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Della Valle contro tutti

Il patron della Tod's, dalle pagine comprate sui giornali, prima si è scagliato contro i politici, adesso contro gli imprenditori

04 ottobre 2011

Sabato scorso, sui principali quotidiani italiani in edicola si sono potute leggere intere pagine acquistate dall'imprenditore Diego Della Valle, inizialmente per pubblicizzare le sue Tod's ma usate poi per lanciare un durissimo j'accuse ai politici italiani. Il titolo che campeggiava sugli spazi infatti era 'Politici ora basta'.
"Lo spettacolo indecente - era scritto nelle pagine - che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda tutti gli schieramenti politici. Il vostro agire attento solo agli interessi personali e di partito trascurando quelli del paese ci sta portando al disastro e sta danneggiando la reputazione dell'Italia".
Accuse dure quelle lanciate dall'imprenditore marchigiano: "La classe politica si è allontanata dalla realtà, la crisi economica impone serietà, competenze e reputazione che gli attuali politici non hanno, salvo rare eccezioni. Le componenti responsabili della società civile che hanno a cuore le sorti del Paese lavorino per affrontare con la competenza e la serietà necessaria questo difficile momento. Alla parte migliore della politica e della società civile che si impegnerà a lavorare in questa direzione diremo grazie. A quei politici che si sono invece contraddistinti per la totale mancanza di competenza e di amor proprio per le sorti del Paese - era la conclusione di Della Valle - saremo sicuramente in molti a voler dire 'vergognatevi'".

Il 'j'accuse' di Della Valle ha diviso il mondo politico e quello imprenditoriale. Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, Della Valle "ha bisogno di pagare una inserzione perché quando parla senza pagare non lo ascolta nessuno". Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha parlato di "attacchi che mirano a sovvertire la democrazia, per sostituire la politica con i poteri forti, le lobby e i salotti". Di diverso avviso il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo cui "le parole di Della Valle sono da prendere in grande considerazione perché rappresentano un grido di allarme che viene da un imprenditore che tiene alto nel mondo il made in Italy". Per Maroni infatti non si può liquidare l'intervento del patron della Tod's "con una battutaccia, come mi pare abbia fatto la Bindi". La presidente del Pd infatti non ha affatto gradito l'iniziativa di Della Valle, che ha accostato al gesto delle cozze di Beppe Grillo. "Mi rispetti almeno come consumatore" ha poi aggiunto indicando le Tod's ai suoi piedi.
Giudizi negativi sono arrivati anche dagli imprenditori. "Non è tempo di proclami o critiche generiche - ha sottolineato John Elkan, presidente di Fiat - Il momento è grave, è importante essere concreti e avere senso di responsabilità".
Tornando ai politici, il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha avvertito: "E' evidente che lo sdegnoso rifiuto dei giovani industriali nei confronti della presenza di politica a Capri e adesso il manifesto di Della Valle esprimono una cosa precisa, il disegno di spazzar via le attuali forze politiche, sia quelle di centrodestra sia quelle di centrosinistra in nome non si sa bene neppure di che cosa". Apprezzamento per Della Valle è arrivato invece dal terzo polo e dall'Italia dei Valori. Pier Ferdinando Casini ha condiviso la lettera-appello dell'imprenditore ma con un distinguo: "E' giusto che si faccia fronte comune. C'è una buona politica e c'è una buona imprenditoria. Ci sono imprenditori come quelli scoperti a Vicenza, che evadevano centinaia di milioni di tasse, e imprenditori bravi come Della Valle". Per il presidente dei senatori dell'Idv, Felice Belisario, "l'appello va raccolto perché rappresenta la punta dell'iceberg del disagio degli imprenditori italiani e fa il paio con lo strappo tra Confindustria e il governo di qualche giorno fa".

Diego Della Valle, rivendicando come un proprio diritto la possibilità di acquistare uno spazio su di un quotiodiano e in questo esprimere le proprie opinioni, oggi sul Foglio ha pubblicato una nuova lettera aperta  dal titolo 'Imprenditori ora basta'. "Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di noi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani; e questo riguarda la buona parte degli appertenenti a tutti i settori industriali del centronord e del sud - scrive Della Valle - Il nostro agire attento solo ai piccoli o grandi interessi personali o di bottega, trascurando gli interessi del paese, ci sta portando al disastro e sta danneggiando irrimediabilmente il ruolo sociale dell'imprenditoria italiana in Italia e nel mondo". "Lo schiaffo di Sergio Marchionne a Confindustria, organizzazione burocratica e obsoleta di interessi corporativi perseguiti in modo velleitario e subalterno, dimostra che anche la prima industria manifatturiera italiana, con la sua storia, il suo peso, e la sua internazionalizzazione, non ha più fiducia in noi e non ha più nessuna intenzione di farsi rappresentare da una classe imprenditoriale che, salvo alcune eccezioni, si è totalmente allontanata dalla realtà e dai bisogni reali del sistema economico e produttivo". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

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04 ottobre 2011
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