Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Di che colore dev'essere la bandiera italiana?

Secondo la Lega Nord l'articolo 12 della Costituzione deve essere cambiato. Pienamente d'accordo il Movimento per l'Autonomia

06 agosto 2009

Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Il capogruppo della Lega Nord al Senato, Federico Bricolo, ha presentato una proposta di legge Costituzionale con la quale si richiede di cambiare l'articolo 12 sopracitato, affiancando al tricolore anche i simboli identitari di ciascuna regione...
"L'articolo 12, comma 1 della Costituzione - si legge nella pdl presentata dalla Lega - riconosce quale simbolo della Repubblica italiana il tricolore. Nei principi fondamentali della Costituzione non è, viceversa, incluso alcun riconoscimento ufficiale dei simboli identitari che contraddistinguono le Regioni. Tale lacuna - spiegano i senatori della Lega nella loro proposta di legge - si rende, ad oggi, inammissibile, alla luce della sostanziale valorizzazione del ruolo politico ed istituzionale delle Regioni realizzata dalle più recenti riforme costituzionali. L'estensione dell'ambito materiale della competenza normativa regionale ha, infatti, trasformato la Regione in un ente territoriale dotato di una piena autonomia politica, favorendone così in ultima istanza il rapporto diretto con i cittadini". I parlamentari spiegano che "in tale fase storica di ripensamento dell'assetto territoriale dello Stato in ambito interno ed a livello sovranazionale, è più che mai necessario recuperare i simboli identitari che, contraddistinguendo ciascuna realtà regionale, contribuiscono ad alimentare quel legame dei cittadini con il territorio che è presupposto indispensabile di qualsiasi riforma federale dell'ordinamento".
Tale consapevolezza trova un riconoscimento istituzionale nelle riforme degli Statuti regionali approvate dal 1999 ad oggi, che, si legge nella proposta legislativa, "nei primi articoli hanno ufficialmente riconosciuto quei simboli che, per tradizione, storia e cultura contribuiscono ad identificare la Regione stessa". In questa prospettiva di intervento, sostengono infine i senatori della Lega Nord, la proposta di legge costituzionale in esame "intende inserire un secondo comma all'art. 12 Cost., finalizzato a riconoscere il rilievo costituzionale dei simboli identitari di ciascuna Regione, individuati nella bandiera e nell'inno".

Come dire, il rapporto tra la Lega e la bandiera italiana prosegue tra alti e bassi. E se prima i toni erano decisamente volgari ("Uso il tricolore soltanto per pulirmi il culo", disse Umberto Bossi durante un comizio nel 1997), oggi l'approccio è più... istituzionale. Quello che chiede la Lega, infatti, è un riconoscimento ufficiale dei simboli identitari che contraddistinguono le Regioni. Che, ad oggi, nella Costituzione non c'è, e che i leghisti vedono come "una lacuna inammissibile".
Certo, c'è stata un'evidente evoluzione linguistica nel trattare col Tricolore, ma la proposta del Carroccio anche senza volgarità solleva critiche sia a sinistra che a destra.
"Il Tricolore costituisce un intangibile valore dell'unità del Paese, sulla proposta della Lega deciderà il Parlamento", afferma il presidente del Senato Renato Schifani.
"Nessun attacco alla Costituzione da parte della Lega, semplicemente una proposta agostana a cui si può rispondere con 'viva il Tricolore'" dice il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi (Dcpa).
"Ieri si sono inventati le gabbie salariali, oggi le hanno smentite. Adesso, tanto per perdere tempo, i senatori della Lega hanno tirato fuori le bandiere regionali da affiancare al tricolore. Io mi chiedo se hanno tempo da perdere" critica invece Dario Franceschini (Pd). E il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo aggiunge: "Come anche Bricolo sa, anche negli Stati e negli ordinamenti più federali viene esposta una sola bandiera e viene cantato un solo inno".
Quelle della Lega sono "tutte operazioni di propaganda, ma sono provocazioni da rigettare perché a lungo andare possono diventare pericolose" afferma Gianclaudio Bressa, componente Pd della commissione Affari costituzionali della Camera.
"Finché si parlava di federalismo, cioè della capacità di gestire le proprie risorse, abbiamo accettato la sfida, ma ora la Lega sta proprio esagerando", afferma il presidente dei senatori dell'Italia dei valori, Felice Belisario, ricordando che dal Carroccio sono arrivati "rigurgiti razzisti con le proposte di destinare vetture della metro ai soli milanesi e la guerra all'extracomunitario a prescindere dalla sua fedina penale. Ora - prosegue Belisario - un pericoloso ritorno al secessionismo. Oltre all'autonomia finanziaria arrivano le proposte di gabbie salariali, la polizia privata locale, cioè le ronde, e oggi, da un autorevole esponente come il capogruppo al Senato Bricolo, la proposta di inserire addirittura nella Costituzione la possibilità di bandiere e inni regionali. Ma esisterà ancora la Costituzione dopo tutto ciò?".

