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Dimezzata la scorta dell'assessore Massimo Russo

Accolta la proposta del Comitato provinciale per l'ordine e per la sicurezza di Palermo: "Il rischio per l'assessore è diminuito"

18 febbraio 2011

L’assessore alla Sanità della Regione siciliana, Massimo Russo, ha avuto ridotta la propria scorta.  L'Ucis, l'Ufficio centrale per le scorte, ha accolto la proposta del Comitato provinciale per l'ordine e per la sicurezza pubblica (Cosp) di Palermo di ridurre la scorta all'assessore Russo, che prima dell'incarico nella giunta Lombardo era pm alla Dda di Palermo e si è occupato di indagini sulla mafia trapanese. Russo era scortato da anni. Negli ultimi periodi per la sua sicurezza erano impiegate due auto blindate, ora ridotte a una, e quattro agenti: da oggi gli "angeli custodi" di Russo saranno due. Secondo il Cosp, il rischio per l'assessore è diminuito, passando dal secondo al terzo livello.
La giunta regionale di governo della Sicilia, appresa la notizia del dimezzamento della scorta assegnata a Russo, ha espresso all'assessore "la più viva solidarietà e manifesta la propria indignazione per la forma con cui una decisione di tale gravità é stata portata a conoscenza dell'interessato". "Contro l'assessore Russo - è stato scritto in una nota - si sta sviluppando da tempo un'aggressione mediatica e politica la cui unica ragione consiste nel tentare di porre ostacolo ad un'azione decisiva di riforma in un settore delicatissimo per i grumi di corruzione e infiltrazioni mafiose che nasconde, come quello della sanità. La giunta collega questo ridimensionamento della protezione ad una censura parlamentare e mozione di sfiducia proposte dal Pdl, quasi si stesse prefigurando quel modello di isolamento morale e politico che in passato si è poi tradotto in azioni criminali contro chi voleva ristabilire rigore e legalità".
Dopo avere affermato che "nessuno può intimidire in alcun modo un singolo assessore o questa giunta nel suo complesso", la giunta regionale ha chiesto al Ministro dell'Interno "di intervenire immediatamente per il ripristino delle condizioni di sicurezza indispensabili a Massimo Russo per la sua attività di assessore per la sanità della Regione siciliana".
Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, che ha dato la notizia, giudica la decisione dell'Ucis "grave e che stupisce". "Non spetta a me – ha detto Lombardo – decidere in che modo e con quali mezzi vada assicurata la protezione agli uomini delle istituzioni, ma di sicuro il prezioso lavoro di Massimo Russo nel mettere mani alla riforma della sanità in Sicilia, contro un sistema affaristico e in certi casi anche infiltrato dalla criminalità organizzata e mafiosa, è un dato oggettivo da tenere ben presente quando si fanno scelte in una materia così delicata".
"Si tratta di una decisione gravissima che arriva in un momento delicato e sembra quasi inserirsi in quel contesto di delegittimazione in atto contro l’assessore Russo". Queste le parole del senatore Giovanni Pistorio (Mpa), commentando la decisione di dimezzare la scorta all’assessore regionale alla Sanità. "Stupisce – ha aggiunto Pistorio – la coincidenza temporale di questo provvedimento con la mozione di censura appena presentata al parlamento regionale siciliano. Chiedo dunque al ministro Maroni di intervenire immediatamente per ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza per il lavoro di Massimo Russo".

[Informazioni tratte da Ansa, LiveSicilia.it, Corriere del Mezzogiorno.it]

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18 febbraio 2011
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