Disastro a Hollywood
La Hollywood di oggi che racconta la Hollywood di oggi con un cast stellare e divertito
Noi vi segnaliamo...
DISASTRO A HOLLYWOOD
di Barry Levinson
Due settimane d'inferno nella vita di Ben, un produttore cinematografico in declino, alla disperata ricerca di fondi per realizzare il film che potrebbe risollevare la sua carriera e le sue finanze, sforzandosi di mantenere unita la propria famiglia...
Anno 2008
Tit. Orig. What Just Happened?
Nazione USA
Produzione Mark Cuban, Robert De Niro, Art Linson e Jane Rosenthal per 2929 Productions, Tribeca Productions, Art Linson Productions
Distribuzione Medusa
Durata 107'
Regia Barry Levinson
Soggetto e Sceneggiatura Art Linson
Tratto da libro "What Just Happened? Bitter Hollywood Tales from the Front Line" di Art Linson
Con Robert De Niro, John Turturro, Sean Penn, Bruce Willis, Stanley Tucci, Kristen Stewart
Genere Commedia
In collaborazione con Filmtrailer.com
La critica
"Hollywood che racconta Hollywood, secondo uno schema non certo nuovo ma molto collaudato, con tante star in piccoli e grandi ruoli, pronte a prendere in giro le ambizioni artistiche di chi invece si preoccupa solo dei soldi o al massimo dei nuovi spasimanti dell'ex moglie."
Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera'
"I giochi di specchi di 'What Just Happened?' funzionano proprio quando si evoca il potere del Festival di Cannes di lanciare i rari film hollywodiani che Hollywood giudica troppo ambiziosi e troppo poco redditizi. Prima c'è solo l'ennesima versione del noto detto: il cinema è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. Insomma, che atroce eppure stupenda esistenza conduciamo noi intellettuali asserviti al profitto, ma in lotta per dare un finale realistico, quindi deprimente, a film che le grandi compagnie, attraverso i loro ottusi dirigenti, vorrebbero con sbocchi consolatori. Naturalmente a questa grande causa artistica, quella della mente contro l'oro, si mescola la convulsa vita privata dei combattenti, dove il produttore (DeNiro) vuol riconquistare la moglie (Wright Penn), amante di uno sceneggiatore (Tucci); e dove il regista (Michael Wincott) ricomincia a drogarsi quando scopre che gli si vuole tagliare dal suo giallo non uno dei tanti omicidi del suo immaginario giallo, ma l'unico canicidio. Da quello è stato turbato infatti il pubblico di una proiezione di test in provincia!
Sono situazioni note a chi si occupa di cinema professionalmente, che la sceneggiatura di Art Linson ricostruisce con un piglio divulgativo oscillante fra le esigenze degli intellettuali di farsi prendere sul serio e la realtà del potere, per la quale il reddito, anche di un intellettuale, corrisponde alla sua resa commerciale. A proposito: anche i divi hanno le loro impuntature. Così Bruce Willis interpreta se stesso, che si è fatto crescere la barba per un mese, come richiesto dalla sceneggiatura; ma quando un ritocco alla sceneggiatura, che non gli era stato detto, lo vuole rasato, rifiuta di farlo."
Maurizio Cabona, 'Il Giornale'
"L'altra crisi, la Grande Depressione dal 1929 in poi, per Hollywood fu un momento meraviglioso di sviluppo industriale e commerciale. Era già in piena ristrutturazione da un paio d'anni, per via dell'introduzione del sonoro, pronta ai mutamenti: la crisi portò alla creazione di sette grandi società produttrici principali, le Majors; a una miriade di aziende più piccole e dinamiche; all'integrazione verticale produzione-distribuzione-esercizio; a un rinnovato paradigma dei generi (con in più commedia sofisticata e musical). Tutto questo le permise di diventare dominatrice dei mercati mondiali. Nei radiosi anni Trenta, Hollywood disponeva delle star più affascinanti (Greta Garbo, Jean Harlow, Louise Brooks, Mae West), dei registi irresistibili (Ford, Hawk, Capra), degli immigrati inimitabili (Chaplin, Lubitsch, Lang, Hitchcock). Nessuno lo ha mai detto ufficialmente, però molti credevano di sapere che Roosevelt facesse avere ai produttori sussidi sostanziosi da investire nei film. Il presidente americano era convinto che il cinema potesse tenere su l'umore della nazione, e aveva ragione: Hollywood non ebbe mai più un simile successo, l'abitudine di frequentare i cinema non fu mai tanto radicata.
Adesso, nella crisi attuale, tutto è differente: Hollywood continua a lavorare perché le reti tv internazionali debbono venir nutrite, ma si moltiplicano fallimenti, licenziamenti, ultimatum dei finanziatori che stanno a Wall Street e che di cinema o di spettatori capiscono nulla. 'Disastro a Hollywood' di BarryLevinson, un regista più bislacco che davvero bravo, è un esempio: ritrae ora l'ex dorato mondo del cinema, con De Niro produttore che cerca di salvarsi la carriera, con Sean Penn star acclamata, con Bruce Willis sfrontato attore ciccione, con John Turturro agente stressato. Una realtà cinica, piena di paure, raccontata senza pietà: certo nessuno si salverà, anche se tutti ridono."
Lietta Tornabuoni, 'L'espresso'
"Il film What Just Happened?, scelto per la "chiusura" di questa 61ma edizione, non rappresenta una novità. È il genere di (blanda) satira su Hollywood con il canonico bestiario di squali dello show-business, star nevrotiche e registi frustrati. Al centro il producer Ben (De Niro), nei guai con un film sbagliato, una star panciuta e irsuta (Willis, che si fa il verso) e due ex mogli, di una delle quali (Robin Wright Penn) è ancora innamorato. Nei limiti della convenzione, si sorride abbastanza. La cosa divertente è che il film di Barry Levinson pare tagliato su misura per questa edizione del Festival. Il film-nel-film prodotto da Ben è presentato sulla Croisette: un thriller sanguinolento che ha come protagonista Sean Penn (nella parte di se stesso), qui anche come presidente della Giuria che oggi emetterà gli attesi verdetti."
Roberto Nepoti, 'la Repubblica'
"Botteghino Usa vicino allo zero, soprattutto se si considera il cast all stars (...). Eppure a noi la commedia, nella regia al solito impeccabile di Barry Levinson, non è dispiaciuta. Soprattutto abbiamo amato De Niro, che percorre la storia al passo frenetico di una disperazione sempre intinta di umorismo."
Alessandra Levantesi, 'La Stampa'
Note - Film di chiusura al 61mo Festival di Cannes (2008)