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David Mills: colpevole ma prescritto

L'avvocato inglese, condannato a Milano, in primo e secondo grado, a 4 anni e sei mesi di reclusione...

26 febbraio 2010

David Mills è stato salvato dalla prescrizione. Lo hanno deciso ieri le sezioni unite penali della Cassazione che, pur confermando la corruzione in atti giudiziari a favore di Silvio Berlusconi inflitta all'avvocato inglese in primo e secondo grado, hanno annullato "senza rinvio" la sentenza impugnata "per intervenuta prescrizione del reato". La decisione è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio.
Una decisione che avrà le sue ripercussioni anche sul processo 'gemello' al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi visto che i giudici milanesi lo hanno sospeso fino al 27 febbraio in attesa del verdetto di ieri sera. La Cassazione, come spiega l'informazione provvisoria, ha dichiarato l'intervenuta prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari susseguente, il che tradotto nella pratica significa che per l'avvocato inglese il reato si è prescritto dal dicembre scorso e per Silvio Berlusconi si prescriverà tra 11 mesi visto che il processo era stato bloccato per il lodo Alfano.

"Le Sezioni Unite della Cassazione hanno annullato senza rinvio per estinzione del reato la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione per l'avvocato David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari, fatte salve le statuizioni civili a favore della Presidenza del Consiglio, così come stabilito dalla Corte d'Appello di Milano il 27 ottobre 2009". Questo il dispositivo della sentenza letto in aula dal presidente Torquato Gemelli.
In pratica, la Cassazione ha riconosciuto la colpevolezza di Mills per il reato di corruzione in atti giudiziari a favore di Berlusconi ma il tempo trascorso ha prescritto il reato. Accolta, dunque, in pieno la tesi della pubblica accusa di piazza Cavour che ieri mattina aveva sostenuto l'esistenza della corruzione giudiziaria susseguente ma retrodatata di pochi mesi - a novembre del '99 - rispetto alla data scelta dalla Corte d'Appello di Milano che aveva indicato come data per l'accordo corruttivo il 29 febbraio 2000. Insomma, per la Corte d'Appello solo in quella data Mills intascò i 600mila dollari giratigli dallo scomparso manager Fininvest Carlo Bernasconi, allorché si intestò quote del Torrey Global Found per un analogo importo. Per la Cassazione, dunque, la data della corruzione deve essere retrodatata all'11 novembre '99: da quella data sono cominciati a decorrere i termini di prescrizione maturati a dicembre scorso.
La prescrizione in ogni caso non ha assolutamente inciso sul risarcimento dei danni quantificato dalla Corte d'Appello in 250mila euro per la Presidenza del Consiglio dei ministri che si è costituita parte civile per chiedere i danni a Mills. Ma il legale inglese dovrà anche pagare 10mila euro di spese processuali.

La difesa di Mills ha espresso soddisfazione per la decisione della Cassazione. "Siamo soddisfatti - hanno affermato i legali Alessio Lanzi e Fabrizio Cecconi - anche perché venivamo da una sentenza di condanna d'appello piuttosto pesante".
"Il pm di Milano ha vinto le battaglie ma non la guerra" ha commentato Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi. Per il legale la sentenza emessa ieri sera dimostra che "sia il Tribunale che la Corte d'Appello di Milano hanno avuto torto". Quanto al premier, però, Longo non ha anticipato nulla e si è limitato a liquidare la questione con un "ci vediamo sabato in aula". Ora, infatti, dopo il verdetto della Cassazione, il processo 'gemello' per Berlusconi può davvero riprendere, anche se con il timer innescato. Ed è certo che il braccio di ferro che si aprirà sarà su testi da sentire o risentire e, soprattutto, su rogatorie fuori confine da rinnovare se non addirittura da proporre ex novo. Intanto, e la svolta non sarà da poco, a marzo si deciderà sul legittimo impedimento che potrebbe 'rimescolare' nuovamente tutte le carte e preparare le parti ad altre lunghe attese.

