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Dalla pagina allo schermo ''Pia'' diventa un film

La storia di un cieco bigotto e invelenito verso l'umanità

27 dicembre 2002
"Pia, il racconto di Giacomo Cacciatore pubblicato l'estate scorsa su "Repubblica", è diventato un cortometraggio, diretto da Giuseppe Gigliorosso e prodotto da Gruppo Corto.

A ritagliare il soggetto di "Pia" è stato lo stesso Cacciatore, che in tre notti, insieme a Raffaella Catalano, ha buttato giù anche la sceneggiatura.

Il racconto verte sulla storia di Tommaso Rubino, un cieco bigotto e invelenito verso l'umanità, che conduce un'esistenza senza luce per via dei suoi pregiudizi.

A un certo punto, però, s'innamora di Pia, la sua assistente sociale. Ecco, abbiamo scarnificato questo nucleo tematico e abbiamo reso la storia di un pregiudizio sottoforma di giallo psicologico.

A calarsi nei panni del protagonista c'è Benedetto Ranelli, mentre Pia è interpretata da Stefania Mulè, Giuseppe Santostefano è il commissario Passalacqua, e Nicolò Bellavista è il cliente della prostituta che abita al piano di sopra quello dove vive Rubino.

"Pia" è il secondo momento di una trilogia di cortometraggi, curata da Giuseppe Gigliorosso, dal titolo "Passione Amorosa" (il primo s'intitola "Sé…", già stato premiato in tre festival internazionali).

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27 dicembre 2002
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