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Denise, a cinque anni dalla scomparsa

Piera Maggio, mamma della bimba, continua a non avere dubbi: ''Mia figlia è viva e bisogna lottare per ritrovarla!''

01 settembre 2009

Di Denise Pipitone non si hanno più notizie da cinque anni, esattamente da quel 1 settembre 2004, giorno in cui la piccolina (avrebbe compiuto quattro anni un paio di mesi dopo, il 26 ottobre) scomparve da Mazara del Vallo (TP).
L'amministrazione comunale, insieme alla mamma di Denise, Piera Maggio, ha organizzato per oggi manifestazione che si svolgerà nell'atrio del Palazzo dei Carmelitani, sede del Comune. Per l'iniziativa è stato coniato lo slogan "Vogliamo Denise libera, vogliamo giustizia, vogliamo la verità, i bambini non spariscono nel nulla".

"Non è il giorno della memoria - dice Piera Maggio - invece è quello della speranza e ci auguriamo che sia anche quello della giustizia". Il riferimento è alle novità introdotte con l'approvazione del ddl sulla sicurezza che ha recepito il cosi' detto 'emendamento Denise'. Piera Maggio, in seguito alla scomparsa di sua figlia, chiedeva da anni l'inserimento del reato di sequestro di minore senza scopo di estorsione nel codice penale, e ora con l'intervento del ministro Alfano il vuoto legislativo è stato colmato. Chi rapisce un bambino con meno di 14 anni adesso rischia fino a 15 anni di carcere e l'ergastolo in caso di morte del minore. E' stato anche inserito l'articolo 574-bis che prevede una pena fino a 4 anni di carcere per chi sottrae il minore alla potestà genitoriale e lo trattiene all'estero.

"Continuo a lottare perché mia figlia è viva - aggiunge Piera Maggio - e va ritrovata. Sostengo che Denise è viva perché tutto nelle indagini conduce verso questa direzione. Ci sono ancora molte cose da chiarire sulla scomparsa della mia bambina, per questo lo scorso 21 luglio, tramite l'avvocato Giacomo Frazzitta, sono state presentate al giudice Sergio Gulotta undici richieste di approfondimento investigativo con cui ci opponiamo alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero sulla posizione di alcuni presunti complici nel sequestro". "Le novità - aggiunge Piera Maggio - che emergono dal lavoro svolto dal nostro perito di parte, l'ingegner Roberto Cusani, dell'Università di Roma La Sapienza, sono molto importanti e secondo noi sono anche decisive per dare una svolta alle indagini".
Cusani ha accertato che nella notte tra l'1 e il 2 settembre di cinque anni fa, a poche ore dalla sparizione di Denise, il cellulare di una persona vicina all'indagata Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, si spostava da Mazara verso il Palermitano, percorrendo strade insolite fino nei pressi di Carini. Gli indagati per i quali il pm ha chiesto l'archiviazione sono Giuseppe D'Assaro, l'ex moglie Rosalia Pulizzi (sorella del padre naturale di Denise), la figlia Giovanna D'Assaro e suo marito Antonino Cinà, e Maria Silvana Costa.
Giuseppe D'Assaro è stato condannato per due omicidi. Ex pentito, era stato estromesso dal programma di protezione e poi si è autoaccusato, coinvolgendo anche i familiari, del sequestro e dell'uccisione di Denise Pipitone. La Procura di Marsala, lo scorso maggio, aveva chiuso le indagini per i due principali indagati dell'inchiesta sulla scomparsa di Denise: la sorellastra della bambina, Jessica Pulizzi, all'epoca minorenne, e il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, accusato di false dichiarazioni al pm.

L'1 settembre di cinque anni fa era un mercoledì e Denise giocava sul marciapiedi di casa, all'angolo delle vie La Bruna e Castagnola, quando venne portata via. Inizialmente si pensò che potesse essere stata rapita da alcuni nomadi in considerazione del fatto che quel giorno nelle vicinanze della casa della bimba si teneva il mercato settimanale. Con il passare delle ore e il mancato ritrovamento di Denise l'indagine ha percorso altre piste come quella di una vendetta privata. Ad essere indagata, quasi subito, fu Jessica Pulizzi, figlia del padre biologico di Denise, che negli utlimi anni ha più volte e anche pubblicamente chiesto alla sua figlia maggiore di raccontare la verità, ma le sue richieste sono sempre cadute nel vuoto.

[Informazioni tratte da Ansa.it, AGI]

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01 settembre 2009
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