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Denuncia l'estorsore ma "gli è grato"

L'infelice espressione del titolare di un negozio di calzature di Palermo ha fatto infuriare Confcommercio: "Si dimette immediatamente"

24 ottobre 2011

"Non vorrei essere crocifisso per aver usato un'espressione infelice". Si giustifica così Antonino Schillaci, titolare, coi due fratelli, di alcuni negozi di calzature di Palermo, che la scorsa settimana, durante l'udienza in cui ha testimoniato contro i suoi estorsori, al Tribunale di Palermo, aveva dichiarato di "essere grato" a uno degli imputati, Diego Ciulla, "perché ebbi la sensazione - ha aggiunto - che ci avesse tirato fuori da una brutta situazione".
Gli Schillaci si sono costituiti parte civile nel processo. Ciulla, ex collega di Schillaci perché titolare del negozio di borse e scarpe Hessian di Palermo, secondo l'accusa, faceva da intermediario tra le vittime e gli estorsori del clan Resuttana. A Ciulla gli Schillaci hanno consegnato settemila euro l'anno, per nove anni, che la mafia esigeva.
La "gratitudine" di Schillaci, che è anche presidente dell'associazione dei negozianti di calzature di Confcommercio, non è piaciuta al presidente dell'associazione di Palermo, Roberto Helg, che gli ha inviato un telegramma in cui lo invita alle "immediate dimissioni". "Diversamente - prosegue Helg - provvederemo nelle sedi e negli organi competenti. Certe affermazioni sono inaccettabili e gravissime e certamente non intendiamo passare sopra a comportamenti come questo".
Nei giorni scorsi Confcommercio aveva annunciato l'adozione di un codice etico che impone di denunciare episodi di estorsione pena l'espulsione dall'associazione.
Schillaci si dice comunque "a posto con la coscienza di cittadino responsabile e questo è ciò che ha più importanza. Non trovo giusto che una frase espressa in maniera errata in un momento di grande tensione emotiva vanifichi tutto quello che ho fatto esponendomi in prima persona. Oltre che della mafia non vorrei essere vittima dell'opinione pubblica". "Il percorso - ha aggiunto - che mi ha portato ad ammettere di avere pagato il pizzo non è stato di certo facile ma una volta intrapresa questa strada ho deciso di andare fino in fondo".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno]

- Anche Confcommercio si "arma" contro il pizzo (Guidasicilia.it, 20/10/11)

 

 

 

 

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24 ottobre 2011
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