO RISARCIMENTI DEL CODACONS - Dopo il gravissimo incidente che ha coinvolto la nave da crociera Costa Concordia, naufragata nei pressi dell'Isola del Giglio, il Codacons ha istituito lo sportello "RISARCIMENTI COSTA CONCORDIA" tel . 095438080 - FAX 095438080 o via email a: dilloatanasi@gmail.com mettendo a disposizione i suoi legali e medici, coordinati dall'avvocato Floriana Pisani, per coloro che intendono tutelare i propri diritti nei confronti della Costa Crociere sia dal punto di vista penale - con la costituzione di parte civile nell’instaurando processo penale - sia dal punto di vista civilistico per la richiesta del risarcimento dei danni.
Il disastro potrebbe aver determinato nei malcapitati naufraghi lesioni dell'integrità fisio-psichica, produttrici di danno biologico temporaneo e permanente. Per accertare lo stato delle cose il Codacons fornirà adeguata assistenza clinica, al fine di verificare la sussistenza di patologie meritevoli di accertamento medico-legale, per la stima integrale (biologico, morale, esistenziale) del danno alla persona. "A tal proposito - spiegano i medici legali del CODACONS - non va sottaciuta l'importanza della probabile insorgenza di processi morbosi, attinenti la sfera psichica. Infatti lo sviluppo di sintomi tipici che seguono l'esposizione ad un fattore traumatico estremo, che implica l'esperienza personale diretta di un evento, che causa o può comportare morte o lesioni gravi o altre minacce all'integrità fisica anche di altra persona, necessita di un opportuno monitoraggio clinico, al fine di limitare gli eventuali esiti e laddove sussistano di valorizzarli in ambito medico-legale".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Codacons.it]

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18 gennaio 2012
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