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DEUS ABSCONDITUS

Al Loggiato San Bartolomeo, una mostra dedicata al "Dio nascosto" che può disvelarsi soltanto con l'Arte

15 ottobre 2012

DEUS ABSCONDITUS
Mostra di Vincenzo Muratore
a cura di Rita Cedrini
Loggiato San Bartolomeo - Corso Vittorio Emanuele, 25 - Palermo
Dal 19 ottobre al 18 novembre 2012
10 novembre ore 10.00 - Tavola rotonda "L’architettura del/nel cambiamento. Ripartire dal fallimento".
17 novembre ore 19.30 - Chiusura - Concerto del maestro Giovanni Angileri

"Ho fede in tutto ciò che mai è stato detto. Ciò che più devotamente sento voglio liberarlo". R. M. Rilke

Ricerca della bellezza nascosta, dell'essenziale autenticità della vita.
L'arte come strumento allo stesso tempo teologico e di denuncia, capace di destare spiriti miopi e intorpiditi, riavviandoli verso un approccio più autentico nei confronti del mondo e di se stessi.
Un percorso di introspezione per immergersi nelle profondità più segrete dell'animo umano. Paesaggi interiori, geografie che raccontano profondità psichiche.
Più di 100 opere, un allestimento ambizioso che abbraccia pittura, scultura, installazioni e architettura. Così si presenta "Deus Absconditus", mostra personale dell'artista Vincenzo Muratore, dal 19 ottobre al 18 novembre, al Loggiato San Bartolomeo.
Patrocinato dalla Provincia Regionale di Palermo e incluso nel circuito Provincia in Festa, l'evento comprende, oltre alla mostra, una tavola rotonda sul ruolo dell'architettura dal titolo provocatorio "L'architettura del/nel cambiamento. Ripartire dal fallimento" (10 novembre, ore 10.00), e un appuntamento musicale con composizioni del maestro Giovanni Angileri (Concerto d'Autunno, 17 novembre, ore 19.30).

Un percorso di introspezione per immergersi nelle profondità più segrete dell’animo umano. Paesaggi interiori, geografie che raccontano profondità psichiche. Soggetti nudi, senza sovrastrutture, sfondi non assimilabili a nessuno spazio tangibile e spesso ricoperti di vegetazione, neri ("il mio Dio è Buio, come un tessuto di mille radici" - R.M.Rilke) o dorati ("la luce, come vuole la migliore tradizione dell’icona, si dipinge con l’oro (…) questo è lo spazio della realtà autentica" - P. Florensky).
La natura come elemento ricorrente, a ricordare che siamo parte di un'armonia cosmica che nessuno può dominare, ma soltanto interpretare.
Ognuna delle sezioni - allestite in tutte e tre le sale del Loggiato San Bartolomeo -, scava e analizza un particolare aspetto del viaggio umano, alla ricerca di una dimensione autentica. Il visitatore è invitato a seguire un percorso discendente, che parte dal secondo piano, con "La Via", riflessione sul ruolo dell'arte e dell'artista contemporaneo, e arriva, attraverso un'esposizione ricca di effetti, inclusa un'installazione alta 12 metri dedicata alla Shoah, alle immagini delle opere architettoniche realizzate dall'artista nelle campagne di Contessa Entellina, incluse nella sezione Respiri.
Nella postfazione al catalogo della mostra, in uscita per Officina Trinacria Edizioni (160 pagine, più di 200 foto, 9 sezioni dedicate ai lavori esposti al Loggiato) Muratore scrive: «Cerco di continuo l'armonia generale che sta alla base della bellezza. L'arte per me è una ricerca della bellezza nascosta che conduce allo spirito, alla fonte». E aggiunge: «l'artista è una sorta di confessore che ascolta attentamente ciò che il mondo ha da confidare, sottovoce. La sua missione è ascoltare, interpretare e far fluire la relazione che dentro di lui si consuma, ritrovando sé stessi Dentro, lì dove qualcosa attende di essere "disseppellito"».
L'arte è, allora, uno strumento allo stesso tempo teologico e di denuncia, capace di destare spiriti miopi e intorpiditi, riavviandoli verso un approccio più autentico nei confronti del mondo e di se stessi. Essa sboccia dal "nascosto" che libera la paura per essere come Dio.

Dallo scritto della curatrice Rita Cedrini
[...] il sacro tra noi, dentro di noi, fuori di noi, sopra di noi, nella recita quotidiana di dolore e amore, di sofferenza e gioia. In altre parole nel grande mistero della vita che consegna attraverso l'arte lo snodarsi di tappe, dove la trinità (Dio) si disvela perché l'umanità possa cogliere delle diverse entità il sublime nel dono di se stesso, attraverso la creazione prima, la parola poi, e infine il sacrificio supremo che regala la gloria divina. Dio nascosto si rende palese, eppure il buio del cuore acceca gli uomini che però lo cercano, lo interrogano quando la passione divina si fa umana nella via crucis della crudeltà, del disprezzo della dignità della vita. Nella storia dove era Dio, si chiede Vincenzo Muratore, perché è stato a guardare quando il potere ha accecato la mente e inferocito i cuori? Il regalo del libero arbitrio ha reso l'uomo responsabile del suo comportamento, ma al contempo esecutore feroce di nefandezze che gridano vendetta al cospetto dell'Altissimo."

