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Diciannove alberelli per non dimenticare i militari italiani caduti in Iraq

A trenta giorni dall’attentato di Nassirya, omaggio a Lentini (SR) e a Roma

12 dicembre 2003
Oggi, in occasione del trigesimo della strage di Nassirya, alle ore 15.30, al cimitero di Lentini (SR), sarà svolta una cerimonia militare con resa dell’onore delle armi alla memoria, da un picchetto armato, e deposizione di fiori sulla tomba del Caporal Maggiore Scelto Emanuele Ferraro deceduto in Iraq durante lo svolgimento della missione "Antica Babilonia".
Alle ore 16.30 la cerimonia proseguirà con la celebrazione della S. Messa nella chiesa di S.Tecla in Carlentini (SR) alla presenza del Comandante del Comando Militare Autonomo della Sicilia, Maggior Generale Bruno Petti , e delle Autorità civili e militari. Al termine della funzione religiosa, gli studenti del IV Istituto comprensivo "G.Marconi" di Lentini - la scuola frequentata dal Caporal Maggiore Scelto Emanuele Ferraro - ricorderanno il militare caduto con una mostra che avrà luogo nel sagrato della chiesa.

Nella capitale, per ricordare i caduti di Nassirya, sono stati interrati diciannove alberi nel "Parco della Rimembranza", all'interno di Villa Glory.
I 19 alberelli, diverranno il simbolo delle giovani vittime cadute in difesa della pace, e ne preserveranno la memoria, soprattutto tra le giovani generazioni

La strage di Nassirya poteva essere evitata, o quantomeno limitata nei danni. Questo, in buona sostanza, è quanto emerge dalle rivelazioni fatte dal Washington Post, venuto in possesso di alcuni documenti del Sismi, il servizio segreto militare italiano.
Secondo quanto riferito dal giornale americano, il Sismi aveva lanciato un allarme sulla possibilità di attacchi alle truppe italiane di stanza in Iraq oltre un mese prima della strage alla caserma dei carabinieri, allarme lanciato ben tre volte. Ma i comandi italiani non hanno preso in sufficiente considerazione l'avvertimento e non hanno intensificato i mezzi di sicurezza.

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12 dicembre 2003
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