Dal rinvio a giudizio con Mister B. alla prescrizione
L'AVVENTUROSO PROCESSO ALL'AVVOCATO MILLS


Il processo a David Mills, arrivato alla Cassazione, è nato dalle testimonianze che l'avvocato inglese, già consulente del gruppo Fininvest, ha reso in due processi. Il legale è arrivato al Palazzo di Giustizia di Milano la prima volta nel novembre 1997 e poi nel gennaio 1998. E' stato testimone in due processi a carico del Cavaliere. Il primo per le tangenti pagate dal suo gruppo alla Guardia di Finanza, il secondo per i fondi neri e le tangenti pagate tramite la All Iberian, società estera della Fininvest (anche se Berlusconi, a lungo, ha negato di conoscerne l'esistenza).
Nel 2004 il commercialista inglese di Mills scoprì 600mila dollari sul conto del suo cliente. E scrisse al fisco. L'indagine delle autorità di Londra, con i documenti tradotti, vennero mandati a Milano. Mills, interrogato, disse di aver ricevuto quei soldi da Carlo Bernasconi, nel 1999 (allora top manager di Fininvest, nel frattempo deceduto), e che poteva considerarli un regalo. Perché, furono le parole di Mills al suo commercialista in aula a Milano aveva fatto delle curve pericolose per tenere Mister B. fuori da un sacco di guai che gli sarebbero ricaduti addosso se solo avesse detto tutto quello che sapeva. Mills, insomma, è accusato di aver preso i soldi per aver mentito ai processi (soldi ricevuti dopo aver reso le testimonianze) e Berlusconi di aver corrotto un teste.


Ecco le tappe principali del processo:

30 ottobre 2006. Berlusconi e Mills sono rinviati a giudizio per corruzione in atti giudiziari.
30 gennaio 2007. Fallisce il primo tentativo di fermare il processo: la Cassazione respinge la ricusazione di Fabio Paparella, il giudice che ha deciso il rinvio a giudizio. Il processo comincerà il 13 marzo 2007.
18 gennaio 2008. Il tribunale accoglie la richiesta del pm Fabio De Pasquale di correggere l'accusa: la corruzione non si sarebbe consumata il 2 febbraio 1998, ma il 29 febbraio 2000. In pratica, la prescrizione slitta dal 2008 al 2010.
7 marzo 2008. Il tribunale accoglie la richiesta della difesa di Berlusconi di sospendere il processo in occasione della campagna elettorale per le elezioni del 9-10 aprile.
8 maggio 2008. Berlusconi torna presidente del Consiglio.
17 giugno 2008. La difesa di Berlusconi ricusa la presidente del collegio giudicante, Nicoletta Gandus, perché avrebbe manifestato "grave inimicizia" verso l'imputato.
26 giugno 2008. Il Consiglio dei ministri approva il "lodo Alfano", che sospende i processi alle alte cariche dello Stato.
17 luglio 2008. Respinta l'istanza di ricusazione contro la presidente Gandus.
22 luglio 2008. Il lodo Alfano è approvato definitivamente. Il giorno seguente, la legge è promulgata dal capo dello Stato.
4 ottobre 2008. Il processo a Berlusconi è sospeso, in base alla legge Alfano, ma prosegue per Mills.
17 febbraio 2009. Mills è condannato a 4 anni e 6 mesi; per i giudici, è stato corrotto da Berlusconi.
7 ottobre 2009. La Corte costituzionale giudica illegittima la legge Alfano; il processo a Berlusconi dovrà riprendere.
27 ottobre 2009. Respinto l'appello di Mills, resta la condanna a 4 anni e 6 mesi.
4 dicembre 2009. Riprende il processo a Berlusconi; il tribunale riconosce il legittimo impedimento di Berlusconi per partecipare al Consiglio dei ministri, ma non per l'inaugurazione di un cantiere a Reggio Calabria.
25 febbraio 2010. La Cassazione decide sul ricorso di Mills: il reato è prescritto, pur confermando la colpevolezza dell'imputato.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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26 febbraio 2010
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