Di nuovo insieme
Dopo tre anni, il "figliol prodigo" Miccichè torna accanto al "padre" Berlusconi per le prossime politiche
Definito il vero delfino di Silvio Berlusconi, molto prima che tale nomea passasse ad Angelino Alfano, e allontanatosi per circa tre anni, impegnato in progetti politici più o meno riusciti, Gianfranco Miccichè è tornato ad abbracciare il Cavaliere. Infatti, la lista meridonalista che sosterrà l’ex premier alle prossime elezioni politiche avrà il nome e il simbolo di Grande Sud, ultima creatura di Miccichè.
Un accordo tra i due raggiunto la scorsa sera nel corso di un incontro a Palazzo Grazioli, a cui hanno partecipato anche Denis Verdini e Pippo Fallica. Nella lista confluiranno i movimenti territoriali vicini ai presidenti di regione di centrodestra del Sud - di Calabria e Campania, Giuseppe Scopelliti e Stefano Caldoro - e all'ex ministro Raffaele Fitto. Della partita sarebbe anche il governatore del Molise Michele Iorio. Coordinatore della lista sarà lo stesso Miccichèche, come detto, ha messo a disposizione del Cavaliere nome e simbolo del suo partito.
Con l'intesa raggiunta per le prossime politiche, Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè riallacciano i fili di un rapporto politico lungo quasi un ventennio. Nel '94 Miccichè, uomo di Publitalia in Sicilia vicino a Marcello Dell'Utri, mosse i primi passi in politica, diventando prestissimo il leader di Forza Italia nell'Isola. Da allora, per il politico palermitano, si susseguono una serie di successi elettorali, il più clamoroso nel 2001, quando alle Politiche il centrodestra vinse in tutti i 61 collegi elettorali di Camera e Senato nell'Isola, lasciando a bocca asciutta il centrosinistra.
Viceministro, sottosegretario, ministro, Miccichè ha sempre mantenuto un ottimo rapporto personale col Cavaliere, anche quando, invece, i suoi rapporti col neonato Pdl si deteriorarono. Fino allo strappo, alla fine del 2009, con la nascita del Pdl Sicilia, un gruppo autonomo all'Assemblea regionale siciliana, promosso da Miccichè e dai finiani. È il prologo della scissione del Pdl, che porterà Miccichè a fondare un movimento meridionalista ("Forza del Sud" il primo nome, poi "Grande Sud"), via via sempre più lontano dalla sfera berlusconiana.
Nuova rottura in occasione delle ultime regionali in Sicilia, quando Miccichè, dopo aver lanciato la candidatura di Nello Musumeci come leader del centrodestra, scenderà in campo in prima persona, sostenuto dal partito di Raffaele Lombardo e da Futuro e libertà e dicendo: "Non mi pento della mia alleanza con Lombardo, che ha fatto degli errori, mi pento di essere stato con Berlusconi".
L'avventura alle regionali, però, si conclude solo con un quarto posto. Miccichè viene battuto oltre che da Rosario Crocetta e Nello Musumeci, anche dal candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri.
Nel frattempo, a Roma si profila il quadro delle elezioni anticipate, e Berlusconi torna a cercare il suo pupillo per un patto elettorale. Che si è concretizzato con il sostegno di Grande Sud alla candidatura di Berlusconi.
Ma l'accordo tra Miccichè e il Cavaliere non piace a tutti i componenti del movimento arancione (e non parliamo di quello creato da Luigi De Magistris). Anzi, l’avversioni di Michele Cimino non è mai stato un segreto. Il capogruppo all'Ars di Grande Sud tiene a precisare che il problema è tutto politico e non è legato a mire personali: "Non è la posizione di Cimino: io non voglio cambiare partito, voglio cambiare il partito. Io ritengo che siano diversi i soggetti in Grande Sud che hanno creduto in un progetto di politica del territorio, alternativo alla Lega e a Tremonti", dice annunciando di aver convocato una riunione di gruppo per analizzare la situazione politica. "Berlusconi? Errare è umano, perseverare è diabolico. Mi auguro che nei prossimi giorni si convochi anche una riunione di partito per confrontarci", ha aggiunto Cimino.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, Repubblica/Palermo.it, LiveSicilia.it]
- Quell'idea di creare la Lega Sud... (Guidasicilia.it, 28/12/12)