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Dimezzare i finanziamenti ai partiti

I contributi pubblici per i partiti passeranno da 180 a 91 mln di euro

08 maggio 2012

I contributi pubblici per i partiti vengono ridotti a 91mln euro annui (dai 182 attuali), il 70% dei quali (circa 63mln) corrisposto come rimborso elettorale e contributo per l'attività politica e il 30% (circa 27mln) come "cofinanziamento".
Lo prevede il nuovo testo della legge sui partiti messo a punto dai relatori Gianclaudio Bressa e Peppino Calderisi. La proposta di legge verrà approvata in prima commissione, con il mandato al relatore, in settimana per passare in aula dal 14 maggio.
Per quel che riguarda l'ultima tranche dei rimborsi elettorali per il 2008, i relatori hanno fatto ricorso a quella che hanno definito una "proposta tecnica", rimettendosi di fatto all'aula per la decisione finale. La proposta prevede che la tranche venga incassata ma con una riduzione del 33%, per circa 120mln in totale. "E' il massimo che si possa fare, sfido a trovare una legge che prevede un sistema così penetrante per i finanziamenti e i controlli", ha sottolineato Calderisi spiegando ancora: "Il sistema che abbiamo messo a punto è un misto che spinge ai partiti nella direzione dell'autofinanziamento". Per Bressa, invece, uno dei dati importanti è che "il rimborso elettorale viene ricondotto effettivamente alla sua logica".

Tra le previsioni del testo, per avere i contributi pubblici bisogna avere "almeno un candidato eletto" in Parlamento, Parlamento europeo, Consiglio regionale. Viene introdotta, poi, la voce del "cofinanziamento" (che vale circa 23mln). Lo Stato, come ha spiegato Bressa, assicura 0,50 euro per ogni euro raccolto con il tesseramento o tramite donazioni. Sono previsti però dei tetti: "Per fare un esempio, secondo i nostri calcoli, il Pd potrà avere dallo Stato per questa voce al massimo 9mln su 18raccolti", ha detto il relatore del Pd. Le somme non attribuite con questo meccanismo tornano nel bilancio dello Stato. Per quel che riguarda le detrazioni sulle donazioni, viene prevista una detrazione del 38% per importi fino a 10mila euro.
Il Partito democratico ha comunque fatto sapere che presenterà un emendamento al nuovo testo della legge sui partiti (quella appena messa a punto dai relatori Bressa e Calderisi) in cui si taglia del 50% l'ultima tranche del rimborso elettorale spettante ai partiti per le elezioni del 2008. [Adnkronos/Ign]

 

 

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08 maggio 2012
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