[...] Deus Absconditus si articola in in diverse sezioni, ognuna delle quali scava e analizza un particolare aspetto della ricerca che fa dell'artista viandante sperduto nel desiderio della luce divina. Il viaggio si apre con "La Via" sezione dedicata all'arte, dove il quesito che si pone - il ruolo dell'artista nella società contemporanea - è l'incipit di un cammino interiore, di un viaggio spirituale. Prosegue nella tappa successiva, "Dovunque", che porta l'osservatore a riprendere contatti con i capisaldi del racconto biblico, quelle ieratiche figure che hanno guadato incuriosite oltre il tempo della storia.
Nell'"Ascolto" il sacro sussurro dell'angelo trasforma il verbo divino in sostanza umana che nell'ineffabile mistero rimane plasmata di divinità. Ineffabile mistero che supera i confini della conoscenza perché se l'uomo avesse potuto saper tutto "non era necessario partorir Maria" ricorda il Poeta. La voce ascoltata non basta a trovare la strada. Se diventa sussulto interiore che entra nei meandri più profondi del desiderio della conoscenza rivela i sentieri che portano a Dio. E' "Dentro" che la conoscenza si fa amore, che è impegno.

"Chi mi ama prenda la sua croce e mi segua", dice Cristo. Comincia "Passio". La croce di ogni uomo è fardello pesante per le forze umane, anche se si volge lo sguardo alla lunga via crucis divina. Eppure ogni uomo la porta proprio con la disperata forza che dà quel legno divino, perché la luce è chiarore nel buio delle tenebre, è speranza nell'ambascia della disperazione. Ed è qui che avviene l'Incontro: dopo la caduta una mano invisibile offre il sostegno e si ricomincia a vivere. Sentirsi vivi, rinati nell'approccio alla vita è un dono che esalta, che restituisce vigore e pace non tanto con gi altri ma con se stessi. E la luce, fatta presenza interiore, compie il miracolo di ritrovare il dialogo con Dio, di tornare a vivere il tempo con Dio. La mistica della creazione realizza in un microcosmo umano il grande atto divino, nella ciclicità del tempo sacro che da origine alle stagioni della vita.
La pace e la scoperta di sé esita in un "Inno alla Terra". Nel tempio vilipeso dal nostro passaggio si scopre l'armonia che in esso è racchiusa. Il sottile filo d'erba che trema nel vento e la grande quercia sconquassata dalla tempesta sono l'infinitamente piccolo e il mascoscopicamente grande che racchiudono lo stesso mistero della vita che non conosce aggettivi, perchè ogni cosa che vive è Natura disvelata, è creazione irripetibile del mondo. Inno alla terra è omaggio che l'artista regala a T.de Chardin.

Se l'irripetibilità di ogni vita è sacralità non solo dell'atto creativo ma della sostanza, come è potuto accadere che qualcuno si sia arrogato il diritto di disporre della vita altrui e immolare innocenti e consapevoli agnelli alla vanità di progetti carichi di finitezza umana? L'altare sanguinante grida Absconditus. Le nostre coscienze chinano il capo, sgomente e disarmate di fronte all'incapacità di essere uomini: uomini immagine di Dio abiurata, oltraggiata, rinnegata, vilipesa.
Deve pur esserci una speranza nella notte della ragione. Respiri regala all'uomo la possibilità di riconciliarsi con Dio nella vertigine creativa che gli regala la capacità di realizzare, pur con la sua finitezza, opere a gloria di Dio: opere che recitano le poesie dell'estetica, meravigliano nell'equilibrio costruttivo, dialogano con i linguaggi dell'arte alla creazione di un mondo dove solo la bellezza, emanazione divina, salverà il mondo. Macerie, rovine oltraggiate,diventano tabernacolo per innalzarsi verso il Dio creatore e cantare la sua gloria: Chiesa Trinità della Pace Nuova, -Passaggio della Consolazione, Eremo Blu della pace.

Biografia di Vincenzo Muratore - Nato a Palermo nel 1985. Ha seguito studi economici, con una laurea specialistica in Sviluppo locale, cooperazione e mercati internazionali alla facoltà di Economia dell'Università di Parma e due master nel settore della Europrogettazione e dell'Innovazione nelle PMI.
Appassionatosi durante gli studi alle arti figurative e all'architettura, quasi da autodidatta, nel 2006 inizia a dirigere la sua "fame di creazione" verso tele, ruderi di chiese e materia da scolpire e plasmare. Parallelamente alla sua carriera di economista, vive l'arte come una necessità, uno spazio vitale attraverso cui non soltanto esprimersi, ma esprimere.
Vive da anni nella Comunità Trinità della Pace, dove è nato e maturato come artista e che rappresenta per lui una continua fonte di ispirazione e un fondamentale spazio di meditazione.
Insieme alla Comunità, ha realizzato la chiesa Trinità della Pace Nuova, il Passaggio della Consolazione-Etty Hillesum e l'Eremo Blu della Pace, tutti nelle campagne di Contessa Entellina (PA).
All'attivo, le mostre personali "Volti nel Mistero" - 2010, Sambuca di Sicilia (AG) - e "Geografie dello Spirito" - 2011, Cinisi (PA). È autore delle raccolte di poesie "Lettere dal Silenzio", Alabastro, "Mare Naufrago", quest'ultima rappresentata sotto la regia di Pietro Gullo, a Sciacca, nel 2009.
È stato regista degli spettacoli teatrali "D'amore non è Follia" (Sambuca di Sicilia, 2010) e "Dovunque Dentro" -Etty Hillesum (Sambuca di Sicilia, 2012). [www.vincenzomuratore.it]

La mostra è visitabile dal martedì al sabato dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.
Domenica e festivi dalle 09:00 alle 13:00. Lunedì chiuso.
INGRESSO GRATUITO

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15 ottobre 2012
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