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Decreto anticrisi: la Camera approva la fiducia, ma l'Mpa esce dall'aula

Via libera al maxiemendamento. L'Mpa di Lombardo esce dall'aula. Tensione nel governo per il caso Sud

25 luglio 2009

Ieri è  stata approvata la fiducia per il maxiemendamento anticrisi. Hanno votato 249 sì e 186 no (LEGGI). Il voto finale per la Camera è previsto per martedì, poi il maxiemendamento passerà al vaglio del Senato, dove potrebbero sserci delle modifiche.

Il caso Sud agita il governo - Come avevano preannunciato, il Movimento per le Autonomie è uscito dall'aula. "Su questo decreto legge non possiamo che esprimere giudizio negativo. Non potendo non votare la fiducia, oggi al momento del voto usciremo dall'aula", aveva spiegato il capogruppo Carmelo Lo Monte. E nella sua dichiarazione ha spiegato che "l'impegno del governo rispetto al Sud è insoddisfacente" (LEGGI).
Pronta la risposta del leader della Lega Nord e ministro delle Riforme, Umberto Bossi: "Se son rose fioriranno. Stiamo a vedere, ma rischia di essere un pasticcio. E d'altra parte la politica è piena di pasticci...". E sul piano per aiutare il mezzogiorno ha spiegato: "Se gli alleati dicono sì, va bene anche per noi". Perché "c'è sicuramente un problema di rilancio del Sud" che va affrontato a partire dalle infrastrutture. "Quelle sono le prime perchè senza strade e ferrovie non si va da nessuna parte".

Critico anche il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "Siamo in presenza di un esproprio del Parlamento a causa delle scelte del governo". Casini ha sottolineato che "la decretazione di urgenza unita alla fiducia e all'uso dei maxiemendamenti altera la corretta produzione legislativa". Siamo ormai a una "patologia". E poi ha attaccato il presidente della Camera Gianfranco Fini. "Siamo molto rammaricati anche verso la presidenza della Camera che si era fatta carico di un impegno sostanziale che è stato disatteso. Le voglio dire scherzando e con amicizia che lei è molto impegnato a "Farefuturo", speriamo che si impegni anche a "farepresente"".

Dura anche la protesta dei deputati dell'Italia dei valori che hanno partecipato al voto in aula con una mascherina listata a lutto sul petto "che rappresenta la morte della cultura e dello spettacolo in Italia" dopo i tagli al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo. "Oggi noi abbiamo due Italie - ha detto il deputato Renato Cambursano nelle dichiarazioni di voto che precedono la votazione - da una parte quella che lavora e soffre, e dall'altra parte quella grassa e che si ingrassa a spese della prima". Il decreto, ha aggiunto, "ingrassa l'Italia grassa con lo scudo fiscale e con lo scandalo delle sanatorie. Non voteremo mai questo testo, e non voteremo questa fiducia".

[Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ing]

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25 luglio 2009
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