Dario Fo a Catania alla presentazione del "Barbiere": "Con la cultura non si mangia? Cretinate!"
"Viviamo in un Paese dove un uomo solo ha quattro televisioni e non so quante radio, ha giornali e addirittura una squadra di calcio: tutte cose che gli servono per blandire e fare stare calma la gente. Si è educato il pubblico a fregarsene, la gente pensa che è il furbo che vince e quindi il messaggio per tutti è: arrangiati anche tu".
Non ha parlato solo di teatro Dario Fo alla presentazione della prima nazionale de 'Il barbiere di Siviglia', di cui cura regia, scene, costumi e luci, e che debutterà domani, martedì 10 maggio, al Bellini di Catania. Il premio Nobel ha sferrato un duro attacco a Berlusconi e al ministro Tremonti. "C’è stato un ministro dell’Economia che ha detto che con la cultura non si mangia. Io dico che è un’affermazione da cretini, perchè non è vero: la cultura è parte integrante dell’uomo; e lo dico in Sicilia, terra dove è nato il teatro in Europa".
Fo ha poi parlato del "suo Barbiere". "Figaro è un ruffiano, pronto a servire chi lo paga"; il Conte "è un padrone, con una corte attorno, che gli obbedisce" per sopravvivere e "mantenere i propri privilegi"; mentre Rosina "è la vergine da sacrificare al drago". Poi con un sorriso ha avvertito: "Banale cercare dei precisi riferimenti all’attualità", anche se, ha osservato, "quella italiana fornisce molti spunti". "È la storia - ha spiegato ancora - che si adatta alle verità e alle follie espresse dell’arte, alle sue intuizioni. Non accade mai il contrario".
Il Figaro del "Il Barbiere di Siviglia", nella visione del regista Dario Fo, è un uomo che "vende la propria abilità, scaltrezza, il suo saper muovere le carte, al servizio del potere". Quest’ultimo rappresentato dal Conte, che è "circondato da una corte che chiede soltanto di potersi mettere a sua disposizione per dargli gioia e soddisfazione". "Così - ha osservato Fo - il padrone poi pagherà e la Corte potrà salvare se stessa e i propri privilegi".
Quello che per nove giorni, dal 10 al 19 maggio, andrà in scena al Bellini di Catania avrà i vestiti del Carnevale di Venezia, mentre gli artisti si muoveranno attorno a scenografie mediterranee. Un’area storica e geografica cara a Fo, che ha spiegato come "siamo tutti sempre di più mediterranei, e oggi più che mai con una guerra che lo attraversa e sta quasi arrivando a casa nostra".
Sul podio, a dirigere l’orchestra del Bellini, ci sarà il maestro Will Humburg, che è anche direttore artistico del Teatro. Tra gli interpreti Anna Bonitatibus, Christian Senn, Mario Zeffiri, Simone Alaimo.