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Diranno che la Procura romana è comunista?

Sulla casa a Montercarlo: la Procura della Repubblica di Roma ha ribadito la richiesta di archiviazione per la vicenda della casa a Montecarlo donata ad AN

29 gennaio 2011

La Procura della Repubblica di Roma ha ribadito la richiesta di archiviazione per quanto riguarda la casa di Montecarlo abitata da Giancarlo Tulliani anche alla luce dei documenti che nei giorni scorsi sono stati trasmessi al ministero degli Affari esteri e da questi alla Procura della Repubblica di Roma dal governo di Santa Lucia  (LEGGI).
La Procura ha confermato la richiesta di archiviazione fatta al gip dopo aver valutato il contenuto dei documenti che la Farnesina ha inviato pochi giorni fa all'ufficio del pubblico ministero e sempre inerenti alla proprietà e alla locazione dell'appartamento di Montecarlo che si trova in via Princesse Charlotte.
In una nota di piazzale Clodio innanzitutto "si premette che i documenti trasmessi dal ministro degli Affari esteri consistono in una nota riservata e confidenziale del primo ministro dello Stato di Saint Lucia perché, in risposta a richiesta dell'autorità ministeriale italiana, le inviava copia di comunicazione strettamente riservata già intercorsa tra la Procura generale del governo di Saint Lucia ed il predetto primo ministro, in relazione all'appartenenza delle società 'Off shore', Printemps Ltd, Timara Ltd e Jaman Directors Ltd e tutte con sede a Saint Lucia, oggetto di articoli di stampa; omessa ogni considerazione processuale sull'autenticità ed attendibilità di detti documenti non pervenuti a mezzo delle formali procedure giudiziarie; osserva: che il loro contenuto appare del tutto irrilevante circa il thema decidendum, giacché la richiesta di archiviazione formulata da questo ufficio in data 26/10/2010 è fondata - quale che sia il reale acquirente dell'immobile - sulla mancanza di elementi costitutivi dell'ipotizzato delitto di truffa".
Si sottolinea ancora nella nota che "è risultato, infatti, che l'onorevole Gianfranco Fini, all'epoca della vendita era amministratore esclusivo dell'associazione/partito Alleanza Nazionale, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, sicché il predetto, in autonomia, ha deciso e disposto la vendita dell'appartamento, senza artifizi e/o raggiri e senza induzioni di terzi in errore; che nessun ruolo penalmente rilevante può assumere, infine, la condotta del senatore Pontone, il quale, nel caso in esame, ha rivestito la mera figura di mandatario dell'onorevole Fini, firmando l'atto notarile di compravendita alle condizioni indicate dal mandante e in virtù di procura generale a lui conferita in data 01/12/2004 dal presidente Fini stesso" per questo motivo si ribadisce la richiesta di archiviazione sopra richiamata.

La questione sarà esaminata come noto il 2 febbraio prossimo dal presidente dei gip Carlo Figliolia al quale le carte provenienti da Saint Lucia e trasmesse alla magistratura dal ministero degli Esteri sono state consegnate l'altro ieri.
La decisione della Procura non soprende il vicepresidente vicario dei deputati di Fli Benedetto Della Vedova: "Era scontato quelle carte non sono affatto nuove, sono le stesse pubblicate dal 'Giornale' a settembre" afferma il vicecapogruppo futurista. [Adnkronos/Ing]

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29 gennaio 2011
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