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Denunce e fogli di via per i NoMuos

Decine di provvedimenti notificati in questi giorni dalla questura di Caltanissetta per la manifestazione contro il radar del primo marzo

11 luglio 2014

Pioggia di provvedimenti verso studenti e studentesse siciliani "NoMuos". Stanno giungendo in questi giorni decine di atti giudiziari partiti dalla questura di Caltanisetta con denunce e persino "fogli di via" a tempo indeterminato dal territorio di Niscemi per tanti giovani attivisti che hanno manifestato il primo marzo scorso contro la costruzione di una delle opere più controverse degli ultimi anni.
I fatti contestati sono quelli datati 1 marzo 2014. Era il giorno del grande corteo che da Niscemi si dirigeva verso la base Usa dentro la quale sta per essere messo in funzione il Muos, sistema di comunicazione bellica satellitare. Una manifestazione cui hanno partecipato migliaia di persone da tutta la Sicilia.

"Ma le forze dell'ordine - attacca il coordinamento degli studenti No Muos - non si sono fatte scrupoli a caricare un corteo gremito di giovani e giovanissimi siciliani a volti scoperto e mani nude. Per fortuna i manifestanti hanno tenuto botta e si sono ricompattati senza eccessivi danni per l'incolumità dei NoMuos presenti. Ma, tanto per confermare ancora una volta come gli organi giudiziari e repressivi di questo paese si comportano di fronte a questioni sociali, ecco oltre il danno anche la beffa: arrivano così le suddette pesanti denunce e limitazioni alle libertà personali (i fogli di via per l'appunto) concentrate sugli studenti universitari e medi palermitani da sempre in prima fila nelle proteste contro l'istallazione del radar militare americano a Niscemi".

I giovani studenti della rete NoMuos annunciano che parteciperanno anche alla manifestazione in programma a Niscemi il 9 agosto, nella stessa data del grande raduno che ci fu l'anno scorso che ha visto anche scontri tra forze dell'ordine e manifestanti: "Ci andremo - assicurano - e in quella stessa occasione strapperemo i fogli di via che ci hanno notificato". Il coordinamento, insomma, nonostante i provvedimenti, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro: "Non possono negarci il diritto di manifestare pacificamente per le nostre idee. Quest'opera è nociva per tutti i siciliani e abbiamo il dovere di dire no". [Articolo di Giusi Spica - Repubblica/Palermo.it]

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11 luglio 2014
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