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Decade l'unico candidato ufficialmente in lizza per le primarie siciliane dell'Unione

Sergio D'Antoni (Dl) non si presenterà più come candidato per le primarie siciliane

01 ottobre 2005

Il 6 ottobre, scade il termine che l'Unione si è dato per la presentazione dei candidati alle primarie siciliane, fissate al 6 novembre, in vista delle regionali del prossimo giugno. Tra una settimana tutti gli adempimenti dovrebbero essere compiuti, compresa la raccolta delle firme (da mille a tremila per ogni candidato), ma l'unico nome finora ufficialmente in lizza, quello di Sergio D'Antoni (Dl) è caduto.

Che i partiti abbiano deciso di prendersela comoda, lo dimostra anche la convocazione della direzione regionale Ds, il 6 ottobre: ''In quella sede sarà presa la decisione sul nome'', ha spiegato il segretario siciliano della Quercia, Angelo Capodicasa, che liquida come un appuntamento di routine quello tenutosi ieri a Palermo tra i leader regionali dell'Unione: un incontro da tempo programmato, ha detto Capodicasa, per approvare un documento sui principi.

Se Prodi non aveva gradito lo sfasamento tra le primarie nazionali e quelle dell'Isola, l'ulteriore rinvio, che sembra inevitabile, non farà certo piacere al Professore, domani (domenica 2 ottobre) atteso a Palermo alla Festa dell'Unità. Per un nome che manca, una mezza dozzina si sussurrano. Capodicasa la mette così: ''Se troviamo un accordo con gli alleati, convergeremo su un nome, altrimenti presenteremo un nostro candidato''.
Chi? ''Ci siamo tutti: Claudio Fava, Anna Finocchiaro, quelli di cui si è parlato''. Dunque anche Capodicasa? ''Certo, anch'io', dice il segretario della Quercia, che in passato ha sempre mostrato di voler orientare la sua scelta verso un ''esterno''.

Intanto, Claudio Fava (Ds), voluto da Rifondazione comunista, conferma di aver dato la sua disponibilità, ''che con il passare del tempo - ha detto - diventa sempre più improbabile: arrivare con il fiato corto all'appuntamento elettorale non serve a nessuno''. E anche lui sottolinea che è inevitabile posticipare le primarie, ''ma questo non mi pare un dramma''. L'europarlamentare della Quercia, che ha quasi eguagliato le preferenze di Berlusconi nell'Isola, ritiene ''la disponibilità un dovere morale'', ma aspetta che il suo partito decida. ''Le primarie - dice Fava - non sono un metodo per selezionare i candidati, quanto uno strumento per chiamare l'elettorato ad esprimersi''.

Sul ripensamento di D'Antoni, Fava si dice ''dispiaciuto: è giusto che i partiti mettano a disposizione ed esaltino le loro risorse''. Chi non fa sconti sui nomi sono i cosiddetti ''cespugli''.
Rosario Rappa, segretario del Prc, afferma che ''Fava è il candidato che ci trova d'accordo. Su D'Antoni il nostro no era deciso e lo sarà anche per qualunque rappresentante dell'area moderata''. Insomma, Rifondazione non vuole uomini della Margherita, e boccia l'ipotesi ventilata da alcuni settori della società civile di candidare Franco Piro, vicecoordinatore regionale dei Dl, con un inequivocabile passato di sinistra. ''Se non sarà Fava - ha conclude Rappa - sceglieremo un nostro candidato. Nel partito ci sono almeno quattro nomi rappresentativi da spendere''. Rappa non li fa, ma non smentisce che uno potrebbe essere Giuseppe Di Lello, ex magistrato del pool antimafia ed ex deputato europeo.

Fonte: La Sicilia

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01 ottobre 2005
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