Disastro Sicilia fra crolli e agricoltura
Danni per oltre 316 milioni di euro solo per ripristinare le infrastrutture esistenti e franate nel corso di questo piovoso inverno
316 milioni di euro. Sarebbe questo il tesoretto necessario per ripristinare la norma viabilità nelle strade siciliane. Non si tratta di realizzare infrastrutture ma solo di ripristinare (lo ricostruire dove necessario) le infrastrutture esistenti e franate nel corso di questo piovoso inverno.
La valutazione l’ha fatta la giunta regionale di governo che ha deliberato ieri un aggravamento dello stato di calamità già chiesto lo scorso 12 marzo con una previsione di 240 milioni di euro in più rispetto alla precedente richiesta, per un totale complessivo proprio di 316 milioni di euro.
I danni calcolati riguardano i centri urbani e le vie strategiche di comunicazione, in particolare si fa riferimento al ponte Himera e alle opere necessarie per intervenire sulla frana nel territorio di Caltavuturo.
Ma non si tratta dell’unico fronte di emergenza e di richiesta di calamità e danni. La giunta si è occupata anche di agricoltura ed ha deliberato la declaratoria per i danni verificatisi a seguito delle insistenti piogge, delle violente grandinate e del forte vento che hanno interessato la provincia di Catania il 22 e il 23 gennaio scorsi che hanno causato ingenti danni alle strutture alboree ed aziendali nei territori interessati.
"Premesso - scrive nella richiesta la Regione - che per effetto delle copiose piogge verificatesi nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, che hanno prodotto in tutto il territorio siciliano effetti dirompenti sul piano del dissesto idrogeologico e in conseguenza di tale dissesto intere vie di comunicazione sono state interrotte e non possono essere ripristinate in tempo utile per la stagione estiva; che tale interruzione riguarda in modo particolare la più importante arteria di collegamento dell’Isola – la A19 -, la giunta regionale ha dato mandato agli assessori al Turismo, Attività produttive, Beni Culturali di concerto con il dipartimento della Programmazione, di individuare linee di intervento finanziario ed economico a valere sui fondi europei, nazionali e regionali a sostegno delle imprese che potrebbero essere colpite dalla crisi del settore turistico".
Un vero e proprio disastro globale, dunque per riparare al quale non basteranno risorse. [BlogSicilia.it]