Dialogo e collaborazione. I vertici della polizia cinese a lezione antimafia presso la questura palermitana
L'aumento della presenza dei cinesi in Italia, ovviamente, sta riguardando anche la Sicilia. La comparsa, alcune volte improvvisa, di numerosi negozi cinesi sia nelle grandi città che nei piccoli centri, pone i cittadini e le autorità siciliane davanti alle difficoltà, nell'ambito economico e in quello della convivenza, che si porta appresso l'avvento di un comunità culturalmente e strutturalmente molto complessa, in vertiginosa e continua crescita.
Unico mezzo da proporre e incentivare, affinché si possa realizzare fra le comunità indigene e quelle ospiti un'integrazione pacifica e positiva, è la collaborazione e il dialogo.
E c'è stata collaborazione e dialogo tra gli investigatori della polizia di Stato e i vertici della polizia cinese, in visita a Palermo, ricevuti l'altro ieri nella questura del capoluogo siciliano, per affrontare i temi legati al contrasto della criminalità organizzata.
Fra gli ospiti erano presenti il vice direttore generale del Dipartimento indagini criminali del ministero della Pubblica sicurezza cinese Du Hangwei, capo delegazione e diversi esponenti della polizia criminale della Repubblica cinese.
L'incontro è stato presenziato dal dirigente della Squadra mobile di Palermo Giuseppe Gualtieri, dal dirigente dell'Ufficio misure di prevenzione della questura Sara Fascina e dal direttore tecnico principale biologo della polizia scientifica Nicolò Polizzi.
Gli investigatori italiani hanno illustrato le modalità di contrasto a Cosa nostra. In particolare Gualtieri ha descritto le tecniche investigative di contrasto alla criminalità organizzata e gli strumenti tecnologici utilizzati nel corso delle indagini; sono state esposte le modalità di indagine esperite per la ricerca dei latitanti e fatto un punto sui risultati conseguiti nella lotta a Cosa nostra.
Sara Fascina ha trattato le tematiche inerenti l'aggressione dei beni mafiosi da parte dello Stato con gli strumenti dei sequestri e delle confische patrimoniali illustrando la professionalità raggiunta sul fronte delle indagini patrimoniali e nell’individuazione dei canali di riciclaggio. Il contrasto alla criminalità organizzata è stato affrontato anche da un punto di vista strettamente scientifico con l'intervento di Nicolò Polizzi che ha affrontato il delicato tema dell’estrazione del dna da reperti biologici rinvenuti sulla scena del crimine.