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Dicevamo, basta che c'è la salute...

Il governo si divide sul "decretone" sulla sanità che adesso rischia di slittare

29 agosto 2012

Ostacoli sulla strada del 'decretone' sulla sanità messo a punto dal ministro della Salute Renato Balduzzi (LEGGI). Il giro di vite su fumo, giochi e bevande gassate, che sarebbe dovuto approdare sul tavolo del Cdm di venerdì, potrebbe subire uno slittamento. Infatti, a quanto appreso dagli organi di informazione, nel corso del preconsiglio dei ministri di ieri mattina, sarebbero stati avanzati dubbi "procedurali e di copertura economica, più che di contenuto".
Fra i nodi, la questione dei finanziamenti per gli ambulatori H24 e il Programma nazionale per la non autosufficienza, che "potrebbe essere spacchettato e rinviato a un decreto ad hoc". La questione verrà affrontata in una riunione interna a Palazzo Chigi, in programma domani. In questa sede il premier Mario Monti deciderà se far slittare il decreto o portarlo venerdì in Consiglio dei ministri.
"Non si tratta - secondo fonti ministeriali - di sollevare dubbi di costituzionalità, ma di forma e copertura". Servirebbe un testo più snello, perché solo alcuni aspetti meriterebbero una decretazione d'urgenza.

Intervistato sulle misure previste nel 'decretone' sanità, il ministro al 'Tg3' ha detto: "Confido nell'approvazione il più presto possibile, quando ci saranno le condizioni tecniche" per farlo. "L'ipotesi che avevamo fatto - ha aggiunto - era di approvare il decreto venerdì 31 agosto" in consiglio dei ministri. "Se ci fosse qualche cambiamento e qualche dilazione per ragioni di tipo tecnico - ha evidenziato - non sarebbe un problema". Balduzzi ha aggiunto che il testo è "abbastanza importante con molti profili che si prestano giustamente a discussione. Quindi nella massima serenità si stanno avviando gli approfondimenti del caso. Io mantengo l'impegno preso in Consiglio dei ministri".
Poi evidenzia: "Nessuno Stato etico e nessuna ingerenza nella libertà individuale. I pubblici poteri devono non solo lanciare un campanello di allarme, ma anche adottare le soluzione più idonee per proteggere soprattutto i minori".
Tasse contro il fumo e sulle bibite gassate, dunque, per proteggere i ragazzi "come del resto già avviene in Paesi a grande tradizione liberale", dice Balduzzi. "I pubblici poteri si preoccupano di responsabilizzare il più possibile i cittadini, soprattutto i più giovani, sulle problematicità di alcune dipendenze come tabagismo e alcol oltre a quelle nuove come la dipendenza da gioco d'azzardo patologico".

Contrari alle proposte del ministro sono stati anche sindacati e forze politiche della maggioranza. "Ci troviamo di fronte all'ennesimo piano di intervento sulla sanità che non coglie affatto i veri problemi che riguardano i lavoratori, i cittadini ed i pensionati e che incombono sull'intero settore", sostiene in una nota la Cisl. Il decreto "viene proposto in totale assenza di confronto con il sindacato confederale, i lavoratori della sanità e l'utenza, su cui sta pesando l'aggravio dei costi e la disorganizzazione crescente".
Bocciatura anche dalla Cgil. "Spiace dirlo, ma il testo è deludente, con proposte confuse e contraddittorie, e persino negativo proprio nelle norme più 'attese', come le cure primarie h24, la libera professione, la non autosufficienza e l'edilizia sanitaria", afferma la Cgil.
Per il senatore del Pd Ignazio Marino "il decreto su cui sta lavorando il ministro Balduzzi è poco coerente". "Da una parte - sottolinea Marino - va nella direzione di un netto miglioramento nei servizi territoriali con l'ambizioso e virtuoso progetto di valorizzare il lavoro dei medici di famiglia in modo che possano assicurare l'assistenza per molte ore al giorno e non vengano considerati solo come dei prescrittori di ricette e di visite specialistiche". Dall'altro però, "le nuove regole sull'intramoenia vanno nella direzione opposta e di fatto cancellano lo stesso concetto di intramoenia. Le strutture private che ospitano l'attività libero-professionale dei medici potranno anche collegarsi in rete con l'Asl, si potranno controllare le tariffe e tracciare i pagamenti, ma tutto questo non risolve il fatto che viene infranta l'essenza del rapporto medico-paziente: il medico starà comunque fuori dall'ospedale, non disponibile in caso di emergenza, lontano dai propri pazienti ricoverati e anche da quelli operati personalmente".

Parere contrario anche dalla Lega. "Stiamo andando verso uno Stato etico che ci dice anche cosa fa male mangiare. Le bibite gassate fanno male e le patatine no? Manca solo di tassare l'aria", commenta il segretario Roberto Maroni. Contro l'introduzione della tassa sulle bibite è levata di scudi anche da parte di Assobibe e Mineracqua, le associazioni di Confindustria che rappresentano il settore delle bevande analcoliche. Le due sigle esprimono "incredulità" e "forte preoccupazione" rispetto alla proposta formulata dal ministro della salute di introdurre un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

 

 

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29 agosto 2012
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