Sdrammatizza invece il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "Immagino già il clamore che i fessi della sinistra staranno mettendo in piedi, ma inviterei tutti a usare il buon senso e a sdrammatizzare. Io in questo momento mi trovo in Sicilia e da anni, nella spiaggia che frequento, sventola la bandiera della Trinacria. E' forse un problema? Per me no - dice Gasparri - non mi turba affatto e non credo che leda la dignità del Tricolore. Insomma, ribadisco, inviterei a sdrammatizzare anche perché ormai è prassi comune che a qualunque manifestazione civica sventolino insieme al Tricolore anche le bandiere delle Regioni e i gonfaloni dei Comuni".
Di "un pesce d'aprile fuori stagione" parla Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, definisce l'annuncio del capogruppo leghista a palazzo Madama. "In un Parlamento composto da quasi mille persone -dice Capezzone - il 'festival' delle proposte di legge quantomeno stravaganti non chiude mai. Ma, andando alla sostanza, va ricordato che la Lega ha avuto in questi mesi un comportamento serio e responsabile, votando con noi quando si è trattato di intervenire in aiuto di Roma, di Palermo, di Catania".
Ovviamente la Lega difende a spada tratta l'idea. Il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, la associa addirittura all'idea di "modernità". Sostiene Zaia: "Voglio ricordare ai tanti sepolcri imbiancati che credono che la realtà nazionale debba essere un museo che in tutto rimane sempre uguale a se stesso, che invece la gente e le culture si modificano e non si può essere nella modernità a ore alterne, a seconda delle convenienze e dei propri radicamenti ideologici".
Il senatore Bricolo, primo firmatario della proposta di legge, ritiene che "chi critica la nostra iniziativa sbaglia perché le bandiere, così come gli inni, sono un valore per tutti, sono una ricchezza per il nostro Paese, sono simboli in molti casi millenari che è giusto riconoscere. È un discorso che vale per la Regione Veneto ma anche per la Sicilia. Per questo le polemiche sono infondate e strumentali".
La risposta più ironica gli arriva da un suo collega della maggioranza, Osvaldo Napoli (Pdl): "Desidero fare i miei complimenti all'amico senatore Federico Bricolo, del quale ignoravo il fiuto giornalistico. Con la sua trovata sulle bandiere regionali e, presumo, provinciali, comunali e di quartiere ha dato materia ai giornali per riempire una buona paginata con mezza Italia sul bagnasciuga o sotto l'ombrellone".

L'idea di inserire nella Costituzione anche i simboli regionali, oltre alla bandiera nazionale, piace invece al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. Intervistato dal Giornale e dalla Stampa, Lombardo spiega: "Siamo perfettamente d'accordo. E' una proposta più che opportuna, che esalta le specificità dei territori, dei tanti territori di cui l'Italia è fatta". Secondo Lombardo "l'unità d'Italia non la si fa con il tricolore" e spiega che la proposta è "coerente con l'evoluzione federalista: se si prevedono più competenze e autogoverno, allora va bene che ci sia anche più valorizzazione delle specificità territoriali".
L'Mpa siciliano cavalca la proposta del senatore Bricolo e alimenta le ambizioni della Lega: "Esaltare la specificità anche delle regioni del Sud attraverso la Carta Costituzionale è davvero una felice intuizione".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, Repubblica.it, Corriere.it, La Siciliaweb.it]

 

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

06 agosto 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia