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Demonizziamo il vincitore

Ricomincia il ''gioco al massacro'' della parte politica così tanto sconfitta da svanire...

22 aprile 2008

Da quanto si è capito la "querela per diffamazione aggravata" rimane. Allo stesso tempo lo stesso servizio verrà utilizzato dalla segreteria politica del nuovo presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, per accertare la reale sussistenza dei fatti (che c'è) e chiedere alle autorità competenti di punire chi di dovere.
E' questo, in maniera eccessivamente sintetica, l'epilogo di quanto accaduto dopo l'articolo de "la Repubblica" di ieri che anticipava parte di un'inchiesta mandata in onda nella trasmissione "Exit" su La7, condotta da Ilaria D'Amico, e che parlava di compravendita di voti, o meglio, dei metodi poco ortodossi che la parte politica di Raffaele Lombardo avrebbe usato per fare campagna elettorale nei quartieri più, popolosi, popolari e quindi problematici di Catania.

Prima che ieri sera andasse in onda il programma (nel quale, tra l'altro, si è potuto assistere all'incontro/scontro tra il neosenatoreudcexgovernatorecondannato Salvatore Cuffaro e Sonia Alfano, figlia di Beppe Alfano, cronista ucciso dalla mafia, e che per le elezioni ha corso per la poltrona alla presidenza regionale appoggiata dagli ''Amici di Beppe Grillo'') la segreteria politica delll'Mpa aveva informato che visto che nell'articolo di Repubblica "ricompare l'ostinazione irriducibile a voler costruire un nesso tra il successo dell'on. Lombardo, eletto Presidente della Regione (ricordiamo: con il 65% dei consensi, ndr), e forme più o meno illecite di acquisizione del consenso", e visto che "il redattore volutamente ignora le dimensioni del successo elettorale e la sua omogenea diffusione su tutto il territorio regionale. L'MpA - prosegue la nota - ritiene la ricostruzione giornalistica oltraggiosa e diffamatoria, oltrechè lesiva della credibilità e dell'affidabilità popolare di cui gode il Movimento". "La ricostruzione del quotidiano - ha scritto ancora la segreteria Mpa - inoltre offende le centinaia di migliaia di siciliani che hanno espresso liberamente e convintamente il loro consenso". Quindi, l'MpA ha dato mandato "affinché si proceda a denunciare il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa e chiedendo all'Autorità giudiziaria competente affinché si accertino i fatti descritti nell' articolo ed altresì facendo richiesta di adeguato risarcimento per il danno subito".

Letto l'articolo e vista l'inchiesta televisiva, dove in particolare si parla del ruolo dei patronati nelle campagne elettorali, dell'"utilizzo" strumentale delle esigenze dei cittadini 'bisognosi' e di soldi per con i quali pagare voti, banchi alimentari messi in piedi due giorni prima delle elezioni, financo minorenni ospiti di un orfanotrofio che distribuiscono volantini elettorali vicino ai seggi, sicuramente il merito da riconoscere al servizio è quello di aver messo in luce (sotto la luce dei riflettori televisivi, perché il ''popolo'' queste cose le conosce da un pezzo, ndr) una subcultura emblema della costante cattiva politica. Nulla da obiettare su questo. Francamente si rimane delusi se ostinatamente non si vogliano riconoscere quelle che sono sembrate delle forzature e per le quali la querela per diffamazione da parte dell'Mpa verrà comunque inoltrata.
Insomma, se ad accompagnare le giornaliste all'interno di Librino o San Cristoforo è un rappresententate della Cgil (pensiamo non ci sia bisogno di ricordare che la Cgil è un sindacato di sinistra, ndr), beh, questo difficilmente guiderà la visita verso quei posti dove i patronati espongono i manifesti elettorali dei candidati di centrosinistra e dove i ''banchi alimentari'' vengono chiamati ''aiuti alle per le persone più povere'' (perché queste cose le fanno anche quelli di centrosinistra, e nei paesi e nei quartieri di tutte le città le persone lo sanno, ndr).

In collegamento con la trasmissione c'era l'avvocato di Raffaele Lombardo, che ha sottolienato questo particolare. Qui è scattata la seconda fastidiosa forzatura: all'osservazione del legale di Lombardo ''il servizio è chiaramente di parte perché a guidare il giornalista per Catania è stato un rappresentante della Cgil", Ilaria D'Amico, prendendo tempo e guardandosi intorno come a cercare un qualche appiglio, ha risposto dicendo che ''sarà difficile crederlo, ma le due giornaliste della redazione hanno cercato la stessa relatà dall'altra parte ma non l'hanno trovata".
Ma va..., una risposta del genere non è tollerabile neanche per chi è ancora di centrosinistra o legato alla "sinistra radicale" e che manitie e in alto alla propria scale dei valori concetti quali l'onestà e la correttezza dell'informazione. Denunciare l'ignobile, becera compravendita dei voti è un servizio di assoluta importanza, ma strumentalizzare la questione utilizzando, esattamente, quei metodi che si vogliono addossare all'altra parte è molto, molto triste.

Chapeau all'avvocato di Raffaele Lombardo che ha annunciato di voler acquisire e utilizzare il servizio per  denunciare alle autorità competenti le realtà che sono state registrate, la maniera migliore per dimostrare una volontà. Ma è una volontà sincera o un abile colpo di teatro? Poco importa a questo punto, tanto a demonizzare gratuitamente l'avversario forte, che ha vinto grandemente, che lo si accetti o meno, serve a poco, anzi serve solo ad una certa parte a scavarsi una fossa ancora più profonda e sparire sempre di più, incapaci di rappresentare chiunque. [F.M.]

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22 aprile 2008
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