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De-Generazione Bullo

La ''giustizia scolastistica'' a Palermo ha mostrato il pugno duro: bulli sospesi tutto l'anno

14 marzo 2008

Il forte (ma vile) che si approfitta del più debole. Il prepotente carismatico (???) che con la sua stupida corte di vigliacchi tentano di demolire i bamboccioni, i timidi, i secchioni. La combriccola di ragazzine all'ultima moda Bratz che, con sottile perfidia, distruggono psicologicamente la compagnetta che vive semplicemente con la propria anima bambina. E poi l'indifferenza di tutti nei confronti degli altri, l'insensibilità generalizzata perché ''e questo è niente, succedono cose ben peggiori'', e la mania di mettere tutto on line per condividere inutilmente inutili bravate, dimostrazioni vuote di finto coraggio, così per ridere...
E' una sorta di de-generazione bullo quella che vive nella contemporaneità delle scuole, dove sembra non esistano più i Garrone e i Franti e dove l'essere bullo, molto spesso, viene avallato dall'insensibilità o dal disinteresse comune, che nasce da una sorta di non riconoscimento della sofferenza e del dolore, come se questi sentimenti siano diventati soltanto parametri da fiction o da videogioco, quindi snaturati e divenuti elementi virtuali. Solo il vuoto, quindi, e voglia di stracciare il quotidiano per noia, per far passare il tempo più velocemente possibile.

A mali estremi, quindi, estremi rimedi, e la scuola adesso ha deciso di punire non virtualmente chi si macchia di crudeltà nei confronti dell'altro, perché può andar bene la goliardia di un certo periodo della vita, va bene anche lo scazzo limitato a certi momenti della giornata, ma la degenerazione gratuita verso la violenza, il razzismo, la brutalità non si può e non la si deve sopportare.   
Ecco allora che a Palermo due studenti autori di un grave atto di bullismo ai danni di un compagno disabile sono stati espulsi dall'istituto fino alla fine dell'anno scolastico: si tratta della prima volta, dall'introduzione del nuovo regolamento sanzionatorio introdotto dal ministro della Pubblica Istruzione lo scorso ottobre, che un consiglio d'istituto applica la massima sanzione.

Studenti bulli sospesi per un anno
di Salvo Intravaia (Repubblica.it, 12 marzo 2008)

Espulsi dalla scuola fino alla fine dell'anno scolastico. E' la sanzione inflitta a due studenti di un istituto professionale palermitano che approfittando di un ragazzo disabile lo hanno istigato a scagliarsi contro un compagno del primo anno. La sanzione è il massimo previsto dal nuovo regolamento disciplinare, introdotto dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, lo scorso mese di ottobre. L'episodio risale allo scorso 29 febbraio, quando erano in corso di svolgimento i corsi di recupero pomeridiani. Ad uno dei due ragazzi la bravata costerà cara, visto che perderà la possibilità di partecipare agli esami di maturità.

Erano le 16,30 circa e Giuseppe (il nome è di fantasia) stava seguendo un corso di recupero in classe. Dopo un'ora e mezza di lezione, la professoressa decide che è il momento di concedere una pausa ai ragazzi. Ma Giuseppe, schivo e timido, rimane in classe a sistemare gli appunti. Non ne ha il tempo perché viene raggiunto dal compagno che comincia a picchiarlo con calci e pugni, minacciandolo e sbattendogli più volte la testa contro il muro. «Il tutto - racconta chi ha assistito all'aggressione - è avvenuto in pochissimi secondi».
Poco prima dell'aggressione, a scuola, si erano presentati Giovanni e Marco (nomi anche questi di fantasia) per chiedere quando sarebbero iniziati i loro corsi di recupero. E, mentre il bidello della scuola si allontanava per raccogliere le informazioni richieste, i due incontrano il compagno disabile. Scambiano poche parole e scatta l'aggressione. Il trambusto richiama immediatamente l'attenzione degli altri bidelli e degli insegnanti. Dalla sua stanza arriva anche il dirigente scolastico al quale i due studenti confessano come sono andate le cose. E dopo un quarto d'ora si presenta a scuola la madre del ragazzino aggredito che porta il figlio in ospedale. La prognosi è di due giorni.
 
Giovanni ha 18 anni ma frequenta ancora la prima. Marco, 17 anni, frequenta il quinto anno. Fino all'anno scorso è stato un alunno modello: nessuna bocciatura, in anticipo di un anno e abbastanza studioso. Ma a settembre qualcosa cambia: la voglia di studiare di botto cala e, pochi giorni fa, incappa nel fattaccio che gli costerà il diploma. Un fatto di cui la mamma non riesce proprio a capacitarsi. Dopo avere riunito il consiglio di classe, mercoledì scorso si è tenuta una drammatica seduta del Consiglio d'istituto che ha deliberato l'espulsione fino alla fine dell'anno dei due ragazzi che hanno incitato alla violenza il portatore di handicap, al quale sono stati comminati 10 giorni di sospensione dalle lezioni. I tre hanno ora a disposizione un'unica possibilità: il ricorso all'Organo di garanzia che potrebbe attenuare la pena.

Di seguito alcune notizie sullo stesso tema che Guidasicilia ha pubblicato:

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14 marzo 2008
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