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Ddl intercettazioni: il Pd si appella a Gianfranco Fini

"Chiediamo a Fini e ai finiani di votare i nostri 7 emendamenti al ddl intercettazioni"

17 luglio 2010

"Chiediamo a Fini e ai finiani di votare questi nostri 7 emendamenti. Ci dica sì o no". Dario Franceschini si è rivolto così al cofondatore del Pdl e ai deputati a lui vicini e chiede il sostegno per un pacchetto di emendamenti al ddl intercettazioni che, ha spiegato il capogruppo dei democratici alla Camera, "corrispondono a temi su ci sono state più pronunce pubbliche dei finiani". Insomma, emendamenti che raccolgono le critiche espresse dai finiani in più occasioni.

Si tratta di emendamenti quasi tutti soppressivi o, per dirla con i capogruppo Pd, di "contenimento del danno" e riguardano i due punti più combattuti, ovvero i limiti per le indagini dei magistrati e la libertà di stampa. Intanto si chiede "il ripristino dell'attule disciplina" per quanto riguarda i presupposti per le intercettazioni. Quindi la "proroga delle intercettazioni". Con l'emendamento Pd si torna alla disciplina attualmente in vigore con un rafforzamento dell'onere di motivazione per la proroga in relazione alle effettive esigenze investigative. Ed ancora la competenza del tribunale: si chiede che se ne occupi il Gip mentre nel testo si dà la competenza al tribunale di distretto in composizione collegiale, "è irragionevole e avrà un impatto disastroso sulla giustizia", secondo il Pd.
Si passa poi alle sanzioni pecuniarie per gli editori: si chiede di sopprimerle. Un altro emendamento riguarda le riprese visive ed infine c'è la delicata questione delle intercettazioni per gravi reati di criminalità organizzata: "la nostra proposta emendativa è molto semplice" ovvero mantenere l'attuale disciplina che "sin qui ha dato ottimi frutti", si spiega.
"E' chiaro - ha aggiunto Franceschini - che il nostro atteggiamento nei confronti del ddl sulle intercettazioni resta critico e negativo, ma nella logica da noi già abbracciata del contenimento del danno, ci siamo detti disponibili a votare gli emendamenti proposti dai finiani al provvedimento. Oggi siamo noi a chiedere a Fini e ai suoi di votare i nostri emendamenti, che coincidono nel merito con posizioni e affermazioni da loro già espressi più volte e in diverse occasioni".

Dal canto suo, il governo parla per bocca del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale sul ddl è necessario trovare "un punto di equilibrio più efficace per rasserenare gli animi". Il ministro ha poi sottolineato che sugli emendamenti "non c'è trattativa''. E ha assicurato: "Stiamo lavorando tutti insieme dentro il Pdl".
Se i finiani diranno sì agli emendamenti presentati dal Pd "dovremmo considerare sciolti il partito e il gruppo", ha attaccato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, mentre il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli, ha ironizzato dicendo: "Trovo apprezzabile l'onestà con cui Franceschini si rivolge a Gianfranco Fini, occasionalmente presidente della Camera, per proporgli un voto di scambio alla luce del sole", questa volta saranno i finiani "a decidere liberamente se restano nel gruppo del Pdl, accettando la disciplina di gruppo, oppure uscirne. Non potranno in nessun caso sostenere di essere stati cacciati'', ha  concluso.
"Ci auguriamo che il governo e, quindi, tutta la maggioranza, si esprima favorevolmente agli emendamenti presentati dal presidente della commissione Giustizia, Bongiorno", ha invece affermato Adolfo Urso, viceministro del Commercio con l'Estero e deputato finiano, che si dice "ottimista".
A chiarire ogni dubbio è il finiano 'doc' Italo Bocchino: "Il nostro lavoro all'interno del Pdl ha come unico obiettivo quello di spingere il partito a varare un buon testo sulle intercettazioni evitando gli abusi ma tutelando la legalità - ha assicurato - Cicchitto può quindi star tranquillo che il nostro voto favorevole andrà soltanto agli emendamenti del capogruppo Costa e della presidente Bongiorno. Il nostro obiettivo resta quello di rafforzare il partito facendolo uscire dalle secche in cui si trova e abbiamo la necessaria esperienza politica per non abboccare alle proposte di Franceschini". [Adnkronos/Ing]

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17 luglio 2010
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