Denunciare il racket conviene sempre. A Palermo, niente tasse universitarie per chi denuncia il 'pizzo'
La decisione del Senato accademico riguarda l'anno accademico 2005/06
Esenzione dalle tasse universitarie per chi denuncia il pizzo. Un ''premio'' agli studenti che hanno avuto il coraggio di denunciare tentativi di estorsione a danno loro o dei loro parenti, e per i figli di genitori che abbiano sporto denuncia. L'inedita iniziativa, è stata approvata ieri dal Senato accademico e dal cda dell'Università di Palermo.
La proposta era stata avanzata dal rettore Giuseppe Silvestri, che ha dichiarato: ''Abbiamo aderito al documento del Comitato 'Addio Pizzo', riconoscendone le motivazioni etiche e l'impegno civile, per dare un segnale concreto alle vittime del racket. Perché sappiano che la nostra istituzione è vicina a loro e ai loro figli, e perché si rafforzi il fronte di chi si ribella a una forma di criminalità che danneggia gravemente il tessuto produttivo, sgretolando le basi morali della società''.
L'esenzione, fatta salva la quota obbligatoria determinata dal ministero, riguarda l'intero importo delle tasse e dei contributi per il prossimo anno accademico 2005-2006.
Potranno usufruirne gli studenti iscritti all'Università di Palermo che dimostrino, allegando all'istanza copia della denuncia loro o dei loro genitori, di avere sporto formale denuncia all'autorità giudiziaria nel periodo che va dal primo gennaio 2000 fino alla chiusura delle immatricolazioni e delle iscrizioni per l'anno accademico 2005-2006.
Il Senato accademico, inoltre, ha proposto attività di studio dedicate al racket delle estorsioni: premi per tesi di laurea o borse di studio su queste devianze criminali e sulle forme di reazione civile che possono essere attivate.