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Dalla Sicilia un appello al premier Romano Prodi affinché il governo blocchi il piano regionale dei rifiuti

14 novembre 2006

La scorsa settimana, ventitrè parlamentari siciliani (fra i quali Angelo Lomaglio (Ulivo), Antonino Papania (DL), Franco Piro (Ulivo), Francesco Forgione (Prc), Leoluca Orlando (IdV), Enzo Bianco (Dl), Salvatore Raiti (IdV), Angelo Capodicasa (Ds), Massimo Fundarò (Verdi)), hanno presentato un appello al presidente del Consiglio Romano Prodi ''per la revisione del piano regionale dei rifiuti''.
I parlamentare hanno scritto in una nota: ''Deputati e senatori chiedono l'intervento di Prodi per far sì che l'intero governo nazionale sia impegnato a contrastare le politiche disastrose del presidente della Regione Totò Cuffaro che se attuate produrrebbero danni ambientali e alla salute dei cittadini irreversibili, aggravando, inoltre, il costo del servizio dei rifiuti per le famiglie siciliane''.

Nell'appello i parlamentari hanno inoltre sottolineato che ''l'attuale piano regionale dei rifiuti ha invertito le priorità indicate dalla Ue e dal Parlamento italiano dando precedenza all'incenerimento come unica soluzione allo smaltimento dei rifiuti, mentre il conseguimento della quota del 35 per cento di raccolta differenziata viene rimandato al 2008''.
E ancora, che le ''politiche di gestione dei ventisette Ato rifiuti istituiti non hanno generalmente prodotto un miglioramento del servizio né una seria programmazione degli interventi d'ambito, provocando invece un aggravio generalizzato dei costi per l'utenza, con rincari fino al 300 per cento in alcuni Comuni, anche per il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata''.
I parlamentari hanno fatto poi notare che questa situazione produce ''una diffusa preoccupazione nell'opinione pubblica siciliana e in particolare tra le comunità interessate alla realizzazione dei quattro inceneritori, che appaiono enormemente sovradimensionati, e creano allarme per i pericoli che potrebbero cagionare alla salute pubblica, proprio in ragione del loro sovradimensionamento''.

Secondo i ventitrè parlamentari siciliani, è dunque necessario che ''in Sicilia venga finalmente attuato quel percorso virtuoso tracciato dai Decreti Ronchi e dalle Direttive europee per giungere alla gestione integrata dei rifiuti che può trasformare ciò che oggi è solo un costo per la collettività in una grande occasione di sviluppo socioeconomico''.

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14 novembre 2006
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