Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Dietro le sbarre, un anno… una vita

Si chiama ''L'arte di arrangiarsi'' il calendario realizzato all’interno della Casa Circondariale di Enna

03 febbraio 2004
Siamo ad Enna, il più alto capoluogo d'Italia che è anche il più povero.
In pieno centro sorge la Casa Circondariale. Una comunità dentro la comunità. Un vecchio istituto in pietra che ospita 150 detenuti.
Dietro i cancelli di quel monumentale complesso che taglia a metà un intero quartiere è stata presentata qualche giorno fa l'iniziativa che si chiama "L'arte di arrangiarsi".
E' un calendario realizzato all'interno della casa circondariale di Enna. Una sorta - come dicono gli autori dell'iniziativa - di "originali e ironici tasselli di vita quotidiana dei detenuti in un carcere siciliano". A realizzarlo sono stati un filmografo, Paolo Andolina e una giornalista, Pierelisa Rizzo.
Alla presentazione c'erano anche loro, i "mesi-detenuti", veri protagonisti di questa esperienza. Giovani e meno giovani, con i visi segnati da anni non facili.

Nel calendario, una sequenza di immagini in bianco e nero dove spicca un unico particolare a colori drammatizza i contesti mai violenti. Dodici foto per dodici mesi dell'anno, dodici tasselli di vita quotidiana nel carcere ennese.
Immagini e testi raccontano la quotidianità, la voglia di normalità che, a fatica, si cerca di ricreare all'interno del carcere. Scatti che ritraggono un giovane sullo sfondo che studia nel bagno della cella, un sacco di spazzatura a mò di mantello per far scivolare i capelli tagliati da un compagno con forbicine del tipo utilizzato per i bambini, mentre un altro detenuto che indossa un paio di calzettoni di altri tempi, sembra attendere il proprio turno mentre legge "Famiglia Cristiana".

E ancora, l'immagine di bottiglie di plastica infilate una dentro l'altra per costruire un tubo per la doccia. "In cella l'igiene è sacra. La comunità non tollera un' igiene approssimativa. Si pretende la massima cura di se stessi", come scrive Saverio Lodato nel suo libro "Vademecum per sopravvivere in carcere" di cui alcuni passi sono riportati nel calendario.
"Sono immagini raccolte in anni di esperienze di vita carceraria - ha detto Paolo Andolina - che fotografano l'ingegno e la capacità di adattarsi per risolvere le contingenze". "Ogni gesto in carcere assume un significato diverso - dice Pierelisa Rizzo - le cose riacquistano il loro valore originario. Il calendario è un reportage sull'uomo. Abbiamo voluto fare emergere come il carcere metta in luce doti che spesso, chi vi entra non sa di avere".

Il ricavato della vendita del calendario realizzato in collaborazione con la sezione comunale del Cif, Centro italiano femminile, l'Anfe, una scuola di formazione professionale che all'interno del carcere tiene corsi di formazione per i detenuti, il patrocini di Comune e Provincia, stampato in poco più di un migliaio di copie, servirà a comprare delle attrezzature sportive da donare alla casa Circondariale. Ad esso seguiranno una mostra fotografica e un libro.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 febbraio 2004
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia