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Denise...

Reso noto il contenuto di un breve filmato nel quale si riconoscerebbe la piccola, scomparsa a Mazara del Vallo il 1 Settembre scorso

21 marzo 2005

Era la mattina del 18 ottobre scorso, quando l'attenzione di Felice G., guardia giurata di 35 anni della Securitas Milano, viene attirata da una bambina che a lui sembra la piccola Denise Pipitone, la bimba di Mazara del Vallo, scomparsa 38 giorni prima.

E' lunedì. Felice G. è in servizio davanti all'agenzia del Monte dei Paschi di Siena di via Ettore Ponti, zona semiperiferica a sudovest di Milano. C'è il mercato quel giorno, che porta confusione e mendicanti. Il direttore della banca chiede a Felice G. di scacciare un bambino rom di 10-15 anni che davanti all'entrata dell'agenzia, strimpella una fisarmonica e chiede la carità.
La guardia giurata allontana il ragazzino e lo segue con lo sguardo. Si ferma vicino ad altri rom. C'è una donna sui 35-40 e una bambina. Felice G. si avvicina al gruppetto, attratto dalla bambina  che può avere tre-quattro anni. E' seduta per terra e mangiucchia qualcosa. Il cappuccio del cappottino blu chiaro impedisce di vedere i capelli, indossa un paio di pantaloni, forse dei jeans.
La guardia giurata la guarda meglio e ha un sussulto. Segue Chi l'ha visto? (il programma tv di Rai3) e legge i giornali. Non ha dubbi. «Subito ho avuto l'impressione che fosse lei - dice la guardia giurata Felice G. -. La cosa che mi ha colpito di più è un graffio che aveva sullo zigomo sinistro. Lo stesso che ha Denise. Lo si vede bene nelle foto».
Nei paraggi ci sono altri bambini rom, e poco lontano scorge un omone panciuto sui 45, capelli e baffi neri, che da lontano controlla tutti e impartisce ordini.

Felice G. chiama subito il 113. L'operatore gli dice solo di attendere la volante. «Non potevo intervenire senza l'autorizzazione della Questura e non potevo lasciare il posto. Avrebbero potuto dirmi "fermala", "bloccala". L'avrei fatto. Senza un via libera potevo rischiare una denuncia per sequestro di persona. Solo dopo hanno detto che avrei dovuto trattenere la bambina. Invece al telefono mi hanno solo invitato ad aspettare la volante». E lui, che è in attesa del rinnovo del porto d'armi, quello che lo fa lavorare, non se l'è sentita di rischiare.
L'unica cosa che gli viene di fare è catturare almeno le immagini di quella piccola. Prende il cellulare e con la fotocamera fa tre filmati da 10 secondi l'uno (il massimo possibile per la memoria del telefonino) e tante foto. Prova anche a intrattenere Danàs/Denise: «Mi sono avvicinato e l'ho fatta sorridere con le espressioni della faccia. Le ho chiesto se voleva mangiare qualcosa e lei mi ha risposto "pizza". Solo che la zingara ha sospettato qualcosa, l'ha chiamata e se ne sono andati tutti. Non ho visto dove».
Il nome che pronuncia la donna rafforza i sospetti: «Ho sentito che la chiamava Danàs e che la bambina rispondeva in italiano perfetto: "Ma dove mi porti? Dove mi porti?". La voce si sente nei filmati'». Quando arriva la polizia, il gruppetto è ormai sparito verso viale Famagosta, dove c'è la metropolitana. Lo stesso giorno, mentre Polizia e Carabinieri setacciano i campi nomadi, la guardia giurata indaga da sé su quelle persone: «Ho chiesto in giro, anche ad altri rom che vivono qui». Nessuno li aveva mai visti e nessuno li rivedrà di nuovo. Sembrano dissolti nel nulla. [Corriere della Sera]

Le indagini condotte dalla procura di Marsala sulla scomparsa di Denise Pipitone, hanno scandagliato attentamente tutte le segnalazioni arrivate agli investigatori negli ultimi mesi. Ed è proprio con questo spirito che i Pm hanno autorizzato, Piera Maggio, madre della piccola a rilasciare le interviste raccontando della presenza del filmato.
''Sono convinta che sia Denise - ha detto Piera Maggio ai microfoni del programma tv Buona Domenica - c'è una notevole somiglianza anche se ho visto che la bimba è un po' dimagrita. Verso la fine del dicembre 2004 - ha aggiunto - ho potuto visionare un video che un signore ha registrato con un videotelefonino e che poi ha consegnato alle autorità. Dal video, che è stato girato in Italia, sono stati estrapolati dei fotogrammi, migliorati in qualità. Vedendo queste foto ho confermato che quella bambina era Denise. Queste foto sono state studiate anche dai Ris a Roma e hanno messo in evidenza un'altissima somiglianza".
"Le indagini - ha affermato l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Pipitone - non sono mai state a un punto fermo e ora sono a un punto molto delicato. Certo che se chi ha girato quel video avesse seguito la bambina, forse ora Denise sarebbe già a casa".

All'indomani della notizia dell'esistenza di un filmato nel quale la madre dice di avere riconosciuto Denise, la famiglia Pipitone ha ora paura che la bimba possa trovarsi all'estero. "Abbiamo adesso più fiducia, perché siamo certi che la bambina ritratta nel video sia proprio Denise. Ma temiamo che la piccola possa essere fuori dall'Italia. Quindi sollecitiamo il ministero degli Esteri ad attivarsi ancora di più con le ambasciate italiane nel mondo per diffondere capillarmente l'immagine della bimba".
"Abbiamo paura che i rapitori l'abbiano portata all'estero per potere sfuggire più agevolmente ai controlli degli investigatori italiani - gli fa eco la signora Maggio - è una mia preoccupazione perché non possiamo prevedere le mosse di chi ha preso Denise".
Il legale spiega inoltre perché hanno deciso di parlare del video, da tempo nelle mani degli inquirenti. "Abbiamo deciso di parlare del filmato per venire incontro a una esigenza della madre, che giustamente voleva rilanciare la speranza di ritrovare la figlia", spiega l'avvocato Frazzitta". E precisa: "La procura di Marsala ha dimostrato in questi mesi una grande vicinanza alla famiglia, lavorando senza sosta a questo caso. Chiediamo più cautela nel diffondere le notizie".


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21 marzo 2005
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